WTA Pechino, Gauff e il battibecco con Bencic: “Deve essere più rispettosa, non mi è piaciuto il suo comportamento”
Coco Gauff (21 anni, numero 3 del ranking mondiale) si è qualificata ai quarti di finale del WTA 1000 di Pechino dopo aver sconfitto in rimonta Belinda Bencic (28 anni, numero 16 WTA) con il punteggio di 4-6 7-6(4) 6-2 in 2 ore e 31 minuti di gioco.
La campionessa in carica del Roland Garros ha raccontato la sua versione del piccolo litigio con Bencic, spiegando poi come quel momento sia stato decisivo ai fini del risultato finale.
D: Coco, congratulazioni. Una partita difficile. Come sei riuscita a ribaltarla?
Coco Gauff: “Credo di essere riuscita a rimanere concentrata e a superare il momento di difficoltà. Lei stava giocando in modo molto aggressivo ma io sono molto soddisfatta di come ho lottato oggi“.
D: C’è stata chiaramente un po’ di tensione nel secondo set. Puoi raccontarci come l’hai vissuta e come hai reagito dopo? Lei era in vantaggio in quel momento. Sembra che quell’episodio abbia cambiato un po’ le cose
Coco Gauff: “Ho capito che aveva detto qualcosa al mio team, ma non sapevo esattamente cosa. Mi hanno riferito che ha detto “State zitti”. Io non l’ho sentito, quindi posso solo basarmi su ciò che mi hanno riferito. Credo si sia infastidita perché mi stavano sostenendo. Lo stadio era silenzioso, quindi si sentono bene entrambe le voci degli “angoli”. Anche nei turni precedenti riuscivo a sentire chiaramente i team delle mie avversarie, proprio perché qui è silenzioso. A me sinceramente non dà fastidio, le ho solo detto di essere rispettosa. Sono sempre stata gentile con il suo team fuori dal campo, tra di noi c’è sempre stato un rapporto cordiale, non mi è piaciuto quel commento rivolto al mio angolo, tutto qui“.
“Credo che lei abbia tutto il diritto di essere infastidita ma io ho il diritto di rispondere come credo. Nel game successivo ero frustrata, quella situazione mi ha destabilizzato e ho commesso tre doppi falli. Però poi mi sono detta: ‘Non ho nessuna intenzione di perdere questa partita’. In un certo senso quella situazione mi ha aiutato, a volte gioco meglio quando sono infastidita, non tanto con me stessa, ma con qualcos’altro. In generale non sono una persona che ama il confronto, non mi piace avere conflitti in campo. Ma succede. È lo sport. Sono contenta che oggi sia andata bene per me. Non mi è capitato così spesso di avere un battibecco con una collega durante il match, in realtà credo di aver avuto solo due episodi del genere in tutta la mia carriera”.
“E’ successo allo US Open – quello è stato piuttosto noto – con una certa giocatrice. E poi oggi: non sono una che inizia, ma rispondo subito se vengo attaccata. Non mi piace vedere le persone che mancano di rispetto ad altre. Dire “stai zitta” al mio team non è stato carino. Stavano solo applaudendo dopo un mio punto vincente. Quindi a quel punto mi sono detta: ‘Ok, ora devo vincere per forza, soprattutto dopo questo episodio’. E’ diventata una questione di orgoglio. La cosa peggiore è avere un confronto e poi perdere. È una doppia sconfitta. Volevo solo vincere per essere dalla parte giusta oggi. Ovviamente ho molto rispetto per Belinda. È una grande giocatrice, è tornata in campo da mamma e sta giocando benissimo. Mi sarebbe piaciuto che oggi non succedesse nulla, ma è andata così. La seconda parte della stagione è dura, siamo tutte stanche e affaticate, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista mentale”.