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Djokovic alle Finals? Deciderà dopo Atene. Ma non è giusto per Musetti, Aliassime e il mondo del tennis

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Ma allora Binaghi non sapeva nulla”. “Ma dove le prende Binaghi le informazioni?”. Voci del coro, alzatesi sui social e non solo, nella serata di martedì. A seguito alle dichiarazioni di Novak Djokovic che da Atene smentiva le certezze del n.1 FITP in merito alla sua presenza alle ATP Finals di Torino. Ma in tutto ciò si è perso il nocciolo della questione: non è da condannare ciò che ha detto Binaghi. Ma ciò che sta facendo Nole. Il serbo, che probabilmente dal suo punto di vista avrà anche acquisito il diritto di fare ciò che vuole con tutto quello che ha vinto, ha rimandato alla fine del torneo di Atene la comunicazione ufficiale riguardo alla sua partecipazione al torneo di fine stagione. Quindi a sabato, presumibilmente, cioè la vigilia dell’inizio della kermesse torinese.

Un comportamento non consono a un grande campione, ma soprattutto irrispettoso. In primis verso i colleghi, specialmente Musetti e Auger-Aliassime, in disputa per l’ultimo posto disponibile per Torino. Ma anche verso pubblico e organizzazione, lasciati fino all’ultimo sulle spine, e sia in termini pubblicitari che di biglietti (molti li avranno acquistati principalmente per vedere lui, oltre che Sinner) la presenza o meno di Djokovic tra gli otto marcherebbe non poca differenza. Ma è pur vero che giocare ad Atene senza andare a Torino sarebbe quasi fine a sé stesso, sottolineando come Nole abbia saltato le ATP Finals soltanto nel 2024. E che, fino a sua smentita, risulterà regolarmente in tabellone. Anche in fase di sorteggio.

Il problema del sorteggio

Una domanda che molti si pongono è: come funzionerà la composizione dei gironi con la “situazione” di Djokovic? Come detto in precedenza il serbo non ha né confermato né smentito la sua presenza, dunque fino al momento di un eventuale forfait va considerato regolarmente presente per il torneo. E di conseguenza anche nel sorteggio, che si terrà a Torino giovedì 6 novembre alle ore 12, il nome di Nole sarà estratto regolarmente come quarta testa di serie in uno dei due gironi (con Sinner o Alcaraz). Dunque un problema che di fatto non sussiste. Che però potrebbe presentarsi in un secondo momento: in caso di rinuncia del serbo subentrerebbe il nono della Race, Musetti o Auger-Aliassime.

E, non ce ne vogliano lo spettacolare Muso e il canadese, che sul cemento indoor è uno dei migliori giocatori al mondo, il girone ne risentirebbe. Un conto è avere uno di questi due come avversario, tutt’altro avere a che fare con Djokovic. E qui viene al pettine l’ultimo nodo, riguardo la qualità stessa del torneo. Se il serbo dovesse infine giocare a Torino l’equilibrio non verrà intaccato. Ma se avesse rinunciato prima del sorteggio, evenienza che appartiene già al passato, Shelton sarebbe diventato testa di serie n.4, annullando il rischio di sbilanciare uno dei due raggruppamenti. E soprattutto Musetti e Auger-Aliassime non sarebbero ancora sulle spine.

L’ottavo posto

La vera particolarità del sorteggio dei gironi delle ATP Finals 2025 riguarderà l’ottava, ultima, testa di serie. Ad oggi non sappiamo se quella posizione verrà ricoperta da Lorenzo Musetti o Felix Auger-Aliassime. Certo, se l’azzurro perdesse all’esordio con Wawrinka ad Atene, giovedì verrà estratto il nome del canadese. Ma se Musetti, come dovrebbe essere, battesse lo svizzero e tenesse viva la sua speranza di qualificazione per il torneo di Torino vincendo il 250 greco, non si avrebbe un nome certo in tempo per il sorteggio. E si dovrebbe dunque estrarre “uno tra i due”, per completare i gironi.

Una storia, questa, che si era rischiata già nel 2024. Ma Djokovic, proprio il mercoledì precedente all’inizio delle ATP Finals, annunciò il suo forfait, dando il via libera a Rublev, Ruud e de Minaur (scatenando indirettamente l’ira di Sonego). È chiaro che quest’anno non sarà così, ma questa situazione non potrà più verificarsi. L’ATP ha infatti annunciato che dal 2026 l’ultimo torneo valido per la qualificazione al torneo dei Maestri sarà il Masters 1000 di Parigi. Una soluzione già adottata dalla WTA, che permetterà di conoscere con certezza il parterre degli 8 già dal lunedì precedente l’inizio del torneo. Evitando iscrizioni tardive ed eventuali forfait in corsa ai 250 dell’ultima settimana.

Una scelta del genere eviterà inoltre che un’eventuale indecisione di un giocatore gravi eccessivamente anche sulle spalle di altri. Perché, per quanto Djokovic rimanga un campione pluridecorato, un vincente come raramente si è visto nella storia dello sport, in questo caso avrebbe potuto optare per un comportamento più rispettoso nei confronti del tennis tutto. Un atteggiamento anche un po’ egoistico, che non dà esattamente l’idea di uno che si preoccupi per gli altri, come in carriera Nole ha spesso professato, ad onor del vero anche con i fatti. In questo caso, però, avrebbe potuto gestire meglio le proprie scelte di programmazione.

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