Fils sull’infortunio: “Con un po’ più di esperienza avrei saltato il Roland Garros”
29 maggio 2025. In questa data, lo stadio Suzanne Lenglen del Roland Garros ha dato vita ad un infinito duello – durato ben quattro ore e venticinque minuti – dal quale Arthur Fils, il beniamino di casa, è uscito vincitore ai danni dello sconfitto Jaume Munar. Cinque set pseudo-folli che si sono conclusi con l’esultanza scatenata del tennista di casa, il quale, ancora oggi, a distanza di sei mesi, è ancora ai box per un infortunio alla schiena.
Dopo il successo ottenuto sullo spagnolo, infatti, Fils sarebbe dovuto scendere in campo due giorni più tardi per sfidare Andrey Rublev al terzo turno dell’Open di Francia. Ma il padrone di casa, saggiamente, decise di alzare bandiera bianca prima del tete a tete col russo e dopo due mesi di stop riprovò a tornare nel circuito nel ‘1000 di Toronto, esordendo positivamente contro Pablo Carreno Busta. Un’avventura che però non andò oltre il secondo turno. Jiri Lehecka rimontò Fils in tre set, e quella contro il ceco, in Canada, è stato l’ultimo match di singolare disputato dal nativo di Bondoufle prima del lungo stop. Il classe 2004 francese è stato intervistato in esclusiva da 20minutes per scoprire i retroscena di quest’ultimo complicato semestre.
Il grande quesito di Arthur: “Avrei dovuto giocare il Roland Garros?
“Mi sono anche allenato molto, ho passato molto tempo in palestra. Sto davvero bene. Ovviamente bisogna essere pazienti, ci vuole tempo, ma va tutto bene”, confida Arthur, ancora ignaro della data del suo rientro. Fils si volta indietro, forse con qualche rimpianto circa la gestione di un infortunio pregresso che attualmente gli sta negando la gioia di competere con i più forti del mondo. “La vera domanda è: avrei dovuto giocare il Roland Garros? – domanda a sé stesso Arthur – è un po’ diverso, perché sapevo di essere già infortunato prima di arrivare al Roland. Ho preso la decisione con tutta la squadra, ma ho insistito parecchio per poter giocare. Perché ero in forma, ero 13° o 14° al mondo, giocavo bene. Quindi volevo davvero giocare.
“Contro Munar era fuori discussione interrompere la partita”
Quando si inizia così, si sa cosa aspettarsi. Si sa che normalmente farà male. Ma una volta entrato in campo contro Munar, era fuori discussione interrompere la partita e ho fatto di tutto per vincerla. Mi sono detto che dovevo giocare al massimo, soprattutto davanti al pubblico, non avevo scelta. A ben vedere, è stata una vittoria che mi ha fatto molto male, ma anche molto bene per la fiducia. Non avevo mai vinto una partita al Roland Garros prima di quest’anno. Anche se infortunato, ho battuto Jarry e Munar in una partita importante. Ho dimostrato qualcosa a me stesso. Ma con un po’ più di esperienza, avrei deciso di non partecipare al torneo”.
“A 15 anni avevo già piccoli problemi alla schiena”
Una disamina lucida da parte del talentuoso tennista transalpino, che durante l’intervista concessa al quotidiano francese ha svelato dei dettagli sul suo passato: “Senza entrare nei dettagli, quando avevo 15 anni avevo già avuto alcuni piccoli problemi alla schiena, una lisi istmica a livello della vertebra L5. Se non sbaglio, quella frattura dovrebbe essersi risolta, ma so che è una parte del mio corpo che, di tanto in tanto, può essere un po’ fragile. Quando sono arrivato al Roland Garros, sapevo di avere già una frattura da stress. Abbiamo pensato che non potesse peggiorare – ha dichiarato Fils – Ho cercato di fare il massimo per poter riprendere il più presto possibile, magari saltando alcune fasi. Mi sentivo bene, perché era un infortunio che conoscevo. Sono andato a giocare a Toronto. Purtroppo, forse ho ripreso un po’ troppo presto. Quindi, dopo, abbiamo ripreso il tempo. Abbiamo pensato che fosse meglio non giocare la fine della stagione e ricostruire completamente il corpo, la schiena“.
Un approccio cauto quello di Arthur e della sua équipe, che non vogliono nuovamente incappare nel fatale errore di anticipare eccessivamente i tempi: “Ho 21 anni. Ho ancora 15 anni di carriera davanti a me. Va bene, non abbiamo fretta – ha aggiunto Fils – Quando si è circondati dalle persone giuste… Ho rinnovato il mio staff medico. Abbiamo gettato le basi. Abbiamo un piano. Non c’è più motivo di preoccuparsi. Come si dice in inglese, “trust the process. Cambieremo alcune piccole cose. Immagini bene che non ti dirò quali. I medici hanno stabilito un piano con il fisioterapista, con il preparatore atletico e con il coach di tennis per cercare di ridurre l’impatto sulla mia schiena. Ci sono alcuni piccoli cambiamenti che posso apportare. Si tratta inevitabilmente di cambiamenti che richiedono tempo, perché sono 15 anni che gioco allo stesso modo”.

