ATP Finals: Sinner supera Shelton, 29^ vittoria indoor di fila. Sabato semifinale con De Minaur
[1] J. Sinner b. [5] B. Shelton 6-3 7-6(3)
Jannik Sinner porta a termine il percorso netto, senza match e set persi, che lo conferma signore del Gruppo Bjorn Borg superando l’americano Ben Shelton, già eliminato dopo la seconda giornata di gare. In un’ora e trentasei minuti il campione italiano ha gestito le energie mentali e fisiche, concedendo qualche esitazione e subendo a tratti la vitalità di Shelton, soprattutto nella seconda frazione, mantenendo però la guida del gioco e rinvenendo per evitare inopportuni prolungamenti del tempo di gara.
Shelton ha giocato bene ma quando ha dato l’impressione di poter dare una spallata al campione ha denunciato ancora le lacune che probabilmente gli chiederanno una crescita tecnica nel corso della prossima stagione, almeno se vorrà continuare a salire in classifica: una su tutte il rovescio, puntualmente provocato da Sinner nei momenti caldi della contesa. Per l’attuale numero uno del mondo ora c’è l’impegno con De Minaur nel pomeriggio di sabato: match facile sulla carta, ma il Demone è su di giri e promette battaglia.
Primo set: qualche errore con il dritto per Jannik, che si impone comunque per 6-3
Shelton inizia con la battuta ma serve tropo spesso sul rovescio di Sinner, e lui lo obbliga a rincorrere vanamente, fino al break immediato. Ben è assai aggressivo con la risposta alla seconda palla di Sinner e sia con il dritto che con il rovescio guadagna due fortunate discese a rete durante le quali deve giocare la volée una volta sola, di rovescio; Jannik soffre ma riesce a rompere a suo favore l’equilibrio del 30 pari dedicando speciali attenzioni al lato destro della metà campo dello statunitense il quale, pressato progressivamente sul rovescio, manca nettamente le righe del campo con una soluzione in cross.
L’asso altoatesino ha le idee chiare su dove deve schiacciare per far male ma non è ancora perfettamente registrato nei colpi e inoltre Shelton non smette di creare confusione con la risposta anticipata; il ragazzo di Atlanta conquista la palla per il contro-break nel quarto game e solo con la battuta Jannik si toglie dall’impaccio. Sinner conduce 3-2 dopo poco più di venti minuti con un break di vantaggio ma ha all’attivo, o al passivo, più errori gratuiti di Shelton, 5 contro 3, segno che il movimento del numero cinque del ranking lo infastidisce: le cifre della seconda battuta dell’italiano sono insoddisfacenti, ma la prima funziona bene e per ora lo preserva dagli entusiasmi del rivale.
La vera differenza nel punteggio risiede nel diverso rendimento della battuta principale: entrambi la mettono abbastanza spesso (70% Sinner, 63% Shelton), ma il numero uno del seeding fa il punto quasi l’80% dei casi mentre Ben si ferma quasi venti numeri più in basso. Shelton fatica molto di più in uscita dalla battuta, il superlavoro gli toglie preziosa lucidità e l’americano deve cedere di nuovo il servizio sul 3-5, game che chiude il set a favore di Sinner: tredici colpi vincenti per lui, cinque in meno per Shelton, sette errori non forzati per entrambi con il campione uscente che ne commette ben quattro con il dritto.
Secondo set: Shelton resiste fino al tie-break ma cede 7-3
Le imprecisioni con il drive continuano a picchiettare la condotta di gara di Jannik, il quale pare anche volersi concedere qualche colpo fuori dall’ordinario nel terzo gioco, quando sotterra un dritto lungolinea e subito dopo chiude una volée di rovescio incrociata che suscita ammirazione e sorpresa nella folla. Shelton dal canto suo attacca con la risposta ma la pallina che gli rimanda l’italiano pesa un quintale; c’è agonismo ma il clima è disteso, Shelton centra il tabellone centrale con un lob cieco, Sinner mette in rete una volée di dritto e dopo meno di venti minuti si siede in vantaggio per 3-2, senza palle-break.
Il figlio di Brian sta servendo benissimo e si aggiudica i primi dieci punti sulla propria battuta, solo a quel punto manda un doppio fallo, cui rimedia prontamente con l’ennesima randellata; Sinner non palesa il desiderio di affrettare gli eventi e prosegue servendo da par suo e accettando il passare dei game senza particolari sussulti e l’avvicinamento appaiato alla fase decisiva. L’ottavo gioco procede in questa direzione con Sinner che viene colto impreparato in difesa e che manca di riflesso per contenere l’azione offensiva del rivale; Jannik comincia male anche sul 4-4 ma rimonta lo 0-15 con la battuta e ritornando a lacerare il versante destro della porzione di court difesa dall’americano.
Ben continua a faticare nei momenti difficili con il rovescio e perde smalto fino a concedere improvvisamente la palla-gara all’azzurro; il mancino ritrova la violenza della propria battuta e sistema con coraggio e con un dritto inside in che passa oltre la racchetta di Sinner. Il coraggio non manca a Ben, che sceglie l’attimo della discesa a rete con maggiore cura e si guadagna l’accesso al tie-break.
Sinner manca in maniera inconsueta di accuratezza su uno smash a rimbalzo ma serve in maniera perfetta e al cambio di campo conduce per 4-2; Ben para tutto a rete ma anche l’italiano si difende con attenzione e non concede al rivale un riavvicinamento, chiudendo il tie-break al decimo punto. Saluti cordiali a rete, il pubblico non lo lascia parlare: “Ho cercato di rimanere lì mentalmente, è stata un’ottima partita, grazie a tutti per l’aiuto”. Entusiasmo generale e sabato alle 14.30 la semifinale con Alex De Minaur. 12-0 per Jannik il conto dei precedenti con l’australiano.

