Coppa Davis, Munar: “Cobolli? Mi piace come gioca, ma può evolversi ancora molto”
Tutto in parità. A decidere chi sarà la squadra che sfiderà l’Italia all’ultimo atto delle Davis Cup Finals sarà il doppio decisivo. Dopo il primo punto portato in casa Spagna da Pablo Carreno Busta, ai danni di Jan-Lennard Struff, il numero uno tedesco Alexander Zverev ha rimesso in parità il tie. Sono serviti due tie-break al terzo tennista mondiale per avere la meglio su Jaume Munar, prima potenza iberica. A seguito del match il 28enne spagnolo è intervenuto in conferenza stampa e ha fatto il punto sul suo singolare, dilungandosi poi anche su altre tematiche. Di seguito le sue dichiarazioni.
D: È stato un match molto equilibrato, poteva finire sia da una parte che dall’altra. Cosa ne pensi della partita?
Jaume Munar: “Prima di tutto è stata una partita difficile dal punto di vista mentale. Non mi sembrava che il livello fosse così alto. Abbiamo servito bene. Non sono riuscito a giocare il mio miglior tennis, specialmente nei tie-break e dalla linea di fondo. Non ce l’ho fatta. Se devo essere sincero, l’errore più grande o l’occasione più grande che ho avuto è stata quando ero in vantaggio nel secondo set. Avevo la sensazione di star conducendo la partita. Poi improvvisamente ho commesso due brutti errori. Come avete visto, ho commesso un paio di gratuiti di troppo nel secondo tie-break. Questo riassume abbastanza bene la partita di oggi. Non vedo l’ora che arrivi il doppio. Nient’altro”.
Ubaldo Scanagatta, Ubitennis: Zverev è numero 3 del mondo e tutti pensano che lui debba vincere le sue partite non dico facilmente, ma… Quali pensi che siano i suoi punti deboli? Perché credi che non sia così dominante come molti pensano?
Jaume Munar: “Prima di tutto, il tour ora è molto equilibrato per tutti. Si vede da come va ogni giorno. Sascha, ovviamente, è un giocatore di altissimo livello. Alla fine dell’anno tutti dicono che non ha giocato il suo miglior tennis durante la stagione. Ma ora è al terzo posto nella classifica mondiale, quindi immaginate… Oggi è stata una partita combattuta perché tutto è stato lottato. Mettiamola da un altro lato: forse Jannik e Carlos… Ma riguardo gli altri, penso che tutti stiano giocando faccia a faccia con chiunque. Certo, a volte lui può avere qualche difficoltà con il dritto, può essere un po’ passivo. Ma ha un’arma incredibile che è il servizio. Non lo so, le partite sono così. Mi sembra che qualsiasi matchup nel tour ora sia più o meno simile [per quanto riguarda il livello]. Sono molto equilibrati perché il livello è alto. Naturalmente, abbiamo due giocatori al di sopra di tutti. Gli altri penso che lottino l’uno contro l’altro”.
Ubaldo Scanagatta, Ubitennis: Hai avuto il numero tre del mondo di fronte a te e lo hai portato per due volte al tie-break. Hai qualcosa da rimproverarti o sei più orgoglioso e desideroso di andare ad incitare ora i tuoi compagni?
Jaume Munar: “Adesso ovviamente sono triste. Alla fine, è la realtà di chi sono, della posizione in cui mi trovo. Molta gente mi dice che gioco a un livello più alto a volte. Ma la realtà è che ho dimostrato che non è così. Sono stato in situazioni di vantaggio, non ho sfruttato le mie opportunità e poi in momenti forse di un po’ più di tensione ho dimostrato fondamentalmente che sono un giocatore peggiore di lui. Lui con poco, mantenendo il servizio, è riuscito a portarsi via quei due tie-break e io non sono riuscito a giocare bene in quei momenti. C’è poco altro da dire. Testa bassa e lavorare”.
D: Vedo che esigi molto di più da te stesso. Questo fa parte del nuovo Jaume Munar che si è visto in questa stagione?
Jaume Munar: “Sì, senza alcun dubbio, l’ho già detto in mille interviste con tutti voi. Per me quello che ho fatto quest’anno è aprire una nuova porta. Non sono affatto dove voglio essere, non sento affatto di volermi stagnare a questo livello o di non poter andare oltre. Per me i cambiamenti che ho fatto sono stati per creare un’altra dimensione nel mio tennis. Credo di starci riuscendo, ma il cammino e il percorso sono ancora lunghi. Se mi fai analizzare la partita di oggi credo di avere moltissime cose che posso fare meglio. Anche se dovessi analizzare il match contro Lehecka. Non mi concentro sui limiti, semplicemente cerco di lavorare e migliorare ogni giorno e questo mi rende contento: andare in campo, avere cose da fare, avere aspetti da migliorare e continuare a lavorare. Vedremo dove mi porta, ma sono sicuro che sarà meglio del numero 36 del mondo”.
Ubaldo Scanagatta, Ubitennis: Hai visto l’ultima partita di Cobolli? Cosa ne pensi di lui e delle possibilità che avresti in un ipotetico confronto?
Jaume Munar: “Cobolli è un grandissimo giocatore, mi piace molto come gioca. Ma anche Bergs è un grandissimo tennista. La partita che hanno giocato ieri è pura essenza di Coppa Davis. Credo che il livello sia stato a tratti alto, ma ci sono stati anche errori clamorosi. Noi pratichiamo uno sport che è più un gioco di errori che di vincenti. Non si tratta di segnare un gol o di avere successi frequenti, ma di sostenersi nel tempo e riuscire a mantenere quel livello per più tempo possibile. Se Cobolli ha capacità? Sì, molte, ma come tutti dovrà lavorare per migliorarle. Credo che possa evolvere ancora molto il suo gioco, come credo che ci siano molti altri ragazzi che possono farlo. Quindi, quello che ti renderà migliore o peggiore è l’evoluzione e la traiettoria che riesci ad avere nel corso degli anni”.

