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Ruud: “Sinner e Alcaraz ingiocabili, dobbiamo imparare a farli sembrare umani”

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Casper Ruud ha vinto il primo torneo indoor della sua carriera, il secondo su una superficie diversa dalla terra. Durante l’ATP 250 di Stoccolma, questo 2025, abbastanza in chiaroscuro durante alcune fasi, ha dimostrato di avere ancora una volta in serbo sorprese per il norvegese. Il titolo al Master 1000 di Madrid è sicuramente l’highlight della stagione, un trionfo accarezzato a lungo e atteso con pazienza, in vista dal 2026, però, tornare a racimolare vittore è fondamentale.

Ritengo che questa settimana io abbia mostrato il miglior tennis della mia carriera sui campi indoor. Ho capito che, su questo tipo di superfici, devo essere molto aggressivo con tutti i miei colpi, giocare sciolto e assumermi più rischi, specialmente con il rovescio” ha dichiarato Ruud in conferenza stampa, come riportato da Tennis Weekly Podcast.

Il sogno remoto delle Finals e l’auspicio per il 2026

Casper ritiene di aver espresso in Svezia il suo livello più alto indoor. E magari è così. Anche se tutte le volte che si è qualificato alle Finals è riuscito sempre a superare il round robin e nel 2022 si è spinto fino alla finale.
E a proposito di Torino, forse è una missione impossibile da completare, però Ruud si è portato alla 11esima posizione nella Race a 2735 punti. Considerando che Jack Draper, decimo, è fuori dai giochi, i giocatori da attenzionare sono Lorenzo Musetti e Felix Auger-Aliassime, che lo precedono rispettivamente di 750 e 410 lunghezze. L’azzurro e il canadese sono in lotta per l’ultimo posto, almeno che Novak Djokovic non opti per il forfait come lo scorso anno. In ogni caso per Ruud sarà pressoché infattibile riacciuffare anche il solo Auger-Aliassime, vittorioso pure lui questa settimana a Bruxelles e esperto di condizioni indoor.

Il livello di gioco che ho dimostrato qui mi fa pensare che è molto probabile che non abbia ancora raggiunto il momento migliore della mia carriera e che abbia ancora margini per continuare a migliorare e l’energia necessaria per riuscirci” ha proseguito l’ex numero 2 al mondo, che pare aver ritrovato quella fiducia in sé stesso smarrita nelle settimane peggiori.

Si è poi lasciato andare a una confessione circa il torneo di Stoccolma, che guardava da bambino sognando, un giorno, di poterne calcare i campi.
“Vincere questo titolo mi rende molto felice perché è un torneo che seguivo fin da quando ero bambino e sono consapevole del fatto che qui hanno gareggiato leggende come Borg, Federer, McEnroe o Nadal. Vedere il livello di tennis che ho mostrato mi motiva molto e mi dà l’ispirazione necessaria per affrontare le prossime due settimane con grande fiducia”.

Il calendario troppo fitto e la sfida ai dominatori del circuito, Ruud: “Sinner e Alcaraz non sono umani”

Il gravissimo infortunio di Holger Rune ha sollevato una scia di polemiche. I colleghi del danese si sono prodigati per rimarcare quanto il calendario così fitto di competizioni ed eventi spinga i loro fisici a sforzi troppo grandi anche per atleti del loro calibro.

Il calendario è molto lungo, diventa davvero complicato passare da un torneo all’altro senza quasi avere il tempo di assimilare ciò che è successo. Stiamo portando i nostri corpi e le nostre menti al limiteha sottolineato Ruud, il quale si è soffermato anche sull’aspetto mentale e sulla difficoltà di resettare rapidamente per buttarsi nel torneo successivo. Casper ha scelto di fermarsi durante lo spaccato di stagione sull’erba, saltando pure Wimbledon.

 “Nel mio caso, credo sia stato fondamentale prendermi una pausa in estate. È questo che mi permette di arrivare ora in buone condizioni. Carlos e Jannik possono aver giocato più di 70 partite quest’anno, ma penso che sia più difficile per gli altri, perché non vinciamo tanto quanto loro, e riprendersi da sconfitte ogni settimana è una vera sfida.

Infine il numero 11 del mondo analizza gli avversari. Ovviamente è inevitabile parlare dei due dominatori del circuito, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Benché, secondo Ruud, sia importante per tutti prendere consapevolezza di come in questo momento facciano gara a sé, la sfida sarà riuscire a evolversi per poter creare loro qualche grattacapo.
“In questo momento, nel circuito ci sono due tennisti che sono semplicemente ingiocabili, ma poi siamo circa in 30 a lottare per migliorare e sfruttare le opportunità. Dobbiamo accettare che loro sono su un altro livello, dimenticarci di loro e semplicemente cercare di evolverci per farli sembrare umani”.

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