ATP Metz: Mpetshi Perricard eliminato dal n. 222. L’accerchiato Norrie avanza
La giornata di lunedì del Moselle Open è stata impreziosita dalle vittorie di Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini, ma ci sono state anche altre sfide a cui vale la pena accennare, anche perché dal prossimo anno questo torneo non conterà più per la Race della stagione in cui si disputa. A dire il vero non conta neanche quest’anno, perché Felix Auger-Aliassime ha dato buca e Lorenzo Musetti si gioca le sue carte ad Atene. E, diciamocelo, probabilmente nel 2026 non conterà davvero per le ATP Finals 2027, perché è difficile che un top player lo giochi per “tirarsi avanti”.
[LL] V. Sachko b. G. Mpetshi Perricard 7-6(10) 6-3
Con relativa sorpresa, il lucky loser ucraino Vitaliy Sachko supera in due set Giovanni Mpetshi Perricard, 7-6(10) 6-3 in un’ora e mezzo. Sorpresa perché Sachko è solo n. 222 ATP, ma relativa considerando che quest’anno Mpetshi Perricard ha un po’ deluso le aspettative – non chissà quali, ma una conferma dalle parti della 30^ posizione sembrava plausibile. Invece, pur con il best ranking al n. 29 in febbraio, il 201 cm di Lione è sceso al 59° posto, chiudendo con 19 vittorie e 26 sconfitte nel Tour.
Big server secondo la definizione consolidata (colui che non vince più del 10% di game di risposta e Giovanni è al 9%), con Sachko ha vinto il 79% dei punti con la prima e il 39% contro, rispettivamente, l’82 e il 75% dell’avversario, abituato a ben altri numeri quando batte: 64 e 43%. Aggiungiamo anche che Mpetshi non ha risposto 23 volte su 68 e diventa chiaro che la ribattuta è un grosso problema. D’altra parte, cercare di tenerne in campo il più possibile avrebbe un risvolto negativo; basti pensare che, la tattica migliore per strappargli il servizio è rispondere non importa come, perché nello scambio da fondo anche il n. 222 del ranking gli vince 33 punti su 52.
IL MATCH – Turni di servizio impeccabili per entrambi (a parte la gamba destra ballonzolante di Vitaliy durante la preparazione), quindi arriva il tie-break. Mpetshi Perricard cambia campo sul 4-2 dopo un buon passante stretto di rovescio, un po’ lento, ma sufficiente perché la mezza volata ucraina non superasse la rete. Vitaliy lo ha ripagato della stessa moneta – però bimane, in risposta e vincente pulito – e allora avanti ad annullarsi reciproci set point tenendo i servizi fino a un’altra ottima risposta del lucky loser.
Sull’1-1 del secondo set, GMP si procura il 15-40, ma prima l’errore dopo uno scambio da 23 colpi, poi la risposta in rete a una prima non irresistibile fanno sfumare l’occasione. Forse coincidenza, ma è Sachko ad allungare nel game successivo, approfittando di due doppi falli e due uscite dal servizio non proprio feline. Tanto basta al classe 1997 per andarsi a prendere set e match, “rischiando”due volte nel percorso di operare un altro break. Per Vitaliy, ottavi contro Alexander Bubik, numero 3 del seeding ma in effetti primo favorito, visti i ritiri di Auger-Aliassime, un po’ stanchino, e Medvedev, ormai fuori dalla Corsa a Torino.
Gli altri match
Cameron Norrie, co-autore dell’eliminazione precoce di Alcaraz a Parigi e del ritorno al numero 1 del ranking di Sinner (co-autore insieme a Carlos e Jannik, chiaro), è costretto al terzo dal n. 56 Valentin Royer, uno dei duecento francesi in top 100 (quattordici, in realtà, ma un solo top 30). 6-3 6-7(2) 6-3 per Norrie che al prossimo turno troverà ancora un francese, Arthur Cazaux, e un altro al round successivo (se ci arriva), perché in quel quarto di tabellone sono tutti francesi tranne Cameron – britannico nato a Johannesburg, e l’apolide Bye.
Vittorie anche per il qualificato transalpino Clement Tabur, 6-3 6-2 al newyorchese Aleksandar Kovacevic e per Learner Tien, 6-3 6-3 alla wild card gallica (finiti i sinonimi) Ugo Blanchet. Il californiano ora affronterà il lucky loser tunisino Moez Echargui, che farà il suo esordio in un tabellone principale del Tour direttamente al secondo turno, perché le cose o si fanno in grande o niente (oppure perché è entrato al posto di Medvedev e ha un bye).

