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Opelka e le condizioni di Shanghai: “Ci deve essere qualcosa che possono fare!”

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E’ più di una mera delusione per aver perso, per aver abbandonato anzitempo il torneo. E’ una frustrazione che monta inesorabilmente, quella di un Reylly Opelka sempre più nervoso e contrariato – uno che già in passato ha dimostrato in più di una circostanza di non avere peli sulla lingua e che se può non le manda a dire, provare per chiedere ai doppisti o all’ATP. Lo stop all’esordio per mano del francese Benjamin Bonzi, 7-6(2) 6-4 il punteggio finale maturato a favore del tennista transalpino, apre una spaccatura non di poco conto nella psiche del gigante del Michigan. Con l’uscita prematura da Shanghai, sono difatti quattro le sconfitte consecutive racimolate dallo statunitense.

L’origine della crisi

Dopo il convincente successo su Alex de Minaur nel secondo turno di Cincinnati, tutto si è spento nella successiva sfida contro Francisco Comesana. A meno di mezzo passo dagli ottavi di finale in Ohio, il ventottenne di St. Joseph si è schiantato sulle tre diverse opportunità di mettere fine alla partita con una vittoria. Quei tre match point sprecati hanno incominciato a ballare senza tregua nella testa di Reilly finendo per disorientarlo. Neppure il provvidenziale clima della Laver Cup è riuscito a ritirarlo su sul piano emotivo. Per cui, all’inevitabile sconfitta subita per mano di Alcaraz nel turno d’esordio allo US Open ha fatto seguito le legge di Murphy: come membro di Team World le cose invece che migliorare hanno continuato il loro viaggio lungo la strada della negatività, se è possibile rendendo ancora più cupo lo sprofondo. La squadra ha vinto, lui ha perso sia in singolare che in doppio.

Inveire contro il campo, una reale convinzione o un tentativo di ribellarsi allo scarso periodo di forma?

Ecco che allora all’ennesima triste piega dell’ultimo periodo, Opelka ha sbraitato, prendendosela con il mondo intero. Ha estratto esternamente tutta la propria amarezza durante il match, con bersaglio individuato nel giudice di sedia. Il tema del contendere? La condizione dei campi di gioco del Qizhong Forest Sports City Arena.

L’approccio all’incontro dell’americano è stato decisamente insufficiente, immediatamente in svantaggio. Bonzi ha condotto le operazioni fino al momento di servire per il set, dove un rabbioso Reilly ha forzato il tie-break. Qui però il ventottenne si è di nuovo sciolto inopinatamente.

Ma la collera del finalista di Toronto 2021 è arrivata al suo massimo in occasione di una risposta vincente subita nel secondo set, dove avrebbe cancellato 5 palle break prima di cedere definitivamente il passo, quando rivolgendosi al giudice arbitro Christian Rask ha esclamato: “Smettila di comportarti come se quello che stessi dicendo non fosse ragionevole“. Il giudice di sedia a quel punto ha tentato invano di calmarlo: “Non penso questo (ciò che hai detto è irragionevole, ndr), ma non ho una soluzione. Non c’è la possibilità di cambiare la superficie qui ed ora, anche se riconosco che il rimbalzo sulle linee sia diverso“.

Non convinto dalla spiegazione dell’arbitro, Opelka quasi in un atto di disperazione più che di lucida critica se n’è uscito con: “Ci dev’essere qualcosa che possono fare?“. Rask ha risposto rimarcando una realtà banale ma in questo caso lapidaria per lo stato d’animo di Reilly: “Non possono rifare il campo nel bel mezzo della partita” per poi concludere “L’unica cosa che posso fare è riferire all’organizzazione e al Supervisor le tue lamentele circa i cattivi ribalzi, ma è tutto ciò che posso fare“.

Ma l’ex top 20 mondiale ha recepito quest’ultima affermazione del suo interlocutore tutt’altro come una consolazione, rimanendo assolutamente corrucciato in volto prima di declamare l’ultima invettiva: “Non ti aspetteresti mai che questo possa accadere in un Master 1000, te lo puoi aspettare in altri tornei ma non ti potrai mai attendere di trovare una crepa sul campo in un Master 1000“.

La vittoria come unico ingrediente per riprendersi

Il ritorno in campo di Reilly Opelka è previsto all’ATP 250 di Bruxelles, torneo indoor che dopo 9 stagioni consecutive disputate ad Anversa cambia sede, che scatterà il 13 ottobre con tanti nomi illustri tra gli iscritti (tra cui anche Lorenzo Musetti). Successivamente, probabilmente la programmazione prevederà il Masters 1000 di Parigi. Ma ovunque possa accadere, ciò che è di fondamentale importanza per il nostro protagonista è porre fine a questa turbine di negatività: ha un disperato bisogno di vittorie, anche per evitare di continuare a perdere ripetutamente posizioni nel ranking.

Che poi l’esposto di Opelka contro le condizioni di gioco proposte dal torneo abbia delle basi concrete da cui poter portare tale critica o invece sia soltanto lo sfogo di un tennista in difficolta che deve aggrapparsi a qualcosa che non sia il suo livello e il suo stato di forma, solamente gli altri giocatori potranno fornirci una risposta completa in merito. Attendiamo che tutte le teste di serie abbiano fatto il loro esordio, per vedere se si raccoglieranno altre mozioni per un cambio di superficie!

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