Sinner come modello mentale: gli studi sulle neuroscienze e i dispositivi ‘FocusCalm’
Che Jannik Sinner fosse un caso da studiare è piuttosto scontato. Non lo è però se qualcuno inizia a muoversi nel campo delle neuroscienze per cercare di ‘clonare’ in qualche modo la mente dell’attuale numero due al mondo. Come riportato da Stefano Semeraro su ‘La Stampa’, il giornlista Pablo Torre ha svolto una lunga inchiesta e insieme a Hunterbrook Media è venuto a conoscenza di informazioni piuttosto particolari. Come ad esempio il fatto che alcuni atleti di primo calibro come Sinner, Iga Swiatek, Charles Leclerc, Mikaela Shiffrin o calciatori del Manchester United utilizzino delle ‘bandane’ elettriche per migliorare le proprie performance di rilassamento e concentrazione.
Queste si possono acquistare online a circa 240 euro e, tra le varie realtà che ne fanno uso, c’è Formula Medicine, l’azienda fondata da Riccardo Ceccarelli, mental coach del 24enne di Sesto Pusteria. Queste ‘bandane’ vengono prodotte da BrainCo, una società di neurotecnologie fondata ad Harvard nel 2015, ma finanziata con milioni da parte del governo cinese attraverso aziende che hanno anche utilizzato le proprie tecnologie per sviluppare androidi.
“Sì, siamo in contatto con loro perché hanno realizzato un dispositivo indossabile ancora più pratico che possiamo utilizzare in diversi esperimenti con l’aviazione e le forze militari”, ha rivelato lo stesso Ceccarelli in un’intervista a Pablo Torre all’interno del suo podcast. “È una sinergia che prosegue da anni e BrainCo ci ha molto sostenuto”. Nell’informativa sulla privacy di BrainCo i dati sulle onde cerebrali degli utenti vengono caricati su un cloud e potenzialmente possono essere inviati sia ad aziende che a privati.
Esistono infatti dispositivi chiamati ‘FocusCalm’ che servirebbero per la creazione di militari, atleti e studenti con performance mentali superiori. “Questi dispositivi servono per indagare l’attività frontale del cervello, legata ad aspetti come la focalizzazione, la capacità del cervello di rilassarsi e quindi di sentire meno la fatica”, ha spiegato Lorenzo Pia, professore associato di neuroscienze all’Università di Torino. Si tratta quindi di studiare la mente per poi cercare di riprodurre tecniche per la cosiddetta ‘mindfulness’, ovvero quella pratica mentale che consente di portare tutta la propria attenzione verso il momento presente in modo intenzionale, osservando i propri pensieri, le proprie sensazioni ed emozioni così come sono.
Questi dispositivi esistono anche in Italia: “La nostra sperimentazione si svolge con l’aiuto di golfisti, tennisti e atleti paralimpici”, ha continuato il professor Pia a La Stampa. “Il passo avanti che stiamo perfezionando è quello di utilizzarli non solo a riposo, ma anche mentre l’atleta esegue il gesto tecnico. I dati, peraltro, per essere resi disponibili hanno bisogno di modelli matematici che li rendano fruibili attraverso delle app. Ma oggi, per addestrare dei ‘super soldati’, onestamente non mi affiderei a questi metodi”.