ATP Pechino, sempre il solito Medvedev? Protesta, si trascina e zittisce l’arbitro. Ma l’ATP gli dà ragione
Daniil Medvedev è finito ancora in una situazione ‘spinosa’, sportivamente parlando. Tutti ce lo ricordiamo in quel match contro Benjamin Bonzi allo US Open 2025 quando, sotto di due set, riuscì a rimontare il suo avversario, aizzando il pubblico dalla sua dopo il movimento insensato del fotografo sul match point a favore del transalpino, per poi perdere al quinto. Ebbene, anche oggi il moscovita si è reso protagonista di un’altra scenata, nella quale sembrava in ogni caso avere un minimo – se non di più – di ragione. Ma procediamo con ordine.
ATP Pechino, ecco cos’è successo tra Medvedev ed Adel Nour
Dopo aver battuto, anche piuttosto agevolmente, Alexander Zverev, Daniil Medvedev ha affrontato, nella giornata di martedì 30 settembre, Learner Tien, per un posto in finale. Vinto il primo set in lotta per 7-5, il russo ha subito il medesimo trattamento dal suo avversario nel secondo, palesando già qualche difficoltà fisica, soprattutto dal punto di vista muscolare. Ebbene, nel terzo si è consumato il ‘drama’, con il classe 1996 che a fatica si regge in piedi, non risponde, e si sposta da una parte all’altra della sua metà campo in evidente difficoltà. Il giudice di sedia Adel Nour pensa bene di penalizzarlo per ‘scarso impegno’ e a quel punto ne nasce una lunga discussione, alla presenza del supervisor, in cui zittisce l’egiziano, si cala nella parte della vittima e, alla fine, si ritira.
Se non si fosse vista la partita si potrebbe pensare che sia stato il solito putiferio di Daniil Medvedev, ma che il russo non fosse nelle migliori condizioni era abbastanza evidente in presa diretta. Certo, qualcuno dirà che si sarebbe potuto ritirare senza fare le solite scenate, ma è anche vero che lui stesso ha affermato di voler proseguire fino alla fine evitando di alzare bandiera bianca. E l’ATP pare pensarla come lui e come molti addetti ai lavori che questa volta si sono schierati dalla sua parte, almeno sull’‘affaire warning’. Secondo quanto riportato dal ‘New York Times’, tramite un articolo pubblicato sul proprio sito ufficiale, infatti, un portavoce della massima associazione tennistica internazionale, avrebbe dichiarato quanto segue.
L’ATP si espone sul caso Medvedev
“Dopo aver esaminato l’incidente durante la semifinale di Daniil Medvedev a Pechino, l’arbitraggio dell’ATP ha stabilito che la violazione del codice ‘Best Efforts’ è stata emessa per errore. Questo è stato comunicato a Medvedev e al suo team dopo la partita e non verrà imposta alcuna multa“. Secondo il regolamento ATP, infatti, “Un giocatore deve impegnarsi al massimo durante la partita quando partecipa ad un torneo. La violazione di questo comma comporterà una multa fino a 40 000 dollari per ogni violazione“. Evidentemente l’ATP, con questa comunicazione, ha voluto esprimere una posizione netta a riguardo, ritenendo il russo non colpevole.
Alla fine, in questa circostanza, Daniil Medvedev ha avuto ragione, per bocca dell’ATP, il che significa, tacitamente, che Adel Nour è in torto. Certo è che, con il comportamento palesato negli ultimi tempi – e già nel corso della propria carriera a più riprese – non si aiuta. Per citare una favola di Esopo, gridando ‘Al lupo! Al lupo!’, prima o poi ci si rimette.