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Six Kings Slam, Tsitsipas: “Sinner e Alcaraz? Vinceranno più di dieci Slam a testa” [VIDEO]

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Stefanos Tsitsipas ce l’ha messa tutta. Ma al Six Kings Slam non ha potuto nulla contro Jannik Sinner, vittorioso su di lui con il punteggio di 6-2 6-3 nel match di quarti di finale. Nonostante la sconfitta, il 27enne greco ha apprezzato molto l’organizzazione del torneo. “E’ molto bello essere qui e poter fare esperienza del tennis ad altissimo livello”, ha fatto sapere il campione dell’ATP 500 di Dubai in conferenza stampa. “Sono grato per l’opportunità. Ho imparato molto qui. È uno di quegli eventi che ricorderò per molto tempo. È bello che l’Arabia Saudita sia così intraprendente riguardo il tennis professionistico. Spero che continueranno a migliorare nel modo in cui l’hanno fatto negli ultimi anni. Mi auguro che questo Six Kings Slam possa diventare un evento ancora più promettente in futuro, con una grande eredità dietro”.

Il direttore Scanagatta ha poi chiesto a Tsitsipas quali fossero le differenze tra l’essere numero 3 al mondo (suo best ranking) e il ricoprire la sua attuale 24esima posizione. Essere 24 al mondo non aiuta la mia fiducia. Rispetto a essere numero 3 è tutto un altro tennis, ho una forma fisica diversa. È ormai noto che quest’anno ho sofferto di alcuni problemi fisici e di alcuni infortuni. Non sono a mio agio. Non mi ci addentrerò troppo. Ma è disturbante per me come giocatore. Devo cercare di fare i conti con ciò. Jannik è diventato un tennista incredibile nel corso degli anni. Mi ricordo che ho giocato contro di lui a Roma la prima volta. Era ancora molto giovane (aveva 17 anni, ndr). Ora è uno degli avversari più difficili al mondo”.

Scanagatta si è poi addentrato nella sfera-Sinner, domandando a Stefanos la sua previsione riguardo il futuro dell’azzurro e del suo rivale, Carlos Alcaraz. “Su questo non commenterò perché non sono così bravo nelle previsioni. Dirò solo che vedremo ancora molti Slam vinti da loro due. Sono piuttosto sicuro che entrambi avranno vinto più di 10 Slam alla fine delle loro carriere.

Spostandosi di argomento, il greco ha poi raccontato quale sia la difficoltà più grande nella vita di un tennista. “È divertente, ma a volte mi manca casa perché sono sempre via. Si cambiano molti hotel, si preparano molte valigie. Ultimamente mi sono reso conto che sono diventato più attento riguardo queste cose. Quando ero più giovane non mi interessava molto. Ero più uno spirito libero, non importava dove fossi. Poi inizi ad avere un luogo, un appartamento, una casa. Costruisci la tua routine di quando non competi in una maniera sana. E ti manca, perché non è così pianificata come quella che hai mentre sei in giro. Lì è un po’ più caotica. Ora che sono 24 al mondo a volte mi tocca svegliarmi piuttosto presto per scendere in campo nel primo match di giornata. Questo prima non succedeva. Ma è qualcosa che devi tenere in conto”.

Tornando a Sinner, Tsitsipas ha in seguito analizzato il match giocato e ne ha colto alcuni spunti interessanti. Mi sentivo come se lui avesse una velocità in più rispetto a me in alcuni momenti. Quello che ho notato è che lui riusciva a sferrare vincenti in occasioni in cui io invece non ero in grado. Per esempio, se devo comparare alcuni colpi che abbiamo sferrato, e che potevano sembrare abbastanza simili, lui da quelli era in grado di generare molti più vincenti. Questo ha fatto una differenza abbastanza significativa, perché io ho dovuto lavorare di più per costruirmi i 15. A un certo punto ho perso un po’ di ritmo. Per un po’ sono riuscito a scambiare e gli ho strappato la battuta un paio di volte. Dovevo gestire meglio il mio servizio. Mi sono veramente impegnato, ho dato tutto. Ho dato molta forza ad alcune palle, ma perché avevo la sensazione che altrimenti non sarebbero state abbastanza penetranti”.

Quelle che una volta gli riuscivano naturali e che ora fatica a far uscire dalla racchetta. Ma cosa manca a Stefanos per tornare nella top 5 di cui ha fatto parte per molto tempo? Mi serve un corpo sano, ne ho parlato anche con il mio team. Se non riesco ad avercelo, per me diventa un compito molto difficile tornare al top del mio gioco. Questa è la verità. Questa è la realtà e non c’è nessuno che possa non essere d’accordo con questa mia affermazione. Questa è stata la mia più grande preoccupazione negli ultimi mesi. Forse si può parlare di infortunio cronico dato dall’eccessivo allenamento o dagli sforzi richiesti per reggere i ritmi del tour. Non so nello specifico, vorrei avere anch’io una risposta. Ho giocato molto tennis in vita mia e il mio corpo ora ne sta risentendo. Spero di poter tornare nella condizione in cui io possa giocare cinque-sei match di fila e non sentire dolore. Fino ad ora non è mai successo. Ho avvertito dolori quasi dopo ogni match che ho giocato quest’anno, a parte nell’intervallo tra gennaio e marzo. Lì stavo abbastanza bene. Da quel momento in poi, però, ho trascorso momenti complicati”.

Il futuro da questo punto di vista resta quindi ancora un’incognita per lui. Non so quando guarirò, mi piacerebbe saperlo. Sto lavorando più di quanto io abbia mai lavorato in vita mia. Anche più del 2019, che penso sia stato il mio anno migliore. E questo per me è folle. Lavoro il doppio rispetto a quel periodo e fa parte di ciò che mi serve per tenere in forma il mio corpo. Sono in una posizione abbastanza fragile. Se non riuscissi a gestire questo non potrei essere in forma e, va da sé, non potrei scendere in campo là fuori per giocare”.

Nonostante la sconfitta, a Tsitsipas è piaciuto molto il format di questo evento e ha speso ottime parole nei confronti di quest’ultimo. E’ uno dei tornei più belli dell’anno, lo stavo pensando anche prima. Sembra di prendere parte a un incontro di boxe. Ognuno di noi ha il proprio spogliatoio, siamo solo in sei giocatori e ci sfidiamo per un unico grande obiettivo. È una cosa che, fuori da qui, non si vede nel tennis”.

Infine, Stefanos è tornato a parlare del suo rapporto con i social media, da cui qualche settimana fa aveva rivelato di essersi staccato per il suo benessere mentale. “Grazie a Dio non mi occupo io di queste cose. Mi sono preso una pausa dai social e sono in un momento di detox. Ho un team che gestisce queste cose per me. Non potrei essere più felice al momento riguardo questo argomento. La nostra generazione è piuttosto tentata da questo mondo, anche perché tutti gli amici e tutti i cari utilizzano questi strumenti. Serve però disciplina per allontanarsi e la vedo come una sfida personale. Spero di continuare, perché sto vivendo un bel periodo senza questi strumenti”.

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