Le fondazioni benefiche di Alcaraz e Sinner: due microcosmi differenti
Campioni in campo e nella vita. Carlitos Alcaraz e Jannik Sinner, protagonisti del duopolio tennistico dell’era moderna, hanno entrambi dato vita ad una Fondazione benefica, chi prima, chi dopo. Già, perché il murciano ha anticipato largamente l’azzurro, lanciando la “FundacionCAG” nell’aprile 2024. Jannik ha invece presentato la sua nuova Fondazione – in un evento privato – a Milano, durante la giornata di giovedì 18 settembre 2025. “La Fondazione per me è sempre stata una parte importante. La volevo aprire molto prima, solo che abbiamo detto che dovevamo fare le cose per bene e che dovevamo prenderci un pochettino più di tempo“, ha dichiarato il numero due del mondo, affiancato dal presidente della fondazione – nonché suo manager – Alex Vittur, marito della direttrice Christina Tauber. Siedono nel consiglio d’amministrazione della “The Jannik Sinner Foundation” anche il presidente della Formula Uno Stefano Domenicali e Luca Maestri, ex Cfo di Apple.
Un cast eccezionale quello della Fondazione dell’ex numero uno del ranking, sponsorizzata dalle più grandi aziende del globo, quali Rolex, Gucci, Head e Nike. Una differenza ben marcata con la Foundacion Alcaraz, di cui Carlitos è il presidente, sostenuto dal padre che ha invece assunto il ruolo di vice-presidente. Nessuna valanga di sponsor altisonanti, soltanto uno, il brand della cosmesi Isdin. Due scuole di pensiero differenti nella realizzazione delle due fondazioni, entrambe no-profit e con scopo benefico.
La vena “imprenditoriale” dell’altoatesino non è mai stata un segreto. Lui che è testimonial del prestigiosissimo marchio Gucci, diventando anche un’icona dello stile e della moda, oltre che dello sport. Lo status di Jannik ha attirato anche l’attenzione – come abbiamo visto recentemente – della storica direttrice di Vogue America, Anna Wintour, invitata al lancio della Fondazione dell’azzurro, ma impossibilitata a partecipare all’evento. Sinner ha speso parole al miele per la giornalista britannica, dichiarando: “Lei non è solo un’icona della moda, è una forza culturale. Ha saputo raccontare l’eleganza, il cambiamento e anche lo sport con una visione unica. Con lei si può parlare di moda, ma anche di mentalità vincente. Mi ha sempre colpito la sua disciplina”.