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ATP Pechino: Sinner più consistente. Battuto Tien per il bis nel torneo

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[1] J. Sinner b. L. Tien 6-2 6-2

Se Carlos Alcaraz vince da una parte, Jannik Sinner vince dall’altra. Uno a Tokyo, l’altro a Pechino. Dopo il titolo nell’edizione 2023, e la finale persa nel 2024 proprio contro lo spagnolo, il 24enne di Sesto Pusteria è tornato in vetta al China Open, ATP 500 ospitato nella capitale cinese. Con un severo 6-2 6-2, in circa un’ora e un quarto di gioco, il numero 2 al mondo ha sconfitto la rivelazione del torneo Learner Tien, nel loro primo testa a testa.

In questa sfida non c’è mai stata una parvenza di equilibrio. Nel primo parziale Jannik ha brekkato subito e nel secondo ha cancellato con freddezza una palla del possibile 2-0 per il suo avversario. Il mancino americano ha combattuto sino all’ultimo e a sprazzi è riuscito a mostrare il suo valore e l’ottimo acume tattico. Ma contro un avversario così forte, il più delle volte non è riuscito a prendere in mano il pallino del gioco, facendosi dunque dominare da fondocampo. Resta in ogni caso un torneo molto brillante per Tien, che prima di questo evento non aveva neanche mai raggiunto una semifinale nel tour. Dal prossimo aggiornamento delle classifiche salirà al numero 36 al mondo (best ranking), con la certezza in tasca di essere sempre di più un cliente ostico, anche e soprattutto per i top 10, contro cui ha ora un record stagionale di 5 vittorie e 3 sconfitte.

Sinner, invece, ha dato prova ancora una volta del lavoro svolto per limare i dettagli. Qualche variazione in più si è vista – rovesci tagliati, discese a rete, smorzate o serve and volley – e la percentuale di prime di servizio è nettamente aumentata. In quest’ultimo incontro l’azzurro ha messo in campo il 66% di prime con il 77% di conversione, mettendo poi a segno ben 10 ace in otto turni di battuta e offrendo 2 sole palle break, cancellate da campione.

Mette quindi in bacheca il 21esimo titolo in carriera nel circuito maggiore, il sesto ATP 500 e il 18esimo sigillo su cemento nel tour. Numero che lo mette ora a fianco di Daniil Medvedev al secondo posto tra i giocatori in attività più titolati su questa superficie (primo ovviamente Novak Djokovic a quota 71). Diventa il quarto giocatore a conquistare almeno tre trofei ATP in stagione dopo Alcaraz (8), Sascha Bublik (4) e Luciano Darderi (3), ma anche il quarto ad alzare la coppa per almeno due volte in questo torneo (dopo Michael Chang, ‘Nole’ e Rafa Nadal), nel quale ha ora all’attivo 14 vittorie, proprio come Sascha Zverev, con il quale è ora affiancato al quarto posto nella classifica dei tennisti con più successi al China Open.

Inoltre, è la prima volta dal febbraio 2020 che i primi due tennisti al mondo vincono un torneo nella stessa settimana (in quell’occasione furono i soliti Djokovic e Nadal a Dubai e Acapulco). E, come se non bastasse, la striscia di vittorie consecutive su cemento di Sinner, contro tennisti fuori dalla top 10, prosegue con un irreale 62-0 dal post-Shanghai 2023. E sarà proprio Shanghai la prossima tappa dell’azzurro. La missione è una sola: confermare il titolo. E con Alcaraz fuori dai giochi

Primo set: Tien sotto pressione, Sinner va ‘dritto’

Sinner mette subito le cose in chiaro nella sua nona finale consecutiva su cemento. Vuole decidere lui il ritmo da imprimere alla partita e, ovviamente, è altissimo sin dal primo punto. Con il dritto manovra a regola d’arte e a 30 conquista il break nel gioco inaugurale, che conferma poco dopo cercando anche le prime variazioni. Tien entra in partita trovando delle ottime traiettorie con la sua chela mancina e si assicura in questo modo il suo primo game. Si sente però in dovere di cercare soluzioni complicate per provare a mettere in difficoltà il numero 2 al mondo.

Quest’ultimo rimane solido da fondo campo, capitalizza al meglio i gratuiti del 19enne statunitense e acciuffa così a 15 il secondo break della partita. Continua a voler mettere pressione con il dritto il 52esimo tennista ATP. A volte i rischi presi gli regalano qualche punto, ma spesso strappa con questo colpo. E nonostante nel sesto game trascini ai vantaggi il campione di Australian Open e Wimbledon, non riesce a concretizzare quanto di buono fatto in precedenza. Presto, quindi, il 24enne di Sesto Pusteria mette in cascina il set, a suon di dritti e servizi vincenti, con il punteggio di 6-2 a seguito di trentaquattro minuti di gioco.

Secondo set: Tien valoroso ma non basta. Sinner comanda e strappa il successo

Prova subito a reagire il giustiziere di Lorenzo Musetti e Daniil Medvedev, che agguanta a 0 il primo game della seconda frazione. Diventa poi imprevedibile con il dritto e con un paio di bei punti intascati con questo colpo si procura la sua prima palla break. Qui, ovviamente, Sinner è glaciale. La annulla con la combinazione servizio-dritto e sempre con la battuta raggiunge lo sfidante sull’1-1. Learner non ha alcuna intenzione di lasciare il comando dello score a Jannik, e senza farsi condizionare da un pericoloso 0-30 nel proprio turno di servizio, continua con il suo piano tattico che per il momento gli consente di tenere in mano il timone del parziale (in quanto primo dei due ad aver battuto a inizio set).

Ma ancora per poco. Perché il finalista del Roland Garros e dello US Open torna a inserire le marce alte nel quinto game. Sposta da una parte all’altra del campo il suo giovane rivale e si porta quindi avanti di un break. Ma Tien non si fa prendere dallo sconforto. Sfrutta qualche errore dell’allievo di Simone Vagnozzi e arriva a palla break. Qui, di nuovo, Sinner è molto ordinato e non gli lascia scampo. Mette la toppa con la battuta e allunga sul 4-2.

La pressione imposta dall’azzurro è troppo difficile da gestire per lo statunitense, che prova a reggere qualche scambio da fondo, ma con scarsi risultati. Jannik ormai fa quel che vuole. Cattura il secondo break della frazione e in breve tempo chiude la pratica con un doppio 6-2, in un’ora e un quarto di partita, che gli valgono il secondo titolo nell’ATP 500 di Pechino.

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