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Parigi vuole tornare ad essere un 1000

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Nella provocazione, un fondo di verità. Dei 9 Masters 1000 si è spesso discusso su quale fosse il “meno rilevante”, e alla fine la disputa finiva per essere tra Madrid e Parigi Bercy. In un modo o nell’altro il torneo spagnolo, per anni aiutato dalla presenza di Nadal e ora di Alcaraz, risultava quantomeno più godibile. Oltre ad avere una struttura decisamente migliore. Il torneo francese, oltre ad avere solo due campi da gioco definibili tali, il secondo irregolare in termini di altezza (non arrivava a 10, il minimo Atp è 12), soffriva la collocazione in calendario. Cadendo a fine stagione non tutti i migliori si presentavano, e spesso non nelle migliori condizioni. Ha regalato belle storie come Sock 2017 e Rune 2022, partite epiche come Monfils-Federer nel 2009 o Djokovic-Federer nel 2018, oltre al primo Sinner-Alcaraz a livello Atp, nel 2021. Ma quasi sembrava essere considerato un gradino al di sotto degli altri Masters 1000. Le cose potrebbero finalmente essere cambiate.

Il rinnovamento è importante

La Defense Arena è l’arena indoor più grande d’Europa, capace di ospitare fino a 32.000 posti, ed è la casa della squadra di rugby Racing 92. Da quest’anno, quantomeno per una settimana di tabellone principale e circa due tra qualificazioni e allenamenti, è la casa del tennis. Una casa più adatta, per quanto Bercy potesse essere romantica, al grande tennis. Un’innovazione, un adeguamento, che permetterà al 1000 parigino di poter guardare i propri simili a testa alta. Perché è innegabile che a questo livello per i tornei il contesto, il luogo dell’evento, conti tantissimo. Quanto, se non più, dell’evento stesso. L’aggiunta di alcuni campi al Foro Italico, e l’entusiasmo suscitato anche solo dalla prospettiva di inizio lavori per un tetto sul Centrale, sono un ottimo esempio a tal proposito. E un Centrale da 17.500 posti, per un 1000, sarà un lusso esclusivo per i parigini. E per di più indoor, con quattro campi dall’altro lato della struttura, di cui tre per le gare.

Le preoccupazioni di Pioline

Cedric Pioline, ex n.5 del mondo, è l’attuale direttore del 1000 parigino. Si era detto preoccupato per la piega che gli eventi stavano prendendo negli ultimi anni: “Sul medio termine c’era il rischio di un declassamento”, ha chiosato il francese. Ma la FFT non è rimasta a guardare, e i frutti sono arrivati copiosi. Basti pensare che nel 2024 sono stati venduti in tutto 176.000 biglietti, numero che verrà scavallato in questo 2025: nelle ultime dichiarazioni Pioline aveva parlato di già 173.000 tagliandi staccati. D’altronde il tennis in Francia, complice ovviamente il Roland Garros, ha un’importante eco, e si giunge all’edizione attuale con un ragazzo di casa (Humbert) come finalista uscente. Bisognava solo accendere la miccia per ridare lustro a un 1000 che è sempre stato tale, sin dal 1990.

Un torneo antico che è stato costretto a crescere per non regredire. Negli anni troppe erano state le lamentele e le possibilità ventilate in maniera neanche troppo sottile di perdita della licenza. E ora invece il torneo si svolgerà nell’impianto tennistico più grande d’Europa, secondo al mondo solo all’Arthur Ashe Stadium. Il tabellone, una bella notizia soprattutto per gli appassionati, rimane a 56 giocatori: 16 teste di serie, grandi match già dai primi turni, e un super giovedì con tutti gli ottavi. “Vogliamo che sia un successo popolare, e per questo basta dare un’occhiata al nostro listino prezzi”, ha chiosato Pioline.

Un torneo per tutti

I prezzi dei biglietti, per ovvie ragioni, fanno spesso la differenza nella percezione e accoglienza di un evento. Assistere alla giornata finale del 1000 parigino costa minimo 50 euro, in un posto a “visibilità limitata”, altrimenti si arriva sui 75. Per fare un paragone nostrano, la stessa giornata agli Internazionali d’Italia a Roma parte da 338 euro. Non esattamente prezzi popolari, aggravati dai rischi a cui è sottoposto qualsiasi torneo outdoor. Venuti a galla tutti in una volta in un piovoso martedì, come avevamo raccontato qualche mese fa. L’appeal della nuova versione del 1000 di Parigi è chiaramente di altro spessore: la sessione diurna degli ottavi di finale, essendo già soldout il biglietto per tutta la giornata, parte addirittura da 22 euro!

Prezzi da competizione anche per chi volesse partire dall’Italia: muovendosi con i voli per tempo una giornata di tennis all’ultimo Masters 1000 della stagione, con buone chance di vedere i migliori al mondo in azione, potrebbe costare poco più di 100 euro tra le varie ed eventuali. Inoltre i francesi hanno ormai da tempo inserito una caratteristica che aiuta ad aggiungere un pizzico di magia in più: l’ingresso tramite il tunnel tridimensionale e accompagnato da un’entrata in stile “superstar” dello sport americano. E quest’anno si attende uno spettacolo ancora più da cinema, con luci e proiezioni video. La rinascita di Parigi, non più Bercy, passa anche e soprattutto da questo.

(Ri)aggiungi un posto a tavola

Lunedì 27 ottobre, con l’inizio del tabellone principale, segna definitivamente la nuova era del 1000 parigino. Tanta attesa, tanta curiosità, il sogno semmai di avere un tennista di casa che possa arrivare in fondo e trascinare con sé 17.000 persone. Era da anni che l’appuntamento finale della stagione regolare (non ce ne vogliano i 250 di Metz e Atene) non catalizzava così tanto interesse. Assegnerà presumibilmente l’ottavo posto delle ATP Finals, avrà un’importante copertura mediatica. E, non ultimo, potrà tornare a guardare da pari a pari gli altri tornei di categoria. Con buona probabilità che il giovedì e il venerdì del 1000 di Parigi, com’è stato per anni, tornino ad essere una delle coppie di giorni più attese del calendario tennistico.

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