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Binaghi celebra il successo delle ATP Finals: “Più di 230 mila spettatori e 100 milioni di gettito”

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Consueta conferenza stampa di fine torneo per il presidente FITP Angelo Binaghi alla fine della settimana delle Nitto ATP Finals 2025, accompagnato dallo stato maggiore della politica torinese, ovvero il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Lorenzo Musetti per certi versi ci ha ricordato l’entusiasmo e della passione della vecchia Coppa Davis“, ha ricordato all’inizio il presidente Binaghi, seguendo l’ultima moda che vuole liquidare la formula recente della Davis a povero surrogato di quella storica messa in soffitta nel 2018.

Ma per la Davis ci sarà tempo la settimana prossima, oggi si parla del grande successo di questa quinta edizione delle Nitto ATP Finals nella città della Mole.

“Come di consueto, se vogliamo discutere di questa manifestazione, bisogna cominciare a dare qualche riferimento. Sfioriamo le 230.000 presenze quest’anno, quasi il doppio rispetto al primo anno in cui c’era il Covid e c’era la capienza ridotta al 65%. Diminuisce leggermente il numero di spettatori internazionali, che è sopraffatta dalla passione degli italiani. Quest’anno lo Stato ci ha dato 13,7 milioni di euro e l’extragettito sfiora i 100 milioni di euro.

“Questi valori devono essere presi come punto di partenza, per valutare a pieno l’importanza di questa manifestazione devono essere grossomodo moltiplicati per 10 essendo il 5° di 10 anni qui in Italia. L’impatto sociale è leggermente superiore a quello dello scorso anno, i benefici sono in gran parte sportivi, gli spettatori aumentano il loro benessere dopo aver assistito ad una manifestazione così di successo […]”.

Ovviamente grande soddisfazione per le vittorie accumulate dai tennisti italiani nel corso di questo 2025: “Finiamo la stagione da un punto di vista agonistico con tre tennisti nei migliori 8 del mondo e con due coppie tra le migliori 8. Lascio a voi l’analisi – ha dichiarato Binaghi – ma credo che questo non si sia mai verificato nella storia del tennis del nostro Paese. Siamo in credito con la fortuna perché Jannik terminerà al 2° posto senza giocare tre mesi. Lorenzo termina a 200 punti dal 7° nonostante gli infortuni che ha avuto. La conclusione di questi 10 giorni è che grazie ai risultati dei nostri atleti abbiamo fatto un ulteriore passo avanti in quella che è la nostra classifica e che vogliamo scalare per rendere tennis e padel sempre più popolari in Italia”.

E c’è anche tempo per un annuncio che interesserà tutti i tesserati: “Mi permetto di presentare una novità. Siamo l’unica nazione al mondo ad avere un canale televisivo totalmente gestito dalla federazione. All’inizio nel 2009 siamo stati criticati, ci dicevano che sarebbe durata 2/3 anni, ma è stato giudicato come il miglior investimento o uno dei migliori fatto dal tennis italiano. Quindi oggi continuiamo a cercarci guai e presentiamo una nuova iniziativa, diventando la prima federazione al mondo che si doterà di un’istituto di moneta elettronica. Ci appoggeremo al circuito VISA, i nostri tesserati avranno la tessera che diventerà uno strumento di pagamento. Questo ci permetterà di eliminare i costi dei pagameti bancari e delle carte di credito. Non succederà più come succede nelle altre federazioni in cui ognuno ha il proprio borsello personale, ma ci sarà un circuito federale. I tesserati e gli affiliati potranno scambiarsi il denaro a costo zero. Da ultimo, i vantaggi per i tesserati saranno l’accesso a promozioni esclusive e una nuova app per scambiare denaro”.

Soddisfazione da parte anche delle autorità locali: “Le ATP Finals a Torino all’inizio sono state una scommessa, che si è rivelata giusta – ha esordito il presidente Cirio – abbiamo avuto fortuna con la nascita di un campione che ha vinto in questi anni, ma credo che la fortuna te la devi andare anche a cercare. Nella nostra regione abbiamo istituto ‘Sport&Commission’ che si occupa di andare a cercare e di candidarsi per gli eventi sportivi in giro per il mondo. L’evento che all’inizio era rinchiuso in una bolle è diventato un bene per il territorio. Abbiamo esteso i benefici anche geograficamente e sportivamente. Il rugby di due giorni fa con l’Italia impegnata è una prova di questo. Il Piemonte ora si può candidare per qualsiasi evento internazionale, perché quando ti candidi vengono a vedere cosa hai fatto prima e come lo hai fatto. I numeri sono lì, non voglio dilungarmi. Quando un evento porta successo fiscale, economico e sportivo … Di solito dove si sta bene uno tende a rimanere e ritornare e per questo io sono fiducioso. Credo che anche Piemonte e Torino ne abbiamo merito. Il successo delle ATP Finals è dovuto anche al fatto che è stato fatto qui“.

Successivamente ha preso la parola il sidnaco di Torino Stefano Lo Russo: “Mi avete rubato molti degli argomenti che da Sindaco avrei utilizzato anche io. La forza di questa città è quella di fare cose in parallelo e di farle al massimo livello. I grandi eventi possono essere un grande volano economico. Siamo in una dimensione di crescita del fenomeno e non so se c’è una ricaduta di modello sulle nuove generazioni. Non riusciamo a misurarlo in euro, ma ha un impatto importante. Questo è un territorio che può mettere insieme le energie a fare squadra e non è sempre così in Italia. Se saremo in grado di allargare la rosa dei potenziali eventi ne saremo contenti. In 16 mesi abbiamo ospitato la partenza di Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta. Il modello delle ATP Finals penso possa essere esteso ad altro“.

D: Quali saranno i criteri principali attraverso i quali deciderete se rimanere a Torino?

Binaghi: “La manifestazione non è nostra, ma dall’ATP. Naturalmente l’ATP, ancora più di noi, è interessata al fatto che le Finals possano svilupparsi nel miglior modo possibile. C’è un problema nuovo che sarà oggetto di confronto nelle prossime settimane. Dall’applicazione di questa nuova legge [che prevede il coinvolgimento diretto del Governo in tutti gli eventi di rilievo organizzati in Italia n.d.r.] discendono gli altri ragionamenti. Uno dei segreti del successo di questa manifestazione, che è condiviso, sia stato quello di affrontare con metodo e rigore ogni problema, step by step. Oggi sarà presente il Ministro dello Sport e cominceremo ad affrontare il futuiro delle ATP Finals con i tempi giusti. Sono circondato, non ho grandi vie di fuga, ma è giusto dire che Torino e il Piemonte hanno fatto un percorso importante. Nessuno poteva pensare che saremmo riusciti a trovare qui quello che abbiamo effettivamente trovato“.

D: Ottimista e perché?

Lo Russo: “L’ottimismo è un sentimento che chi ha questi incarichi deve avere tutti i giorni. L’altra cosa che fa la differenza è essere concreti e pragmatici. Da sindaco di questa città auspico che tutto il lavoro che è stato fatto non venga vanificato. Gli organi della decisione sono quelli già citati“.

D: Ha fatto vedere o farà vedere i dati Nielsen a Petrucci? Ci sarà un nuovo sponsor?
Binaghi: “Ha detto che il basket è il secondo sport al mondo, Petrucci è stato mio mentore e gli sono riconoscente. Quando nel 2001 fummo eletti fummo aggrediti e ci fu lo sciopero dei migliori giocatori al mondo. Se c’è stata una persona che disse ‘Lasciamoli lavorare’ è stato Petrucci. Se non ci fosse stato lui noi forse non saremmo qui e forse non ci sarebbe Sinner. Spesso ci confrontiamo e abbiamo opinioni divergenti. Quello che dice lui è corretto, perché nel mondo il basket è il secondo sport più popolare dopo il calcio, ma questo non fa altro che rafforzare quello che stiamo facendo noi in Italia per il tennis. Siamo riusciti a sportare uno sport che in Italia era morto, dal 5° posto al 2°. La scelta della sede è una sintesi che si deve fare tenendo conto dei vari stakeholder. Da questo punto di vista i riscontri sono positivi su Torino. Un problema riferito agli sponsor in modo così drammatico non ci sia. Sui contributi io sono l’eretico da 20 anni, perché sono per un sistema che premi i meriti, l’efficienza e i risultati sportivi. Il modello dello sport italiano, cambiato molto in positivo dalle ultime riforme, è ancora troppo improntato verso l’assistenza di federazioni che non ottengono risultati sportivi. Noi veniamo plafonati al 10% nonostante quello che otteniamo”.

D: Quali sono gli aspetti che verranno valutati per scegliere una città piuttosto che un’altra?
Angelo Binaghi: “Innanzitutto non sono preparato, perché non conosco e non so dove sia il nuovo Palazzetto di Milano. La seconda osservazione che faccio è che, al di là del fatto che il Governo è il Governo, il contributo permetterebbe all’evento di continuare a svilupparsi. Il territorio può godere di ulteriori benefici se riuscissimo a trovare le risorse per dare ancora più energia al comitato per le ATP Finals. Noi siamo qua per le Finals, ma oggi il tennis è talmente forte che non abbiamo solo questo e gli Internazionali, ma la Finale della Coppa Davis sarà in Italia per altri tre anni. Dobbiamo anche riuscire a trovare il modo per avere delle licenze permanenti per altri grandi tornei. Sono bellissime occasioni per affermare il successo in campo dei nostri giocatori, ma non abbiamo la certezza che rimangano perché sono in ‘concessione’“.

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