Rassegna stampa – Alcaraz fuori, occasione per Sinner
Sinner, la grande occasione (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Parigi toglie, Parigi dà. Jannik Sinner, che inizia oggi contro Zizou Bergs la sua campagna nell`ultimo Masters 1000 della stagione, ha la possibilità di cancellare il cattivo ricordo della finale al Roland Garros persa dopo essere stato avanti di due set, tornando al numero 1 la prossima settimana. Una chance che alla vigilia del 1000 francese pareva difficile, quasi remota, se non che Carlos Alcaraz, in completo stato confusionale sul (lentissimo) veloce indoor della Defense Arena, ha perso all`esordio spalancando la porta della rimonta a Jannik. Ora Sinner può puntare dritto al titolo che lo catapulterebbe nuovamente sul trono. Lo spagnolo, dopo la sconfitta, si ferma a 11250 punti e Sinner, vincendo a Parigi andrebbe a 11500 punti ritrovandosi nuovamente re del tennis il 3 novembre. Il 9, poi scadranno i punti delle Finals 2024 (1500 per l`azzurro, 200 per lo spagnolo) e Alcaraz tornerà in vetta al ranking ma con la possibilità di essere superato di nuovo da Sinner che potrebbe addirittura agguantare il trofeo di numero 1 di fine anno. Come? Jannik dovrà confermare il titolo da imbattuto come lo scorso anno con Carlos che non dovrà vincere più di due partite. È vero che i fenomeni si esaltano quando ci sono in ballo grandi sfide, ma questo Alcaraz, falloso e pasticcione, dovrà ritrovare presto forma e concentrazione. Dalla sua, Sinner, non sente il peso di un obiettivo già archiviato alla voce “ci pensiamo dopo le Feste”. Riprendersi il numero 1, lo ha ripetuto anche ieri nel media day di Parigi, non è un bersaglio reale: «Non ci sto pensando in questo momento. Sarà un obiettivo per il prossimo anno. Guardando come è andato il 2025, sono già soddisfatto per aver raggiunto grandi traguardi. Adesso voglio solo concludere l`anno nel miglior modo possibile. Dicembre sarà un mese molto importante per me, perché penso di poter apportare grandi cambiamenti e impegnarmi a fondo. Prepararsi per la prossima stagione sarà fondamentale. Sono già soddisfatto di ciò che ho realizzato quest`anno. Vedremo come riuscirò a concluderlo». […] Comunque vada, per Sinner questo 2025 sarà un successo. Quattro finali Slam e il titolo a Melbourne e Wimbledon in un anno in cui ha dovuto fermarsi tre mesi per il caso Clostebol sono già un grande motivo di soddisfazione: «È difficile dire cosa mi ha reso più orgoglioso nella stagione che sta finendo – ha proseguito in conferenza stampa -. Uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati a inizio anno era arrivare lontano a Wimbledon, e ci siamo riusciti. Direi che è quello il risultato di cui vado più fiero, ma la mia stagione è stata incredibile. Ho giocato grandi partite per tutto l`anno, e la stagione non è ancora finita. Un torneo su cui ho puntato è Torino. L`anno scorso è andato molto bene. Ci prepareremo al meglio qui, visto che non ho mai ottenuto buoni risultati». Non sarà la superficie che aveva calpestato nelle precedenti edizioni: la nuova configurazione dell`Arena La Defense è molto più lenta, una caratteristica che alla vigilia ad Alcaraz piaceva molto salvo poi sbottare col suo angolo durante il match «È lentissimo! È peggio di Montecarlo». Sinner non se ne preoccupa troppo «È tutto bellissimo qui – ha proseguito -. Il Centrale è più grande, tutto è più bello e comodo. Muoversi qui però non è per niente facile, si può scivolare. Su questo tipo di superficie io ho trovato sempre un po` di difficoltà ma penso che si tratti soprattutto di prendere un po` di confidenza con le condizioni. Ho avuto poco tempo per allenarmi qui arrivando da Vienna, però sto bene fisicamente e come tennis, spero di partire col piede giusto».
Carlos, resta il tabù (Massimo Brizzi, La Gazzetta dello Sport)
La baguette resta indigesta. Come il suo rapporto con Parigi indoor. Lo spostamento del Masters 1000 dal palazzo di Bercy alla nuova arena alla Defense non cambia l`allergia di Carlos Alcaraz per questo torneo: il suo bilancio, aggiornato a ieri, di 5 vittorie e 5 sconfitte, ne è un`eloquente conferma. Il capitombolo in tre set (4-6 6-3 6-4) contro Cameron Norrie nel suo primo incontro dopo il bye al 1° turno, propiziato da ben 54 errori gratuiti, fa però rumore. Non solo per le modalità della sconfitta, con lo spagnolo falloso, nervoso, poco incisivo al servizio (modesto 64% di punti con la prima), e decisamente poco lucido nei momenti chiave, ma anche per i risvolti di questo ko. In primo luogo sulla classifica, il suo numero 1 cadrà in caso di vittoria del torneo di Jannik Sinner, salvo poterlo però conservare a fine anno a meno di una debacle anche alle Finals di Torino, ma anche in prospettiva. Inciampare su Norrie, un avversario contro cui conduceva 5-2 nei precedenti, in modo così netto lascia dei dubbi sulla complessiva tenuta mentale di Carlos, che spiega la sconfitta così: «Non mi sono sentito bene e ho commesso un sacco di errori – dice lo spagnolo -. Non avevo un buon feeling e non so perché. Mi ero allenato tanto, mi sentivo bene in campo e avevo le idee chiare, ma non ero a mio agio anche dopo aver vinto il primo set». Le avvisaglie della sconfitta si intravvedevano anche dopo il set di vantaggio, chiare nell`incapacità di ottenere punti facili al servizio e tenere i nervi saldi. Con il match in discesa, avanti 6-4, Alcaraz, con una maglietta gialla in tinta con la sua chioma ossigenata, si è disunito, con superficialità e distrazioni non da fuoriclasse. Nel secondo set ha perso il servizio a zero, senza poi sfruttare due palle del controbreak e non ha seguito i consigli del suo coach, Juan Carlos Ferrero. Fitto il dialogo fra i due, al toilet break chiesto da Norrie alla fine del secondo set, con il tennista che gesticolava vistosamente, a disagio anche per una superficie troppo lenta, e l`allenatore che lo invitava a «stare tranquillo e pensare positivo». Nulla da fare. Nel set decisivo Alcaraz ha giocato di rincorsa, con la lingua di fuori: una palla break salvata nel terzo game (smorzata di dritto); due cancellate nel quinto (due palle in corrido dell`inglese), prima di capitolare sul 3-3, trafitto dal rovescio incrociato di Norrie che vale il break e poi l`incontro. Amaro stop e prima sconfitta in un Masters 1000 di Alcaraz dopo 17 partite vinte consecutivamente tra Monte Carlo, Roma e Cincinnati. […] «Cercherò di prepararmi al meglio: Finals e Coppa Davis sono davvero importanti. Ora voglio solo tornare a casa e analizzare cosa devo fare. Mi allenerò per assicurarmi che una cosa del genere non accada di nuovo».
Sinner, Parigi vale il n. 1 (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Nei giorni della Defense, Jannik Sinner gioca d`attacco. Fa le viste di non crederci, a un “numero uno” di ritorno nelle battute finali della stagione, lo dà per impossibile. Però mette la riconquista al primo posto degli obiettivi per il prossimo anno, e ancora non sa che Alcaraz sta per regalargli la più incredibile delle occasioni per avvicinarlo e risolvere la sfida nel testa a testa torinese. In una stagione che dal torneo di Montecarlo in poi è stata quasi perfetta, con 8 titoli conquistati e la leadership recuperata, Alcaraz scivola di fronte a Norrie, travolto da una valanga di errori. Addirittura 54 i “gratuiti” nel match contro il mancino con la frezza bianca alla Indira Gandhi, che nel primo set e all`inizio del secondo, Carlitos aveva condotto con sprezzo del pericolo, blandito dagli applausi degli spettatori. Norrie ha accettato la sfida, ha fatto il suo, sfruttando i rimbalzi alti e non troppo veloci, ma al primo accenno che il match avrebbe potuto cambiare, Alcaraz ha tirato dritto come se nulla fosse e ogni linea pizzicata si è trasformata in breve in una linea mancata di un millimetro. Ora Sinner ha la possibilità, vincendo, di tornare di nuovo in testa alla fine del Masters parigino, per poco (la settimana delle Finals, perderà i punti vinti l`anno scorso e Alcaraz potrà ribaltare la situazione) ma avvicinandosi sensibilmente alla meta. Potrebbe superare di 250 punti Alcaraz e costringerlo a vincere tutti i match del round robin e arrivare almeno in semifinale per mettere in salvo la sua supremazia. Non era previsto, e certo non sarà facile. «Alla classifica non penso, non ora – aveva detto con sincerità Jannik nel pomeriggio -. Riprendere il primo posto mi sembra impossibile. Ma sarà l’obiettivo del prossimo anno, ci tengo, ci proverò. Sarà importante la preparazione invernale, perché voglio provare tante cose nuove, e immetterle nel mio gioco». Più agevole scegliere l`immagine della stagione. Sinner la estrae dal mazzo a colpo sicuro, con l`abilità di un prestigiatore. C`è lui al centro, le braccia tese nella posa di un ciclista che taglia il traguardo, il pubblico intorno è in piedi, applaude, e c`è tanto verde, ovunque. Domenica 13 luglio, giorno della vittoria a Wimbledon. È la foto che chiude la pagina più bella di una stagione difficile, cominciata tra i sorrisi caldi di Melbourne e subito strappata agli incanti della vittoria dal fango di una squalifica ingiusta. Un anno bellissimo, eppure a mezza via, straordinario e insieme iniquo. Spiega poi le scelte fatte. «Parigi è un torneo che non ho mai giocato al meglio, sono qui nella speranza di migliorarmi. Ma l`attenzione resta fissa su Torino, dove l`anno scorso ho giocato un torneo fantastico. La finale con Zverev a Vienna è stata molto fisica Sto recuperando le energie. La Davis? La decisione è presa, e non la cambio». Da sindacalista, però, le scatole un po` gli girano. C`è da capirlo. E un po` da sorprendersi, per l`attività di sostegno alla categoria che il nostro svolge senza che nulla trapeli. Così, si è scoperto (da un`intervista sul Guardian) che JS era nei tre che dovevano dibattere e pianificare con i tornei Slam una migliore ripartizione del montepremi. Al centro delle discussioni – avvenute tra Parigi e Wimbledon Sinner, De Minaur e Ruud, ai quali si è unito Zverev (per il circuito femminile c`erano Sabalenka, Gauff e Keys, e poi Bencic), figuravano anche l`assistenza sanitaria e le pensioni. «Le conversazioni sembravano costruttive – ha spiegato Sinner -, ma siamo rimasti delusi quando hanno detto che non possono dare seguito alle nostre proposte finché non saranno risolte altre questioni». Una sola, in realtà: gli Slam non trovano prudente muoversi finché non sarà risolta la querela ricevuta dalla PTPA, fondata da Djokovic […]. «Nulla impedisce agli Slam di affrontare in questo momento i discorsi sulla tutela per i giocatori, come pensioni e assistenza sanitaria. Gli Slam sono gli eventi più importanti e generano la maggior parte dei ricavi del tennis, quindi chiediamo un contributo equo per sostenere tutti i giocatori e un montepremi che rifletta al meglio i guadagni di questi tornei. Noi vogliamo collaborare per trovare soluzioni che siano positive per tutti». […] Primo avversario alla Defense di Parigi è il belga Zizou Bergs, due anni in più dell`italiano, e 22 trofei in meno. È il primo incontro (oggi intorno alle 15) fra i due. […]
Sinner, ipotesi n. 1 (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
Arrivato a Parigi aveva liquidato ogni domanda sul possibile sorpasso, ma all`improvviso Jannik Sinner si ritrova davanti a una grande chance per tornare numero 1 del mondo. Sul nuovo Centrale de La Défense è successo l`impensabile: Carlos Alcaraz saluta l`ultimo Masters 1000 dell`anno all`esordio, sconfitto al 2° turno da Cameron Norrie. Il britannico rimonta con il punteggio di 4-6 6-3 6-4 un avversario spento, falloso e visibilmente frustrato, battendolo per la terza volta in carriera. […] Condannato da ben 54 errori gratuiti, Alcaraz non è mai riuscito a trovare ritmo, lamentandosi più volte con il suo angolo per la lentezza del campo, lo stesso che alla vigilia aveva elogiato. Incapace di gestire la frustrazione, è inciampato nel suo primo match ufficiale dopo il trionfo all`ATP 500 di Tokyo, dove si era infortunato alla caviglia sinistra. […] «Non mi sentivo bene, ho fatto tanti errori e Norrie ha giocato un grande match. Mi stavo allenando nel modo giusto e avevo buone sensazioni, ma appena entrato in campo non so cosa mi sia mancato – le parole di uno sconsolato Alcaraz -. Quante energie mi sono rimaste? In realtà molte, avevo anche saltato Shanghai. Adesso mi preparerò per Torino e per la Coppa Davis a Bologna». E quella che sembrava un`ipotesi remota appena 24 ore fa, ora è una possibilità concreta: Sinner può davvero riprendersi la vetta del ranking mondiale per la prima volta dopo New York. C’è un solo risultato utile per riuscirci: vincere il torneo. Oggi inizierà la sua avventura contro il belga Zizou Bergs, numero 41 del mondo, avversario inedito. Chi passerà il turno troverà agli ottavi uno tra Francisco Cerundolo e Miomir Kecmanovic. Nel “1000” parigino, Jannik ha vinto appena un match nelle tre partecipazioni precedenti. Nel 2023 si ritirò prima dell`ottavo contro De Minaur mentre l`anno scorso rinunciò a giocarlo. In tutto ciò l`allievo di Vagnozzi e Cahill torna in campo dopo il trionfo di Vienna, forte di qualche giorno di riposo grazie al bye al primo turno, prezioso anche per smaltire il piccolo fastidio accusato nel finale contro Zverev. […] Nel pomeriggio di ieri l`azzurro aveva parlato della possibilità di tornare numero 1, liquidando la questione con leggerezza. Ma oggi lo scenario è cambiato. «Finire da numero 1? Adesso è impossibile. Voglio solo chiudere al meglio la stagione e poi avrò un mese importante per lavorare in vista del 2026». Una frase che potrebbe restare attuale anche in caso di sorpasso. Perché si, se dovesse vincere il titolo, Sinner tornerebbe numero 1 del mondo con 11.500 punti, scavalcando Alcaraz fermo a 11.250. Lo spagnolo, tuttavia, resterebbe il principale favorito per chiudere l`anno in vetta: alle Nitto ATP Finals di Torino difenderà appena 200 punti, contro i 1.500 del campione in carica Sinner. […]
Alcaraz già fuori. Sinner torna n. 1 se vince a Parigi (Carlo Galati, Libero)
Parigi val bene una messa… e il trono mondiale. Arriva inaspettata la sconfitta di Carlos Alcaraz, all`esordio del Rolex Paris Masters, con Cameron Norrie e riapre i giochi per il numero 1: Jannik Sinner può tornare in cima al mondo già questa settimana se vince il “mille” parigino. Lo spagnolo si arrende 4-6 6-3 6-4 al britannico, autore di una partita pressoché perfetta, restituendo una prospettiva inattesa. Proprio ieri Sinner aveva dichiarato che il primato mondiale sarebbe stato «l`obiettivo della prossima stagione. È impossibile che accada adesso, è una cosa a cui non sto pensando». Forse, però, il destino ha deciso di accelerare i tempi. Reduce dal titolo conquistato nella capitale austriaca l`altoatesino, prima dell`esordio di oggi con il belga Zizou Bergs, ha parlato di sé, con anche considerazioni più ampie sul futuro del tennis. «Dopo cinque giorni consecutivi di partite e una finale molto fisica, è normale essere un po` stanchi – ha spiegato – ma il fisico sta bene. Sto recuperando e spero di riuscire a giocare un gran tennis anche qui». Punto di riferimento anche fuori dal campo, Jannik è diventato uno dei portavoce della categoria. In un`intervista concessa al The Guardian, l`azzurro ha raccontato il lavoro dietro le quinte portato avanti con i tornei dello Slam per migliorare le condizioni dei giocatori. «Abbiamo avuto ottime conversazioni con Roland Garros e Wimbledon, ma è stato deludente sapere che non potevano dare seguito alle nostre proposte fino alla risoluzione di altre questioni. Nulla, però, impedisce di affrontare subito i temi relativi al benessere dei giocatori, come l`assistenza sanitaria». […] Jannik ha poi parlato del momento del tennis italiano: ai microfoni di Sky Sport ha celebrato la qualificazione di Bolelli e Vavassori alle Finals: «Per Torino è molto importante. Poi Musetti è a un ottimo punto, speriamo bene. Avere quattro italiani alle Finals sarebbe fantastico». Un auspicio che oggi passa dalle ultime giornate di Parigi-La Défense. Dopo la vittoria di Auger-Aliassime su Comesana, il canadese dovrà spingersi almeno fino alla finale per provare a strappare l`ultimo pass disponibile per Torino, in un duello diretto con Lorenzo Musetti, attualmente ottavo nella Race. Se Auger-Aliassime dovesse fermarsi prima, l`Italia avrebbe dunque la certezza di portare a Torino un altro rappresentante, completando un mosaico azzurro mai visto nella storia di questo sport.
Cobolli lotta ma Shelton lo elimina (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)
Una buona versione di Flavio Cobolli non è bastata. A qualificarsi per il terzo turno del Masters 1000 di Parigi è stato Ben Shelton, capace di sfoderare la sua miglior prestazione dopo l`infortunio subito a New York e di imporsi per 7-6 6-3 in un`ora e mezza di gioco. Lo statunitense ha servito troppo bene perché Cobolli riuscisse a impensierirlo e ha fatto la differenza soprattutto nel tie-break, vinto con autorevolezza. Alla distanza invece Flavio è calato, mentre Shelton ha continuato a essere molto solido, conquistando così una vittoria di cui aveva tanto bisogno in termini di fiducia e con le ATP Finals alle porte. Alla vigilia del match, Cobolli aveva parlato di “quinto set” poiché i precedenti con Shelton erano in parità (2-2). Le due sfide andate in scena nel 2025 avevano però visto trionfare l`americano, che ha confermato il trend e si è ripetuto dopo le affermazioni dì Acapulco e Toronto. Nel primo set i due hanno giocato per larghi tratti alla pari: hanno concesso davvero poco e hanno anche salvato l`unica palla break offerta. Nel tie-break, invece, “Big Ben” è salito in cattedra e ha prevalso per 7 punti a 3. Bravo a non uscire mentalmente dal match, Cobolli ha tenuto botta in avvio di seconda frazione. Il break subito nel sesto gioco è tuttavia risultato fatale e il suo insufficiente rendimento in risposta gli è costato caro, in parte come già accaduto a Vienna contro Sinner. Nonostante la sconfitta, il tennista romano si è potuto consolare con le belle parole che Shelton ha speso nei suoi confronti a fine partita: «Flavio ha molto talento e una grande personalità. Giocare contro di lui è difficile, ma anche divertente. Abbiamo sempre dato vita a sfide di altissima qualità e sembra che riusciamo a tirare fuori il meglio l`uno dall`altro». […]

