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Gael Monfils annuncia il ritiro nel 2026: “Sarà il momento giusto, voglio godermi ogni minuto”

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Il 2026 sarà l’ultima stagione della carriera di Gael Monfils. Lo ha annunciato con un lungo post sui suoi canali social il tennista francese, spiegando di essere pronto ad appendere la racchetta al chiodo dopo 21 anni da professionista. Monfils vanta un best ranking di numero 6, 13 titoli ATP e due semifinali Slam. Grazie al trionfo ottenuto nel 2025 a Auckland, all’età di 38 anni, è inoltre diventato il più anziano vincitore di un titolo ATP da Ken Rosewall (43) a Hong Kong nel 1977.

I numeri non bastano però a spiegare quello che ha rappresentato Monfils, showman per eccellenza. Tra i tennisti più amati dal pubblico di tutto il mondo, soprattutto per il suo gioco divertente e spettacolare, può vantare un’incredibile longevità nonostante vari infortuni abbiano condizionato la sua carriera. Avere l’opportunità di ammirarlo in campo ancora per dodici mesi fa rappresenta un grande privilegio per gli appassionati di tennis.

Il messaggio di Monfils

Ho tenuto una racchetta in mano per la prima volta a due anni e mezzo e ho iniziato a giocare a livello professionistico a 18. Ora, dopo aver festeggiato il mio 39° compleanno solo un mese fa, vorrei condividere con voi che il prossimo anno sarà il mio ultimo da tennista professionista.

L’opportunità di trasformare la mia passione in una professione è un privilegio che ho custodito gelosamente in ogni partita e in ogni momento della mia carriera ventennale. Sebbene questo sport significhi tutto per me, sono profondamente in pace con la mia decisione di ritirarmi alla fine della stagione tennistica 2026.

I ringraziamenti di Gael

Soprattutto, mi sento sopraffatto dalla gratitudine. Vorrei esprimerla a tantissime persone:

A mia moglie Elina: il mio amore, la mia ispirazione e la mia forza, nonché una giocatrice eccezionale a pieno titolo.

A mia figlia Skaï, per il profondo amore, il significato e la gioia che ha portato nelle mie giornate.

A mio fratello Daryl e alle mie sorelle Roddie e Maélie, per avermi tirato su nei momenti difficili e aiutato a celebrare quelli belli.

Ai miei migliori amici e alle persone care, i cui volti sugli spalti mi hanno sempre dato coraggio nei momenti più difficili.

Al mio agente di lunga data Nicolas, il cui sostegno e la cui amicizia mi hanno aiutato a raggiungere i massimi livelli e a superare quelli più bassi.

Ai miei allenatori e ai membri della squadra nel corso degli anni, che hanno creduto in un ragazzo parigino allampanato e che mi hanno aiutato a coltivare il mio talento in modi che non avrei mai potuto immaginare.

A tutti coloro che hanno esultato o gridato “Allez, Gaël!” nella vita reale o in TV: la vostra energia e il vostro amore sono davvero tutto per me.

Alla Federazione Francese di Tennis per il suo incrollabile supporto fin dal primo giorno.

A Jo-Wilfried Tsonga, Gilles Simon e Richard Gasquet, i miei tre moschettieri e migliori amici per la vita.

E soprattutto, ai miei genitori: perché tutto questo sarebbe stato impossibile, impensabile, persino, senza di loro.

Papà, mamma, guardate quanta strada abbiamo fatto.

Nessuno Slam vinto, ma niente rimpianti

Anche se ci sono andato vicino, non ho mai vinto uno Slam in carriera. Non fingerò di aspettarmi di riuscirci l’anno prossimo.

“Avresti potuto, avresti dovuto…”

Come possono testimoniare coloro che mi conoscono, non ho mai pensato in questo modo, e francamente sono troppo vecchio per iniziare a farlo ora. La vita è troppo breve. Credetemi quando dico che non ho rimpianti.

Quello che ho è la sensazione di essere stato fortunato: follemente, stupidamente fortunato.

Ho avuto la possibilità di giocare durante un’epoca d’oro del tennis, al fianco di alcuni dei più grandi nomi della storia del nostro sport: Federer, Nadal, Djokovic, Murray.

Anche perdere è epico quando si affronta una leggenda (anche se devo ammettere che anche le vittorie occasionali erano piuttosto euforiche).

L’ultimo desiderio

Una nuova entusiasmante generazione di giocatori è già qui e spero che si godano il tempo trascorso in campo tanto quanto me negli ultimi due decenni. A rischio di sembrare un padre – e lo sono – il tempo passa davvero in fretta.

Oltre a “Lamonf”, nel corso della mia carriera sono stato chiamato “The Showman”, ma voglio che sappiate che non è mai stato solo uno spettacolo per il pubblico. Quello che vedete è gioia, pura gioia, che trabocca.

La mia passione e il mio divertimento in campo sono reali e la loro energia mi elettrizza a ogni partita. Credo che ciò che il pubblico vive come “spettacolo” sia la sua corrente che attraversa tutti loro e torna nel mio gioco. Un circuito completo di emozione e piacere.

Quando ami qualcosa così tanto, non sembra mai il momento giusto per dirgli addio. Ma i 40 anni saranno il momento giusto per me. Certo, vincere un altro titolo prima di finire sarebbe davvero incredibile. A dire il vero, il mio unico vero obiettivo per l’anno a venire è semplice: godermi ogni minuto e giocare ogni partita come se fosse l’ultima.

Con affetto e gratitudine,

Gaël Monfils

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