Italia-Cina, Garbin: “Ci prepariamo al peggio. Grant deve fare esperienza”
Le Finals della Billie Jean King Cup sono in procinto di iniziare. Le ragazze tricolore guidate da Tathiana Garbin sono chiamate a difendere il titolo conquistato lo scorso anno, e le convocate Paolini, Bronzetti, Cocciaretto, Errani e Grant sfideranno ai quarti di finale la Cina padrona di casa, a Shenzhen.
Nell’intervista esclusiva concessa a La Gazzetta Dello Sport, la Capitana della nazionale azzurra, Garbin, ha espresso grande fiducia nei riguardi del suo team, già capace di compiere la titanica impresa nel 2024, e nella gremita arena di Shenzhen il primo ostacolo sarà una Cina orfana di Zheng: “Anche senza Qinwen, è una squadra pericolosissima – ha dichiarato l’ex tennista azzurra – perché giocano al meglio sul veloce indoor. Però sono sempre centrata sulle mie ragazze. Partecipiamo con attenzione e un’unione fortissima che sono sicura ci farà bene. Lo stadio è sold out da oltre un mese: ci prepariamo al peggio, come gli stoici, per sperare poi nel meglio“, ha aggiunto la Capitana dell’Italia, che da mesi osserva da vicino la promessa del tennis tricolore, Tyra Grant, nonché quinta convocata della Billie Jean King Cup.
Garbin: “Tyra Grant? La chiamata è un premio per il suo impegno”
La classe 2008, nata a Roma, ma con doppio passaporto italiano e americano, lo scorso maggio ha scelto di vestire la maglia azzurra e rappresentare l’Italia. Così, la giovanissima Tyra darà il suo supporto al team tricolore durante la trasferta orientale: “Tyra è ancora giovane e deve fare l’esperienza della Nazionale, perché è importante l’eredità che lasciamo. Avere delle giovani che si interfacciano con queste ragazze che l’anno scorso hanno vinto, e sono state finaliste due anni fa, è rilevante, per la loro crescita personale e professionale”. E sulla probabilità di vederla debuttare con la divisa azzurra, ha poi commentato: “Bisogna rispettare la crescita. Siamo nella società del tutto e subito, ma è importante fare ogni passo a suo tempo. Tyra ha 17 anni e questa chiamata è anche un premio per il suo impegno: è una giovane promessa che merita questo riconoscimento”.
La sfida con le padrone di casa è alle porte, e in caso di successo, le azzurre affronteranno in semifinale una tra Spagna e Ucraina. Dall’altra parte del tabellone, Kazakistan, USA, Giappone e Gran Bretagna inseguono l’ambito trofeo. Le sensazioni delle Capitana tricolore sono comunque positive, e per Garbin, ciò che conta davvero – oltre alla vittoria – è l’atteggiamento: “È un mondo, quello che viviamo, che ci richiede sempre i risultati, invece bisogna premiare l’impegno, la volontà, la determinazione – ha detto l’ex n. 22 del mondo – Queste ragazze dimostrano una dedizione e un senso di appartenenza fortissimo: averle sempre disponibili è già un premio in sé. Arrivano in fondo a quasi tutti i tornei e non ci pensano nemmeno lontanamente a rinunciare all’azzurro”.
Garbin: “Dobbiamo entrare in quell’arena e dare il meglio di noi”
Riconfermarsi, dopo la storica vittoria di Malaga del 2024, non sarà facile. Ma Tathiana ha ribadito il concetto, e al netto dell’esito della spedizione in Oriente, la priorità è una sola: “Ci confermiamo a essere delle giocatrici che danno veramente il sangue per la loro maglia: questo lo posso assicurare. Tutte entreranno in campo e daranno anima e corpo per vincere l’incontro. I risultati non si possono prevedere, né tanto meno garantire. Ma dobbiamo assicurarci di entrare in quel l’arena e dare il meglio di noi. E le mie ragazze lo faranno”.