Nicolai Budkov Kjaer cala il poker a Mouilleron-Le-Captif: la top 100 è sempre più vicina
È stata una settimana di tornei Challenger che ha strizzato l’occhio alla Next Generation. A Villena un buonissimo Martin Landaluce cercava il secondo titolo consecutivo dopo quello ottenuto a Orléans, ma ha sbattuto ai quarti di finale contro un più esperto Pablo Carreno Busta in quella che si può definire un’autentica sfida generazionale. Sul cemento californiano di Tiburon la corsa di Rafael Jodar si è interrotta in semifinale, lui che negli Stati Uniti ha vissuto la sua esperienza migliore vincendo nel 2024 gli US Open Juniores.
Il norvegese mette la quarta
A brillare, però, di una luce intensa e quasi accecante è stato Nicolai Budkov Kjær. Il norvegese ha dominato il Challenger 75 di Mouilleron-Le-Captif lasciando un solo set per strada. Per la stellina classe 2006 è il quarto titolo Challenger in stagione. Quante finali ha disputato? Quattro. Ha uno score perfetto quando arriva all’atto conclusivo.
Nella passata stagione ha giocato prevalentemente a livello junior e ITF vincendo Wimbledon Juniores e arrivando invece in finale a New York. Le uniche eccezioni erano state un Challenger in Romania dove aveva perso al primo turno, uno in Spagna in cui si era spinto fino ai quarti di finale battendo anche Francesco Passaro e infine aveva provato le qualificazioni all’ATP di Almaty perdendo subito da Moro Canas.
Un 2025 da protagonista
Il 2025 è il primo anno in cui gioca sistematicamente a livello Challenger, e i risultati sono da subito davvero incoraggianti. Glasgow, Tampere, Astana e ora Mouilleron. Quattro titoli su quattro. Classe 2006 nativo di Oslo, Budkov Kjær si allena spesso a Monte Carlo (dove fa da sparring a Jannik Sinner, come successo anche a Torino in occasione delle ATP Finals) e a Bordighera nel Piatti Tennis Center.
Proprio nel Principato ha ottenuto una wildcard per partecipare alle qualificazioni dove ha perso subito contro Yunchaokete Bu. A Bastad pochi mesi dopo ha fatto il suo ingresso nel main draw vincendo all’esordio contro Thiago Monteiro e si è arreso al secondo turno, dopo più di due ore di gioco, a Sebastian Baez, ma solamente 7-5 al terzo set.
Nessun punto debole
A colpire di Budkov Kjær è come riesce a coniugare attacco e difesa. Ha una grande velocità di piedi che gli permette di attraversare il campo in modo magistrale sia verticalmente che orizzontalmente. Soprattutto ha colpi pesanti da fondo campo e questo gli consente di girare il punto con grande facilità e passare da un colpo difensivo a uno offensivo molto rapidamente.
Non ha paura di venire a rete e al servizio (interessante come sia uno dei pochi giovani a fare foot-back) è molto solido. È un giocatore completo che si trova già molto bene su tutte le superfici e che sta bruciando le tappe. Si trova quinto nella Race per Jeddah e vederlo alle Next Gen Finals a fine stagione sarebbe davvero intrigante qualora decidesse di parteciparci.
Un futuro da protagonista
A Mouilleron ha vinto con una facilità quasi disarmante. Ha perso un solo set in occasione della semifinale contro il francese Chidekh e ha ceduto un solo turno di servizio in tutto il torneo. È stato un autentico dominio, con una media giochi concessi a partita inferiore a sei.
Budkov Kjær questa settimana non si fermerà e continuerà a giocare sul cemento indoor francese di Roanne, Challenger 100 il cui main draw recita importanti come Jacob Fearnley o Jordan Thompson. Per il norvegese è una grande occasione per misurarsi con giocatori di livello ATP in vista del 2026, anno in cui irromperà nel circuito maggiore. Il talento è cristallino, e Nicolai Budkov Kjær è davvero speciale.
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