Notizie

Pennetta senza rimpianti: “Ho realizzato sogni più grandi di quanto immaginassi”

0 4

Se il nirvana sportivo avesse un volto, ci sarebbe scolpito il sorriso di Flavia Pennetta. Sono tanti gli atleti che, anche a distanza di anni, non hanno regolato i conti con il termine della propria vita agonistica, ma la nativa di Brindisi è una straordinaria eccezione. L’azzurra, oggi quarantatrenne, ha ripercorso emozionata le tappe della sua carriera nel decennale del suo ritiro, coinciso con l’exploit vittorioso nella finale tutta italiana dell’US Open con Roberta Vinci. Intervistata da Federica Cocchi per La Gazzetta dello Sport, Flavia ha avuto modo di parlare delle sue nuove vesti come commentatrice Sky e di quelli che potrebbero essere le aspirazioni future del marito Fabio Fognini dopo l’addio al tennis del marito.

In attesa di capire se l’epilogo tutto azzurro di Flushing Meadows 2015 sia destinato a rimanere un unicum, Sky Sport ha deciso di lanciare un documentario in merito che vedrà la luce a fine anno. Pennetta ha seguito l’edizione, terminata con la vittoria di Carlos Alcaraz, raccontando le sue sensazioni accompagnata non più dalla racchetta bensì dal microfono: “È stato molto emozionante. Tornare su quel campo, anche vuoto, mi ha riportata indietro come se stessi rigiocando la finale. Ho rivissuto la partita in pieno ed è stato bellissimo, da brividi. Questa volta, però, ho avuto anche il tempo di vedere New York in modo diverso: quando sei lì per il torneo sei così concentrata che non ti accorgi davvero della città che ti circonda. Questa volta, invece, mi sono lasciata avvolgere.”

Incalzata sul ricorrere dei sogni riguardo al primo e unico Slam conquistato, la brindisina ha spiegato il rapporto onirico con quel match: “A volte è capitato, ma le immagini si fermavano sempre a quando piangevo prima di entrare in campo. Il momento della vittoria, invece, non l’ho mai rivissuto. Credo fosse un sogno che è diventato reale, e quindi non ho avuto bisogno di viverlo ancora. Sa, i sogni nascono dai desideri, e quando li realizzi…”

Dal tennis giocato a quello osservato. La classe 1982 ammette come inizialmente fosse restia a fare da semplice spettatrice, fino a scoprire la passione per uno studio analitico: “All’inizio non mi piaceva guardare il tennis. Seguivo solo Fabio, ma non avevo voglia di vedermi un match intero per piacere. Ora invece sì: mi diverto a seguire, ad analizzare, a capire. È un approccio diverso, che ho imparato ad apprezzare col tempo. A New York mi sono vista tutte le partite degli italiani”.

Pennetta si è detta riluttante all’idea di intraprendere un percorso da coach, mentre non esclude che nel ruolo possa essere un giorno idoneo il marito Fognini: “Mi piace giocare ogni tanto, dare un consiglio, ma non mi vedo come coach a tempo
pieno.
Ho trovato il mio equilibrio così. Fabio sì, ma credo che gli serva ancora un po’ di tempo per staccare e capire se vuole davvero intraprendere quella strada. Non è semplice, devi prima
“uccidere” il giocatore e poi rinascere coach: le dinamiche cambiano completamente”

L’ex numero 6 del ranking, come naturale conclusione, si è professata senza rimpianti per la chiusura della sua carriera e per niente nostalgica: “No, l’ho amata nel bene e nel male ma non mi manca. Una cosa bella degli sportivi è che hanno la
possibilità di “andare in pensione” presto e scegliere cosa fare della loro vita
. Io ho realizzato i miei sogni, persino più grandi di quanto immaginassi”.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Circolo della Stampa di Torino - Sporting
Circolo della Stampa di Torino - Sporting
Circolo della Stampa di Torino - Sporting
Spazio Tennis

Altri sport

Sponsored