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Coppa Davis, Ferrer: “Tutti volevamo Alcaraz, ma ci sono gli infortuni. Grande merito a Martinez”

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La Spagna si qualifica per la sua prima finale di Coppa Davis dal 2019 grazie alla vittoria in doppio di Marcel Granollers e Pedro Martinez contro Krawietz/Puetz. Dopo il 2-1 alla Germania, la squadra di David Ferrer si prepara alla sfida con l’Italia davanti ai 10.000 della Unipol Arena. In conferenza stampa il capitano e i suoi giocatori hanno risposto con sincerità e grande senso di gruppo, spiegando come abbiano costruito la loro fiducia nonostante l’assenza di Carlos Alcaraz e ricordando i momenti complicati vissuti nella trasferta di Marbella a marzo.

D: Quando avete saputo dell’assenza di Carlos, la fiducia è nata subito o avete dovuto parlare insieme per ricostruirla?
DAVID FERRER: “Ovviamente tutti volevamo che Carlos fosse qui per aiutare la squadra, è il nostro miglior giocatore, ma nel tennis ci sono infortuni. Credo che tutti abbiamo creduto, andando giorno per giorno, punto per punto. Siamo giocatori che possono competere in tutte le situazioni. Lo stiamo dimostrando e vogliamo continuare così. Domenica sarà un giorno importante, ma dobbiamo continuare sulla stessa linea.”

D: A Marbella eravate sotto 0-2. Se quella notte ti avessero detto che tre mesi dopo sareste stati in finale contro l’Italia indoor, cosa avresti risposto?
DAVID FERRER: “È difficile. Non mi pongo questa domanda. Penso sempre al momento. A Marbella Pedro ha fatto qualcosa di incredibile: un doppio al terzo set e poi una partita completa contro Rune a tre set, tenendo fisicamente in modo impressionante. Ha dato l’opportunità a Pablo.
Se siamo in finale non è merito del capitano David Ferrer, ma è merito di tutti, in gran parte di Pedro Martinez.”

D: Nel secondo set hai sofferto in risposta, poi nel terzo hai festeggiato il primo punto del quarto gioco. È lì che è girata la partita?
PEDRO MARTINEZ: “Siamo partiti rispondendo molto bene, poi loro hanno alzato un po’ il livello del servizio. Dal mio lato ricordo pochissime seconde su cui poter entrare. Il Capitano prima del terzo set mi ha detto che avevo bisogno di rispondere, ho cercato di dare importanza a questo.
Quando ho visto che il primo punto del 2-1 è andato bene, abbiamo recuperato un po’ di energia. Credo di sì, che lì ci sia stato un cambiamento.”

D: Da febbraio in Svizzera il supporto verso di voi è cresciuto molto. Cosa direste agli spagnoli che vi seguiranno in finale?
PEDRO MARTINEZ: “In Svizzera abbiamo iniziato il cammino. Si è costruito tutto eliminatoria dopo eliminatoria. Si apprezza sempre che ci sia gente da casa e dai social che ci sostiene. Speriamo che domani possiamo dare loro una gioia.”

D: Domani giocate per la prima volta davvero fuori casa. Come influirà il pubblico italiano?
DAVID FERRER: “L’abbiamo già fatto a Mar del Plata, tutto contro di noi, e abbiamo vinto. Perché no? È una grande sfida e una grande opportunità. Non lo vedo come qualcosa di negativo, ma positivo. Io non posso più godermela da giocatore, me la godrò da capitano. Ci saranno momenti difficili, ma sono preparati.”

D: Qual è la differenza tra questa finale e le precedenti? E Pedro, questa è la vittoria più bella della stagione?
MARCEL GRANOLLERS: “Questo gruppo è molto sano. Abbiamo profili simili come personalità, ci sosteniamo molto. Chiunque giochi sente l’affetto dei compagni e di tutta la squadra dietro. In Davis, essere una squadra unita è molto complicato. E stiamo dimostrando che insieme possiamo.”
PEDRO MARTINEZ: “Sì, è una vittoria molto importante per quello che significa come squadra e per i colori che rappresentiamo.”

D: Come preparerete la partita sapendo che quasi tutto il pubblico sarà per l’Italia?
DAVID FERRER: “Non cambia. I giocatori sono preparati. Ora devono solo riposare e disconnettere dopo una giornata molto intensa. Domani affronteremo tutto nel miglior modo possibile.”

Inoltre Ferrer ha tenuto a precisare “Filippo Volandri è un amico e si merita il meglio, ma non domani”. Amicizia o no, qualcuno dovrà pur rovinare la giornata all’altro. E in questa Davis del popolo, tra abbracci, rispetto e stoccate simpatiche, c’è solo una certezza, domani la sfida sarà fino all’ultimo colpo.

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