Atp Vienna, approfondimento statistico: il coraggio di Cobolli nello sfidare Sinner sul dritto incrociato
Siamo alle fasi finali del torneo di Vienna e tuttavia ci è parso il caso di volgere lo sguardo al match fra Sinner e Cobolli, in particolare il secondo set, nel quale si sono visti squarci di un grande Flavio; il tennista romano ha espresso un livello di gioco che se mantenuto non esiteremmo a dire che potrebbe portarlo in top ten.
L’avversario: Jannik “Terminator” Sinner
Caso mai ce ne fosse bisogno ricordiamo alcuni dati dell’avversario di Flavio su superfici indoor.
Soprattutto a livello indoor Jannik mostra segni di dominio tali che per trovare qualcosa del genere bisogna risalire agli anni del prime di Federer, 2004-2007.
I numeri di Jannik sono chiari, e li abbiamo già ricordati più volte.
Un po’ di Flavio
Al 20 ottobre 2025 il ranking di Flavio era 22 del mondo.
Ma di sicuro il suo ranking non è stato frutto del servizio, uno degli elementi chiave del gioco indoor.
Se mettiamo in fila la performance in termini di % di prime palle in campo * % di punti vinti sulla prima – un indicatore di quanto porti frutti la prima di servizio – allora vediamo che Flavio in questo senso è ancora abbastanza indietro rispetto all’elite degli Zverev, Berrettini, Shelton e via dicendo. Il dato è relativo alle ultime 52 settimane.
Andando oltre vediamo alcune statistiche avanzate di Cobolli sulle principali variabili di gioco, sempre avendo come riferimento l’arco temporale delle ultime 52 settimane.
| Shot Qualities | Cobolli 52-week | Tour average 52-week |
|---|---|---|
| Serve | 7.3 | 7.9 |
| Return | 6.5 | 6.5 |
| Forehand | 7.1 | 7.5 |
| Backhand | 6.7 | 7.1 |
Anche qua, il dato è abbastanza nella media. Sicuramente va tenuto presente che l’inizio del 2025 di Flavio non ha niente a che vedere con la seconda metà della stagione. Pur tuttavia il dato resta. Ma allora cosa rende Flavio speciale? Probabilmente la tenacia, la qualità che in conferenza stampa a Vienna è stata riconosciuta anche da Rodionov, prossimo avversario degli azzurri a Bologna. Il buon Jurij aveva affermato che fra Berrettini e Cobolli non saprebbe chi scegliere, visto che doveva scegliere fra il diritto di Berrettini e la tenacia di Cobolli. Se vogliamo questa idea della tenacia risalta anche nelle statistiche leadearboard ATP, dove nella sezione under pressure Flavio è 8° (sarebbe meglio dire 7° visto che Vacherot è evidentemente un’anomalia statistica).
Ma questa idea della tenacia si esplica anche in un modo più concreto, ovvero la capacità di elevare il proprio livello di gioco come avvenuto appunto nel secondo set con Sinner.
Andando a vedere il match in generale, tenendo anche conto del fatto che il primo set è scivolato via rapido, Flavio comunque è riuscito a farsi valere, sia negli scambi brevi che in quelli lunghi.
Le scelte al servizio di Cobolli sono state equilibrate e non ci sentiamo di trovare qualcosa di palesamente sbagliato, solo notiamo che i servizi sul dritto di Sinner sono stati sorprendentemente più efficaci di quelli verso il rovescio.
Andando poi a vedere il secondo parziale del match di Vienna (in particolare i primi 10 game) i dati sono ancora più emblematici.
| Shot Qualities | Vs Sinner – 2nd set | 52-week |
|---|---|---|
| Serve | 8.2 | 7.3 |
| Return | 8.9 | 6.5 |
| Forehand | 7.6 | 7.1 |
| Backhand | 7.6 | 6.7 |
Soprattutto la capacità di aggredire in risposta Jannik, cosa a cui Sinner non è affatto abituato, ha fatto la differenza. In pratica Flavio ha fatto assaggiare al n.2 del mondo un po’ della sua medicina, la stessa che ad esempio in quarti di finale ha applicato a un Bublik letteralmente disarmato della sua arma più potente, il servizio, come segnalato nel post a inizio articolo.
Sempre con riferimento al secondo set, c’è un altro dato che balza all’occhio, ovvero quello del successo con cui Cobolli ha giocato il braccio di ferro sul dritto incrociato contro Sinner: la sua percentuale di punti vinti con il questo fondamentale, nell’arco temporale considerato, è stata del 54%. In altre parole, ogni volta che ha usato quella giocata ha vinto il punto nel 54% dei casi. La sua media sulle 52 settimane è del 45%.
Ma andiamo più in dettaglio: consideriamo il concetto più ampio di giocata vincente (winning play) e giocata perdente (loosing play) composto come segue:
Giocate vincenti (combinato)
- Colpi vincenti
- Colpi che portano il giocatore in attacco
- Colpi che inducono l’errore dell’avversario
Giocate perdenti (combinato)
- Errori non forzati
- Colpi che portano l’avversario in attacco
- Colpi che portano al vincente dell’avversario
Questo concetto dei “winning plays” è uno strumento più sofisticato rispetto ai vincenti, perché identificano il pattern più significativo, comprendendo che non sempre coincide con l’ultimo colpo dello scambio.
Se applichiamo questo concetto ampio all’uso del dritto incrociato di Cobolli abbiamo un dato ancora più clamoroso, il saldo è un +39%, a fronte di una media sulle 52 settimane è appena del 6%!
In pratica cosa stiamo dicendo: che Flavio trovandosi con le spalle al muro non ha avuto paura di andare a scontrarsi contro uno dei colpi più intimidatori del circuito, il dritto di Sinner…uscendone benissimo!
È chiaro che un set di una partita è un campione estremamente limitato, ma ci da comunque una misura del potenziale inesplorato di Cobolli.
Infine, ricordiamo agli amici lettori che son riusciti ad arrivare in fondo all’articolo che i dati sul pattern di gioco del dritto incrociato ci sono stati forniti da TennisViz su dati ATP. Per chi volesse saperne di più sulle metriche statistiche avanzate ATP e in generale sulle chiavi di lettura statistiche avanzate potete seguire l’account X @tennis_insights.

