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ATP Metz: Berrettini svanisce dopo un’ora di gioco e cede il passo a Tien. Seconda semifinale per l’americano

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L. Tien b. M. Berrettini 5-7 6-2 6-3

A Matteo Berrettini non riesce l’approdo in extremis alla prima semifinale del suo 2025, traguardo che Learner Tien raggiunge per la seconda volta dopo l’exploit di Pechino, quando per fermarlo ci volle Jannik Sinner. Non è in effetti una sorpresa il risultato odierno: l’azzurro è parso all’altezza del duello per la prima ora di gara, fino a quando, cioè, ha potuto contare sulla spinta del proprio servizio. Quando il suo acuto ha perso gradualmente smalto, Tien ha saputo lavorare con intelligenza, logorando lentamente l’azzurro con risposte basse che hanno costretto The Hammer a forzare con i propri colpi, in special modo il dritto.

Matteo è parso a disagio nel palleggio e, purtroppo, totalmente inefficace nel gestire il servizio del rivale, che peraltro ha servito benissimo e in crescendo; nel complesso una prova che ha evidenziato per il nostro portacolori poche idee e convinzione. Urge dimenticare in fretta l’episodio per pensare con mente sgombra ed entusiasmo alle Finali di Coppa Davis; per Tien invece il Moselle Open prosegue con la semifinale, che lo vede strafavorito contro un avversario oltre la posizione numero 200, sia esso il francese Tabur o l’ucraino Sachko.

Primo set: Berrettini sfrutta l’unica palla-break e chiude 7-5

Berrettini si presenta con il consueto vigore alla battuta ma anche Tien mantiene velocità allegre con il servizio e vanifica tanto i tentativi di risposta in allungo del tennista romano quanto l’esperimento di scartare sulla sinistra per impattare con il dritto; la pallina dello statunitense viaggia e non concede pause all’azzurro, sui turni di battuta del quale peraltro si gioca molto poco. Tien si porta sul 3-2 completando il quarto game composto da soli quattro punti: un solo scambio vinto finora dal giocatore in risposta, Berrettini nel terzo gioco.

Matteo si concede un istante di velluto con la palla corta incrociata di dritto e lo scambio in obliquo che ne consegue e che vede l’italiano uscirne vincitore è elegante e divertente, ma Tien non rimane a guardare e con il dritto mancino in cross comincia a puntualizzare anche in ribattuta e coglie le prime soddisfazioni mettendo pressione al rovescio di Matteo; così la diga slice del finalista di Wimbledon 2021 attutisce ma con fatica l’esuberanza del giovane rivale. Nel complesso gli scambi si allungano perché anche Berrettini para con efficacia in ribattuta e si ricava qualche spazio in più in contrattacco, ma dopo 20 minuti nel 4-3 per l’americano non si sono ancora visti finali ai vantaggi.

L’azzurro non brilla per le percentuali di prime palle in campo ma lavora con il servizio di scorta traiettorie complicate e indigeste per lo statunitense, per il momento talmente impreparato da far passare sotto silenzio il primo doppio errore dell’italiano, nell’ottavo game; Tien rischia con un paio di rovesci molto vicini alla riga, ma si porta sul 5-4. I problemi per lui sorgono nell’undicesimo game e sono improvvisi: dal 30-15 in poi l’americano spinge come da canovaccio sul rovescio dell’azzurro ma due colpi in costruzione gonfiano il sacco che separa i contendenti e danno coraggio a Matteo, che sulla prima palla-break infierisce con un pregevole dritto a uscire che piega il polso del rivale. L’azzurro completa poco dopo il 7-5: cinque ace per lui e un solo doppio errore, sei punti persi con il servizio a disposizione.

Secondo set: Tien serve benissimo e scrive 6-2

Come non di rado accade nei match molto legati alla regola del servizio, è sufficiente un paio di palleggi senza fortuna per il battitore per aprire il match a nuove soluzioni e a improvvise fughe; dopo il break a favore dell’atleta romano nel primo parziale, ora è proprio Matteo in ambasce nel secondo gioco: sul 15 pari il suo dropshot di dritto scavalca il net ma trova terra in corridoio. Berrettini segue successivamente a rete un dritto inside in poco competitivo in materia di profondità e il cross di rovescio del rivale lo trafigge sulla destra. Siamo alla vigilia del break che propizia il 3-0 per Learner subito prima della prima pausa lunga del set; l’americano ha riguadagnato la via al lato sinistro di Berrettini e ne logora le resistenze, completando facilmente il 4-1 dopo venti minuti.

Berrettini prova a servirsi dello slice a un a mano di rovescio non solo in contenimento ma anche per proporre nuovi quesiti al rivale in costruzione di gioco, ma Tien conferma di poter contare sulla risorsa analoga e la utilizza per neutralizzare la soluzione lungolinea di Matteo, che continua così a vivere una siccità di punti in risposta che gli riempie di nuvole gli orizzonti della frazione in corso.

È forse anche per questo che The Hammer affronta con poca grinta l’ottavo game, sbagliando tutto dopo la battuta e regalando il set con un dritto al volo che picchia sulla rete: per Matteo solo quattro punti sul servizio del rivale.

Terzo set: Berrettini non ha risorse in risposta e si arrende in nove game

Tien non è certo un bombardiere ma la sua battuta principale nei primi due set centra il rettangolo giusto nel 71% dei casi; è sfuggente quando cerca l’angolo in direzione parterre o insidiosa e precisa quando si dirige alla figura. Matteo ritrova presto vigore con il suo colpo di martello e, nonostante un dritto corto in attacco che il suo rivale non riesce a trasformare in passante vincente, si tiene in linea con il punteggio. Berrettini ha anche una palla-break nel terzo gioco, ma Tien si ricompone subito e la annulla prendendo la rete e disimpegnandosi con un’elegante volée bassa di rovescio; Matteo urla per il disappunto.

Nonostante la chance mancata poco prima l’azzurro sembra quello dei due più in difficoltà a tenere a bada il rivale con la battuta: Tien mette la prima ormai quasi sempre (92% nei primi due turni) e decritta con sempre maggiore assiduità la battuta di Matteo; l’azzurro avverte il deterioramento dell’efficacia del suo colpo più potente e forza con il dritto, ma la buona sorte gli volta le spalle e un doppio errore sulla palla-break completa la frittata nel quarto gioco e traghetta Tien di nuovo sul 4-1 come nel set di mezzo.

Alla ripresa del confronto Berrettini prova a reagire ma sembra stanco e con poche idee, forse anche scoraggiato dalla tempra del giovane americano; prova di nuovo ad accorciare gli scambi ma il dritto è poco sostenuto dalle gambe e perde in accuratezza. L’azzurro trova in qualche modo il 2-4 ma in risposta la precisione dell’americano lo mortifica costringendolo a rincorse in orizzontale faticose e vane.

Matteo è in risposta sul punteggio di 3-5 e azzecca un pallonetto perfetto che lo aiuta nello scrivere 0-5, ma Tien non si perde d’animo e torna a pungere in battuta; Matteo ha le gambe troppo dure per cambiare il corso del gioco e non conquista più nemmeno un punto, cedendo al giovane e intelligente americano.

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