ATP Vienna: un tenace de Minaur non basta. Sinner vince in due set e va in finale
[1] J. Sinner b. [3] A. de Minaur 6-3 6-4
Non è mai sazio Jannik Sinner. E non è solo di trofei che stiamo parlando. L’azzurro ha sconfitto in semifinale a Vienna Alex de Minaur per la dodicesima volta in carriera, conquistando così l’accesso per la 31^ finale a livello di circuito ATP. Il numero uno del seeding attende adesso la sfida tra il connazionale Lorenzo Musetti ed Alexander Zverev per conoscere il secondo finalista dell’Erste Bank Open 2025.
Una vittoria che relega Sinner in una selettiva lista di tennisti capaci di vincere almeno 20 match consecutivi sul cemento indoor nell’Era Open. Jannik risiede in fondo alla mini-classifica, eguagliando Andy Murray, anch’egli a quota 20 sigilli consecutivi. In cima McEnroe, in solitaria, con 47. Sul podio Novak Djokovic e Roger Federer.
Primo Set: Sinner domina, nonostante la concessione del primo break del torneo
Il primo punto del match fa chiarezza sulla tattica di de Minaur, aggressiva e spietata, destinata a durare solo qualche istante. L’australiano si presenta infatti con un buon rovescio lungolinea, giocato con i piedi dentro al campo. L’impatto determinato di Alex viene subito ridimensionato dal cinismo del numero due del mondo, che inizia a dettare un ritmo frenetico e insostenibile anche per un ottimo difensore come de Minaur, già sotto di break dopo un paio di game.
Due mondi opposti quelli di Jannik e Alex nel primo parziale. Il primo picchia la pallina con una facilità disarmante, con entrambi i fondamentali, mentre il secondo rantola nel buio, correndo a vuoto da una parte all’altra del campo, e incassando colpi micidiali da parte del numero due del mondo, scappato sullo score di 4-0. Dopo 29 turni di servizio indisturbati, l’alieno torna umano – complice un errore banale col rovescio a pochi centimetri dalla rete – e de Minaur non si fa pregare, accorciando di un micron le distanze abissali. A differenza dei primi giochi, dove ogni scambio aveva come netto padrone Sinner, il gap tra i due si assottiglia, grazie a un australiano molto più centrato e meno falloso. Jannik mette in cassaforte il primo parziale per 6-3.
Secondo Set: l’australiano non passa inosservato, ma è Sinner a volare in finale
Alex de Minaur sembra ormai in grado di affrontare senza troppi fronzoli i turni di servizio, nonostante il costante agguato del numero due del mondo. Nel quinto gioco, l’azzurro cambia decisamente ritmo: con due fulmini di dritto, Sinner manda al tappeto l’australiano, che “completa l’opera” con un sanguinoso doppio fallo. Il rendimento ottimo di Jannik al servizio suggerirebbe un allungo quasi definitivo da parte dell’ex numero uno, ma ecco che, inaspettatamente, la versione “demon” dell’aussie impazza sul centrale di Vienna, rintuzzando in modo stucchevole anche gli attacchi più decisi di Sinner. Alex regala minuti di show al pubblico austriaco, concedendosi anche il lusso di un passante di rovescio da cineteca. Il controbreak è servito, ma la lucidità del classe 1999 cala a picco nel gioco successivo, ristabilendo le gerarchie. Sinner mette dunque le mani sul match, agguantando la seconda finale della carriera a Vienna.

