Paolini dopo il bis in BJK Cup: “Il nostro segreto è il legame forte, tutte ci sentiamo importanti. Sinner inimitabile”
Ci sono stagioni che hanno semplicemente bisogno del grande sigillo per far cambiare il giudizio. Il 2025 di Jasmine Paolini è stato un’altalena di emozioni, dentro e fuori dal campo. La separazione da Renzo Furlan dopo anni di sodalizio, il tentativo con Marco Lopez durato appena pochi mesi e la questione allenatore ancora irrisolta. I risultati sono stati altrettanto psichedelici. I picchi sono stati altissimi. La vittoria a Roma, la finale a Cincinnati, la coppia con Sara Errani che continua a essere una garanzia – e quest’anno è arrivato anche il tanto atteso Slam.
I bassi, invece, a un certo punto hanno preoccupato. Jasmine sembrava aver smarrito se stessa. Anche l’uscita al terzo turno dello US Open per mano di Marketa Vondrousova poteva essere un inciampo decisivo per sognare la seconda qualificazione consecutiva alle WTA Finals, soprattutto per il morale – adesso è nona nella race e il finale di annata sarà dirimente in tal senso, c’è margine per sperare.
A volte, tuttavia, basta poco per riaccendere la scintilla. Vestire la casacca della Nazionale, far parte di una squadra con una capitana che crede in te. E una rimonta incredibile. Paolini è stata la trascinatrice della compagine italiana in Billie Jean King Cup, riconfermatasi campionessa del mondo. La vittoria su Xinyu Wang recuperando un set e un break di svantaggio è stato l’inizio di una tre giorni incredibile per la giocatrice toscana, che è riuscita a esprimere, partita dopo partita, una versione di sé stessa sempre migliore. Poi il primo sigillo su Elina Svitolina. E, per concludere, il successo su Jessica Pegula, che l’aveva battuta quattro volte su quattro.
Paolini: “È un grande giorno per l’Italia”
“È una sensazione incredibile. È stata una partita davvero dura. Siamo molto felici e orgogliose di noi stesse e della nostra squadra. È un grande giorno per l’Italia” dichiara Paolini in un’intervista per “La Gazzetta dello Sport”, in seguito al trionfo sugli Stati Uniti che è valso il sesto titolo in Billie Jean King Cup.
Dopo la grande vittoria di Elisabetta Cocciaretto su Emma Navarro, il punto decisivo lo ha messo a segno proprio Jasmine sconfiggendo per la prima volta in carriera Pegula, anche se, come ha ricordato la numero 9 del mondo, i precedenti non erano così recenti, tennisticamente parlando.
“È un’avversaria che mi ha sempre dato fastidio, perché gioca piatto e non mi dà riferimenti. Però l’ultima partita era della fine del 2023, e da allora le cose sono cambiate, e io sono decisamente più consapevole del mio livello” ha precisato l’azzurra, che poi si è concentrata sulle sue prestazioni. Un inizio complicato ha lasciato il posto a sensazioni ogni giorno sempre migliori. “È stata una settimana molto dura, all’inizio non mi sentivo molto bene in campo. Partita dopo partita, però, mi sono sentita meglio. Stavolta stavo benissimo, ho cercato di concentrarmi su me stessa e speravo davvero di non dover giocare il doppio dopo…”.
Paolini: “Risultato inaspettato per come è maturato”
Paradossalmente la finale contro gli USA è stata la meno dispendiosa, a livello fisico e mentale, di tutti i tie disputati a Shenzhen. Eppure la squadra a stelle e strisce è molto ben attrezzata, al netto delle defezioni di Coco Gauff, Madison Keys e Amanda Anisimova, per citarne alcune. “Sinceramente, per come è maturato, il risultato è un po’ inaspettato. A ogni modo credo che sia stata una sfida molto complicata, loro sono davvero una squadra fortissima, ma noi abbiamo fatto un lavoro incredibile. E devo ringraziare Elisabetta: entrare in campo in vantaggio per 1-0 sicuramente mi è servito per giocare con più tranquillità” ha analizzato. Non sempre si possono trovare spiegazioni plausibili. La magia, il mito della maglietta azzurra spesso prescinde ogni logica squisitamente sportiva.
Paolini: “Sinner è inimitabile. Speriamo nella doppietta”
Jasmine Paolini è la giocatrice copertina. Ha ottenuto tre vittorie in singolare e una in doppio insieme all’inseparabile Sara Errani. A chi le ha chiesto se si sia sentita in versione Sinner, lei ha risposto: “Magari. Lui resta inimitabile. Adesso speriamo che come l’anno scorso i ragazzi ci regalino la soddisfazione di un’altra doppietta. Sarebbe meraviglioso”. Insomma, un po’ di pressione sulle spalle dei colleghi.
Dopo aver raccontato come hanno festeggiato, “abbiamo cantato”, l’analisi si è spostata sulle difficoltà iniziali e sul percorso compiuto, seppur il tempo a disposizione fosse poco per adattarsi alle condizioni di gioco. “Ci sono tante cose da considerare: si arriva in Cina dopo gli Stati Uniti, i campi sono diversi e all’inizio ho fatto fatica a adattarmi alle condizioni. Ma nelle rimonte dei quarti e delle semifinali ci abbiamo messo tanto cuore”.
E quel cuore di cui ha parlato Jasmine sembra aver conquistato anche il pubblico cinese. Quel “Jiayou Italy” ha infiammato il palazzetto di Shenzhen fino all’ultimo istante: “Devo solo ringraziarli. Ci hanno supportato molto. Gli italiani che sono arrivati fin qui, certo, ma anche i cinesi. È stato incredibile. Credo che ci abbiano aiutato a ribaltare la partita con l’Ucraina. Ci hanno sicuramente aiutato a vincere questa competizione. Ci siamo sentite un po’ a casa qui”. Poi un aneddoto: “E finalmente la sera prima della finale sono riuscita a mangiare i ravioli”.
Paolini: “Siamo tutte importanti in squadra”
L’Italia si è confermata campionessa di BJK Cup. Un doppio successo che si unisce alla finale persa del 2023, che ha fatto da preludio a quanto di bello sarebbe arrivato. Chissà se c’è un segreto. La capitana Tathiana Garbin ha sempre creduto nelle sue ragazze, fin quando le ha prese dalla Serie B. Con il timore che gli anni della generazione d’oro del tennis femminile fossero irripetibili.
“Il legame forte tra noi. Siamo partite tutte insieme in un progetto a lungo termine, e soprattutto ci frequentiamo anche al di fuori della manifestazione, i nostri team si scambiano opinioni. E tutte diciamo sempre sì alle convocazioni: così si cementa una grande unità d’intenti”. Ecco la chiave di lettura.
Nonostante Paolini trascini il movimento, tutte le colleghe si sentono e sono fondamentali: “Siamo tutte importanti ed è fantastico mostrare come lottiamo in campo. Penso che giocare per la Nazionale sia qualcosa che ho sempre sognato, guardando le altre” ha precisato. “Spero che molte ragazze inizino a giocare a tennis, di essere d’ispirazione”.