ATP Vienna, la finale: Sinner-Zverev ottavo atto
Mentre Carlos Alcaraz è già a Parigi a provare i campi della Défense Arena, domenica alle 14 Jannik Sinner e Alexander Zverev si contenderanno il titolo dell’Erste Bank Open di Vienna.
Sinner: percorso e numeri
L’azzurro arriva all’ultimo atto di un torneo per l’ottava volta quest’anno e il fatto di averne giocati dieci in tutto rende abbastanza l’idea della sua forma attuale e soprattutto degli ultimi due anni, dal momento che otto erano state le finali disputate anche nel 2024. L’ultimo a farne tante in due anni consecutivi era stato Novak Djokovic (2015-16).
Nel suo percorso viennese, Jannik non ha ancora ceduto un set, anche se Flavio Cobolli non avrebbe rubato nulla strappandogli il secondo parziale nel loro derby, ma al tie-break il numero 2 del mondo ha giocato da tale e anche qualcosa di più. Prima c’era stata la passeggiata su Altmaier, poi quella con Bublik, che ha comunque saputo contenere i danni nel punteggio; nessuna sorpresa neppure nella semifinale contro Alex de Minaur, battuto per la dodicesima volta in altrettanti confronti.
La finale numero 31 per il nostro (21 titoli, finora) arriva sull’onda di 20 vittorie consecutive sul duro indoor, cominciata alla Finali di Coppa Davis 2023, proseguita l’anno scorso con Rotterdam, le ATP Finals e ancora la Davis, ultimo appuntamento sotto il tetto prima di Vienna. Raggiunto così Andy Murray all’ottavo posto di questa classifica (che non tiene conto del carpet), a un solo successo da Stefan Edberg, mentre primo è John McEnroe a 47. “Al coperto non devo fare i conti con il vento, con il sole e tutte queste cose. La palla arriva sempre bene, e certo, a me piacciono i tornei indoor” ha confermato sabato senza sorprese Jannik che sta facendo registrare numeri spaventosi per qualità dei colpi (secondo gli insights, qualità di dritto, rovescio e risposta tutte attorno al 9).
Zverev: percorso e numeri
Dall’altra parte delle rete, Alexander, numero 3 del mondo e della Race, per quanto ci sia praticamente un abisso tra lui e i primi due. E quasi in un abisso rischiava di sprofondare, Sascha, davvero male quest’anno dopo la sconfitta nella finale dell’Australian Open, con il “500” di Monaco fino ad ora unico titolo stagionale.
In Austria ha subito rischiato contro Fearnley, battuto solo al tie-break del terzo, poi in due set contro Arnaldi e ai quarti il walkover su Griekspoor. In semifinale contro Musetti, Sascha ha sfoderato un’impressionante prestazione al servizio, quasi metà delle prime non gli sono tornate indietro e ne ha messe addirittura l’83%. Certo, Lorenzo non è Jannik in ribattuta (nessuno lo), ma è pur sempre decimo per game di risposta vinti e aveva battuto Zverev tre volte su quattro – l’unica sconfitta nel 2022 con ritiro dopo un set. Sarà dunque interessante vedere se anche domenica Sascha dovrà ricorrere al secondo servizio in media una volta a game e, nel caso, le contromisure adottate da Sinner. Perché i numeri di Vienna ci dicono che la qualità di risposta, dritto e rovescio tedeschi sono nettamente inferiori a quelli di Jan (7,6 di media contro 8,9), ma se sul suo servizio non entri quasi mai nello scambio si fa dura. E in semi contro De Minaur il Rosso di Sesto ha perso due volte la battuta (su due palle break concesse).
In ogni caso, se Jannik ha la sua bella striscia indoor, il classe 1997 di Amburgo ha appena raggiunto le 300 vittorie in carriera sul duro (134 sconfitte), terzo a riuscirci tra i nati dal 1990 dopo Medvedev e Dimitrov. Quarantesima finale ATP in carriera per lui, agganciato Daniil al secondo posto tra quelli in attività (Nole ne ha 103 in più ma c’è tempo).
Sinner vs Zverev atto ottavo
La sfida che mette in palio ulteriori 170 punti e 236.455 euro sarà l’ottava tra i due, con Sascha avanti 4-3. Jannik ha vinto la prima, agli ottavi del Roland Garros 2020 con l’altro malaticcio (sì, anche gli avversari possono stare male, e quella volta, in piena pandemia, si sospettò addirittura che Zverev fosse andato in campo con il COVID). Poi quattro vittorie di fila del tedesco in un mix di condizioni: l’indoor di Colonia 2, il cemento dello Us Open, la terra di Monte Carlo e ancora New York, nel 2023, al quinto set. Proprio dopo quel match, Sinner ha compiuto quel salto di qualità che l’avrebbe portato al primo titolo Slam e alla vetta della classifica. Da allora, solo due confronti, a Cincinnati 2024 e quello già citato all’Australian Open, il primo in finale. Non resta dunque che mettersi comodi dopo pranzo, sintonizzarsi su Sky, Now o Tennis TV e che vinca il migliore – in risposta.

