Notizie

WTA Finals: Swiatek letale, Keys completamente fuori forma

0 5

[2] I. Swiatek b. [7] M. Keys 6-1 6-2

La domanda che sorge spontanea dopo la prestazione che Madison Keys (non) ha offerto nel suo ritorno al torneo delle Maestre“, a nove anni di distanza dal suo debutto nella competizione, è: continuerà a giocare? E se la riposta al primo questo quesito fosse affermativa, rappresenterà una mera formalità anche per Anisimova e Rybakina o metterà da parte i fastidi fisici riuscendo a compiere un incremento dello stato di forma a tempo di record?

Sta di fatto che il primo incontro di singolare – dopo il successo di Errani/Paolini – dei Round Robin è uno spettacolo decisamente dimenticabile. Un KO tecnico, con la solita giornata in ufficio di Iga Swiatek che demolisce la campionessa dell’Australian Open (discrepanza di 40 punti tra le due giocatrici, 65 a 25) per 6-1 6-2 quando l’orologio di Riad segnava un’ora ed un minuto. Aver saltato e piè pari lo swing asiatico, aver disputato l’ultimo incontro ufficiale ad agosto nel primo turno dello US Open (con l’ultima vittoria che risale a Cincinnati) non poteva non avere ripercussioni sulle modalità con cui avremmo ritrovato in campo la nativa dell’Illinois in Arabia Saudita.

Inoltre, essersi ripresentata in campo con un evidente problema fisico alle articolazioni della spalla (nonostante avesse parlato di fastidio all’anca nel media day) ha ulteriormente ingigantito il peso della lontananza dalle competizioni. Si spiega così il nuovo ed improvvisato movimento del servizio che ha irrimediabilmente compresso una della armi principali del gioco di Madison. Ora la speranza è che non venga intaccata la competitività del Girone intitolato a Serena Williams, l’augurio è che l’impeto di puro orgoglio mostrato nel finale da Keys sia propedeutico ad una rapida crescita di condizione psico-agonistica.

Primo Set: Keys lontana dall’avere una condizione accettabile, Swiatek letale. Risultato? KO tecnico

Vince il sorteggio Swiatek che sceglie di iniziare l’incontro in battuta – davanti a spettatrici illustri del calibro di Halep e Muguruza. La progressiva e paziente costruzione del punto opposta alla detonante potenza di fuoco è il mix ben compatibile che ci verrà offerto dalla sfida inaugurale di quest’edizione delle Finals. L’avvio della sfida ci conferma quanto era facile prevedere: l’assenza prolungata dalla competizione ha un impatto non indifferente sulla tenuta della statunitense. Quando si ritorna in campo per un match vero dopo tanto tempo passato ai box, il settore tecnico che viene maggiormente colpito sono i colpi d’inizio gioco e puntualmente i primi scampoli lo certificano.

Anzi per certi versi, rispetto alle previsioni, le primissime risultanze sullo stato di forma di Madison sono anche peggiori. Al servizio la vediamo fin da subito spezzare bruscamente il movimento, partendo inconsuetamente dall’alto come se ci fosse un problema a qualche articolazione della spalla che ne limita la spinta totale. Iga comincia invece in modo tuonante, e preoccupante per Keys: con un parziale di 12 punti a 2 la polacca vola 3-0. Il movimento sincopato del servizio non offre nemmeno vantaggi in termini di precisione e così la trentenne dell’Illinois complice il secondo doppio fallo in altrettanti turni di servizio dà il largo al doppio break della ventiquattrenne di Varsavia.

Naturalmente poi in certi contesti, Swiatek è letale. Se può asfaltare un’avversaria in condizioni non ottimali, non si fa certo venire degli scrupoli. Inoltre, la mobilità di Madison è alquanto precaria: l’americana per avere anche una sola chance di battere la n°2 del mondo, deve arrivare in anticipo sulla palla per poterla colpire all’altezza dei fianchi prendendo il comando del punto e tentando di chiudere lo scambio a stretto giro di posta. Altrimenti in una sfida dove sia il tempo che lo spazio premiano Iga, la palla arrotata della pluricampionessa del Roland Garros unita all’altitudine saudita finirebbero per schiantare in un KO tecnico la campionessa in carica di Melbourne.

Keys evita quantomeno il bagel, sbloccandosi e mettendosi in partita soprattutto in proiezione secondo set, ma il no-contest è comunque realtà. Per il ventiduesimo incontro in stagione, l’ex n°1 WTA rifila un 6-1 alla rivale di turno: solamente 8 punti vinti dalla nativa Rock Island a fronte dei 28 polacchi.

Secondo Set: è no-contest anche nella ripresa, salvo la scintilla finale di Madison che però non modifica la sostanza di una partita mai stata tale

Dopo aver subito breakkato anche in avvio di seconda frazione, ecco il blackout che non ti aspetti: Swiatek regala letteralmente il contro-break con due doppi falli consecutivi finendo per cedere la battuta a quindici. Ma Madison non c’è, nonostante Iga le avesse concesso un salvagente a cui aggrapparsi e da cui provare a costruire una nuova partita, la n°7 di queste WTA Finals torna a sbagliare sanguinosamente qualsiasi soluzione, concedendo due nuove occasioni all’avversaria per scappare via. Il confronto adesso però è un vero e proprio festival degli errori: il dritto polacco, negli ultimi minuti, si è particolarmente inceppato e così Keys rimonta dal 15-40 sino ad avere palla game. Qui però in un perfetto contrabbasso dantesco, il quarto e il quinto doppio fallo a stelle e strisce ridanno ossigeno, con un nuovo vantaggio, alla donna da battere del gruppo Serena Williams.

Con la classe 2001 Avanti 2-1 e servizio, di fatto l’incontro si conclude visto che nel quarto gioco Madison per la quinta volta nella partita si fa strappare il servizio. Qualche minuto più tardi arriva il doppio break a sigillare la vittoria polacca. Il primo ace della sua partita regala alla statunitense il terzo game, ma a fine match anche la seconda frazione parla di un ventello di punti a distaccare le due protagoniste: 37 a 16, per la precisione 21.

Proprio quando la partita era ormai più che defunta, finalmente vediamo in azione la Keys dei giorni migliori che lascia andare i colpi, pescando tre vincenti consecutivi per cancellare due match point e prendersi anche la palla break. Swiatek la frantuma ma poi inciampa nel terzo doppio fallo offrendo un’altra opportunità a Madison: a questo punto, Iga capisce che è meglio non rischiare col fuoco e spegne definitivamente l’impeto d’orgoglio americano. Il terzo match point è quello vincente: 6-2 per chiudere appena sopra l’ora di gioco.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored