ATP Tokyo: Alcaraz sfianca Fritz e vince l’ottavo titolo stagionale
[1] C. Alcaraz b. [2] T. Fritz 6-4 6-4
Da Pechino 2024 a Tokyo 2025. Cambia il paese, ma non la sostanza. Carlos Alcaraz è di nuovo campione in Asia. Alla prima partecipazione al Kinoshita Group Japan Open Tennis Championships, ATP 500 nipponico, lo spagnolo ha come al solito sbaragliato la concorrenza e ha messo in bacheca il trofeo più prestigioso lasciando per strada un solo set (contro Casper Ruud in semifinale). All’ultimo atto il numero 1 al mondo ha battuto per la quarta Taylor Fritz – 6-4 6-4 il punteggio finale, dopo circa un’ora e mezza di partita -, che pochi giorni fa lo aveva battuto per la prima volta in Laver Cup.
A differenza dell’ultimo confronto diretto, però, lo spagnolo si è trovato decisamente più a suo agio con la superficie e con le condizioni di gioco. Fino al 4-4 del primo set la gara ha visto entrambi mettere in piedi una prestazione stellare, con punti sublimi, recuperi clamorosi e una marea di vincenti. ‘Carlitos’ ha quindi provato ad alzare ancor di più i giri del motore. E lo statunitense non è riuscito a tenergli testa, crollando subito all’inizio della seconda frazione. Non è bastato un tentativo di rientro da parte del quinto tennista mondiale, che da 1-5 è passato a 4-5. Alcaraz nel decimo game ha messo a segno tre smorzate vincenti, una più pregevole dell’altra, ed è quindi venuto a prendersi il titolo nella modalità che predilige: l’imprevedibilità.
A Taylor non riesce quindi il bis in questo torneo, vinto nel 2022. Tra l’altro, quello è il suo ultimo successo in un evento superiore alla categoria ATP 250. Quantomeno, dal prossimo aggiornamento della classifica tornerà a ricoprire la quarta posizione mondiale, suo best ranking.
Carlos, invece, consolida il suo primo posto con l’ottavo titolo stagionale (in questo secolo solo i Fab 4 e Jannik Sinner nel 2024 sono riusciti a vincerne altrettanti in una sola annata), il terzo del 2025 in questa categoria di tornei (dopo Rotterdam e Queen’s; ora ha 8 ATP 500 all’attivo). La 67esima vittoria stagionale gli regala l’ottavo trofeo su cemento outdoor nel circuito maggiore e il 24esimo in totale, a pari merito con Sascha Zverev, con cui ora condivide il record dei più titolati tra i tennisti nati dal 1990 in poi. Inoltre, migliora anche il suo bilancio stagionale contro i top 10 (13-3) e diventa il quarto giocatore spagnolo a laurearsi campione di questo torneo, dopo Manuel Orantes (1977), David Ferrer (2007) e Rafael Nadal (2010).
Primo set: livello altissimo per entrambi, ma Alcaraz è più forte (ha collaborato Paolo Pinto)
È Fritz il primo a servire e sa che deve affidarsi molto al suo servizio per evitare guai peggiori. Alcaraz si mostra subito aggressivo sulla seconda dell’americano e comincia a muoverlo con una serie di variazioni. Il primo a dover venir fuori dalla buca è proprio lo spagnolo, che concede palla break nel secondo gioco. Mano al servizio e via di corsa sull’1-1. Poi nel quinto gioco è Fritz a finire in un tunnel in cui è costretto a uscire da 0-40. Gli dà una mano Alcaraz che commette quattro errori in fila, tra cui un dritto in rete e una volée terminata di poco fuori. Fritz ringrazia e sale 3-2.
Nel cambio di campo il numero 1 al mondo si lamenta con l’arbitro per una violazione di tempo comminatagli nel quinto gioco. Al rientro nel rettangolo blu, però, torna a lasciar fiammare i colpi e rimane così appiccicato all’avversario nel punteggio. Nel settimo game arriva di nuovo a palla break alternando accelerazioni fulminanti a colpi di fino da cineteca. Ma sul più bello sbaglia la direzione di una volée sopra la rete e il campione dei 250 di Stoccarda e Eastbourne lo punisce. Gli scambi sono di livello altissimo ed entrambi non hanno alcuna intenzione di indietreggiare o di lasciare il pallino dei punti in mano allo sfidante. I vincenti fioccano che è una meraviglia da una parte e dall’altra. E i giochi sono quasi tutti combattuti.
Il nono è quello della svolta. Il detentore dei titoli al Roland Garros e allo US Open imprime un ritmo forsennato al quinto giocatore della classifica ATP, che non regge, commette svariati errori e a 30 regala il primo break della sfida. Sempre a 30, poi, il 22enne spagnolo sigilla il parziale per 6-4 dopo quarantotto minuti, avendo concesso una sola palla break in tutto il set, vinto con l’85% di conversione con la prima palla di servizio.
Secondo set: Alcaraz prende il largo, Fritz non molla. Ma lo spagnolo chiude a modo suo
Tra la prima e la seconda frazione il 27enne statunitense si fa trattare la coscia sinistra. Nei primi punti del parziale Fritz fatica leggermente nei movimenti. Alcaraz ne approfitta e gli strappa così la battuta a 30 per poi confermare il break salendo agevolmente sul 2-0. Ma Taylor non ci sta a lasciar andare la partita. Batte un colpo anche lui e intasca il suo primo game della frazione. Si procura anche una palla del contro break spostando ‘Carlitos’ sull’asse orizzontale e obbligandolo a cercare soluzioni complicate. Ma il campione in carica dei 1000 di Monte Carlo, Roma e Cincinnati risponde presente. Si affida alla battuta e mantiene il vantaggio, che presto viene raddoppiato.
Difatti, Alcaraz continua con il suo pressing da fondocampo ed è bravo a mantenere il livello elevato, sbagliando veramente poco. Arriva quindi il secondo break della frazione in suo favore, che in breve lo catapulta sul 5-1. Qui, ancora, l’allievo di Michael Russell non ne vuole sapere di mollare. Costringe l’avversario a giocare almeno tre vincenti in ogni ‘15’, che puntualmente non arrivano. E quindi Fritz si riprende uno dei due servizi di svantaggio e accorcia poi sul 4-5. Ma i programmi dello spagnolo sono altri. Alcaraz torna in sé, indovina tre smorzate vincenti nel decimo gioco e chiude il match con un doppio 6-4, dopo circa un’ora e mezza di tennis, che gli vale il 24esimo titolo in carriera, l’ottavo stagionale.