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ATP Finals- Il “serial-killer” Jannik Sinner: “Non ho mai giocato la vera Coppa Davis”. Per la Davis meno… vera, dopo i forfait di Sinner e Musetti, quanti tiri mancini

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Scusate se riprendo pari pari il titolo fatto già ieri a fine conferenza stampa di  Jannik Sinner, ma l’argomento merita di essere ripreso, anche per le dichiarazioni che ho raccolto di Sascha Zverev dopo che Auger Aliassime lo aveva battuto 64 76(4) salendo al suo best ranking (n.5) e qualificandosi per le semifinali.

Il canadese affronterà Alcaraz oggi in serata per l’ottava volta, mentre nel pomeriggio si giocherà Sinner-De Minaur (ore 14,30 12-0 i precedenti a favore di Sinner e dopo il derby Brit del doppio Cash Glasspool vs Salisbury-Skupski).

Alcaraz conduce nei testa a testa con Auger Aliassime 4-3, avendo vinto tutte le ultime quattro partite, tutte avvenute sulla terra rossa e le ultime due al Roland Garros (nello Slam e alle Olimpiadi), mentre il canadese aveva vinto le prime tre, tutte su superfici veloci un tempo ancora ostiche allo spagnolo. Ma, attenzione, Simone Eterno di Eurosport mi ha fatto presente che dal 2020 a oggi il canadese è il tennista che ha vinto più partite indoor di tutti, 85. Sinner ne ha vinte “solo” 81. Vero però che Aliassime ne ha giocate di più e che, soprattutto, ha giocato più tornei ATP 250 rispetto a Jannik, vincendo quindi partite più facili.

Mentre accenno a questi dati…nel frattempo però Jannik ha continuato imperterrito a vincere le sue sfide, dominando regolarmente e nettamente tutti gli avversari. Contro Shelton ha vinto per l’ottava volta di fila con 19 set conquistati consecutivamente, senza la minima soluzione di continuità. Se Shelton fosse l’unica vittima del nostro serial-killer con racchetta, alla vigilia della semifinale che lo vedrà opposto all’australiano De Minaur, vittimizzato 12 volte senza pietà – 2 soli set smarriti dalla Volpe Rossa lungo la strada proveniente dalla Val Pusteria – si potrebbe pensare che Jannik sia la bestia nera di quei due tennisti, cioè soltanto di Shelton e De Minaur. Ma non è così.

Senza neppure approfondire troppo, si deve invece facilmente constatare che Sinner ha vinto le ultime 5 volte di fila con Djokovicle ultime 5 volte di fila con Zverev, le ultime quattro volte di fila con Aliassimele ultime 4 volte di fila con Fritztutte le 17 volte contro tutti i suoi e nostri connazionali. Un rullo compressore. Che fa paura.

Insomma, siamo arrivati al punto che soltanto una sua sconfitta farebbe notizia. Sia chiaro, nessuno gliela augura …Lo preciso a scanso di equivoci e degli inevitabili assalti verbali dei leoni da tastiera.

L’unico da cui perde – o meglio: ci può perdere perché ci vince anche –  è (manco a dirlo) Carlitos Alcaraz.

Il divario fra i due “mostri” e tutti gli altri, proprio tutti, è così imbarazzante (al di là degli oltre 5.000 punti che li separano dal terzo tennista in classifica Zverev) che si resta perplessi quando si ascolta Jannik che dice a proposito di qualunque suo avversario appena strabattuto oppure da incontrare per batterlo l’indomani che “È un avversario difficile… è stato (o sarà) un match duro”.

Non può dire altro, non fraintendetemi, però ormai suscita soprattutto sorrisi. È accaduto anche ieri dopo che ha detto le solite cose dopo aver vinto l’ottavo match di fila in due anni di ATP Finals senza perdere un set.

Qui riprendo il suo virgolettato in risposta a chi gli ha chiesto dei suoi tre match vinti nel round robin: “Onestamente…sono state tre partite difficili. Ognuno di loro ha qualità diverse, quello che hanno in comune è che servono molto molto bene, appena ti brekkano è un casino recuperare. I set si vincono per uno o due punti. Se ti gira bene vinci, se ti gira male perdi….

Cari lettori, ragazzi, questa è la sua forza. La forza di non sottovalutare mai nessuno. Sempre e comunque. Anche se a chi l’ascolta in diretta verrebbe magari voglia di reagire e replicare: ”Ma va là Jannik, ma che ci racconti? Ci prendi in giro?”

Dove invece è stato diretto, senza filtri, e forse perché per una volta gli è scappata…la lingua (!) è stato quando ha detto, rispondendo al collega americano di “The Athletic” che gli aveva chiesto se non avesse ragione Alcaraz nel dire che forse sarebbe meglio che la Coppa Davis si disputasse ogni due o anche tre anni.

“Io la vera Coppa Davis non l’ho mai vinta!” Ma se voleste leggeretutto quel che ha detto al riguardo ecco questo.

Del resto perfino il presidente FITP Angelo Binaghi si era lasciato scappare queste frasi a proposito della Coppa Davis – alla vigilia delle finali ATP 2023 e a solo 15 giorni prima di averla vinta a Malaga nel 2023 – in una intervista rilasciata al collega de La Stampa Paolo Brusorio: “Noi enfatizziamo troppo la Davis, la conquistammo in un anno straordinario per il tennis azzurro e non avendo vinto nulla per un lungo periodo è stata il parametro dei nostri risultati. I tempi sono cambiati, poi con questa formula la Davis sembra il circo equestre”.

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