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Coppa Davis, Moutet: “Colpo tra le gambe? Quando lo facevo ero un genio. Adesso mi daranno del pagliaccio”

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Epilogo amaro per Corentin Moutet nel primo singolare della sfida tra Francia e Belgio. Il tennista transalpino, padrone dell’incontro nel primo set e mezzo, ha compromesso il secondo parziale optando per un colpo scellerato, seguito da un doppio fallo e dal break in favore di Collignon, poi vincitore dell’incontro in rimonta. Al Belgio basterà vincere il secondo singolare per staccare il pass per le semifinali di Davis Cup. Ecco cos’ha detto Moutet in conferenza stampa:

D. Potresti spiegare cosa pensi di aver fatto bene all’inizio della partita per portarti in quella posizione vincente, e poi cosa è andato storto? Cosa pensavi quando hai giocato il
colpo tra le gambe?

Corentin Moutet: “Mi aspettavo questa domanda, non la prima, ma me l’aspettavo. Cosa vuoi che ti dica? È stato il colpo migliore da giocare? Non ne sono sicuro. O è stata la scelta migliore da fare su quella palla? Non ne sono sicuro, neanche di questo. Cosa posso dire? L’ho fatto molte volte. La gente diceva che ero un genio quando lo facevo. Ora probabilmente diranno che sono un pagliaccio. È così che mi sento in questo momento.
Penso che lo stress, la tensione della partita, l’emozione, siano stati i motivi che mi hanno portato a farlo. Ero teso in questa partita. Quindi penso che sia per questo che l’ho fatto.
È difficile fare la scelta giusta, anche se per la gente sembra piuttosto stupido fare questo colpo. Anche per me stesso. Non so cosa dire. Era un punto importante. Sarebbe stato molto più intelligente chiudere con un volée. Ho detto che non posso più giocare questo colpo. Se dovessi giocarlo di nuovo, farei sicuramente diversamente. Sì, voglio dire, allo stesso tempo è facile criticare quando non va bene e dire che è un gran
colpo quando lo faccio. Quindi cerco di non essere troppo duro con me stesso. Allo stesso tempo, cerco di essere onesto
con me stesso. Avrei potuto fare scelte molto migliori su questo colpo”.

D. Hai parlato della pressione che sentivi. Ovviamente non hai giocato molte partite di Coppa Davis. È una pressione diversa quella che senti quando giochi per la Francia?
Corentin Moutet: “Certamente. Non gioco solo per me stesso. Ci sono anche i miei colleghi. Tutto lo staff, tutte le persone che lavorano duramente per noi. Anche il Paese, le persone che ci sostengono e ci guardano. Ovviamente è una responsabilità maggiore, direi. Non lo so. Sì, non ho molta esperienza in questa competizione. Allo stesso tempo, però, c’è sempre un inizio. Devi essere bravo nelle prime partite, voglio dire, quando il capitano
si fida di te e ti seleziona per la partita. Quindi sì, sono piuttosto deluso dalla mia prestazione di oggi. Vorrei poter fare di meglio”.

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