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Coppa Davis: Francia, Austria e Argentina avanti 2-0

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La prima giornata del secondo turno dei Qualifiers di Coppa Davis sorride a Francia, Austria e Argentina, tutte avanti 2-0 dopo i singolari inaugurali. Sulla terra rossa di Osijeki i transalpini mettono sotto la Croazia con i successi di Corentin Moutet e Arthur Rinderknech. A Debrecen l’Austria si affida a Jurij Rodionov e Lukas Neumayer per piegare l’Ungheria, mentre a Groningen l’Argentina si afferma con autorità grazie alle vittorie di Tomas Martin Etcheverry e Francisco Cerundolo contro l’Olanda. Domani, però, con altri due singolari e il doppio in programma, ci sarà ancora spazio per possibili rimonte e colpi di scena. Ripercorriamo ora le sfide che hanno animato questo avvio di Qualifiers.

Croazia – Francia 0-2

La sfida inaugurale tra Croazia-Francia ha visto in campo il giovane Dino Prizmic e il francese Corentin Moutet, all’esordio in Coppa Davis. Un match intenso, durato oltre tre ore, che ha offerto momenti di grande agonismo prima di sciogliersi nettamente in favore del mancino parigino.

Nel primo set è Prizmic a partire con aggressività, ma Moutet si dimostra subito solido: con l’80% di prime in campo e appena cinque punti concessi al servizio, il francese allunga gli scambi costringendo l’avversario a numerosi errori. Un break nel nono game gli basta per chiudere 6-4 in 53 minuti. La seconda frazione è più equilibrata. Il croato cresce al servizio e riduce gli errori gratuiti, mentre Moutet deve difendersi da diverse palle break. Il francese annulla con coraggio cinque set point, ma cede all’ottavo: spinto dal tifo di casa, Prizmic conquista il parziale 7-5 dopo oltre due ore e mezza di battaglia.

Il francese parte bene nell’ultimo parziale, conquistando il primo gioco alla terza palla break con i suoi soliti virtuosismi e approfittando delle sbavature del croato. Nel terzo game lo scenario non cambia: Prizmic concede altre tre palle break e Moutet si porta sul 3-0 con un passante micidiale. Il mancino francese sembra un serpente incantatore: manda completamente in confusione l’avversario, che mostra anche un evidente calo fisico. L’esaltante lotta delle prime due ore diventa così un ricordo sbiadito. Moutet chiude il set decisivo 6-1 e regala alla Francia il primo punto del tie.

(in collaborazione con Danilo Gori)

Il secondo match tra Croazia e Francia ha avuto un andamento molto diverso rispetto alla sfida inaugurale tra Moutet e Prizmic, caratterizzata da grande equilibrio. Negli scambi prolungati Marin Cilic ha pagato una minore resistenza e si è spesso arreso all’errore, mentre Arthur Rinderknech, ordinato e pulito nei suoi schemi, ha trovato il break già nel terzo game e lo ha replicato nel settimo, chiudendo il primo set 6-2 in appena 40 minuti.

Nel secondo parziale lo spartito non è cambiato: Rinderknech è partito subito forte, salendo 2-0 e confermando un tennis pragmatico, sorretto da un servizio che non ha mai offerto chance al rivale. Sul 5-3 ha mancato due match point in risposta, ma nel game successivo, pur con qualche esitazione, ha sigillato l’incontro 6-2 6-4 dopo un’ora e 26 minuti di gioco, regalando alla Francia il punto del 2-0.

Ungheria – Austria 0 – 2

La sorpresa di giornata arriva da Debrecen, dove l’Austria si porta avanti 2-0 sull’Ungheria al termine di due singolari intensi e ricchi di colpi di scena. Ad aprire la sfida è stato Jurij Rodionov, che ha confermato il suo buon rendimento in nazionale superando Fabian Marozsan 6-2 6-7(5) 7-5. Per il magiaro è la quinta sconfitta in altrettanti match di singolare disputati in Davis, a testimonianza di un feeling ancora mancante con questa competizione. Dopo aver ceduto nettamente il primo parziale, Marozsan si è riscattato nel secondo al tie-break, spinto dal pubblico di casa. Nel set decisivo, però, non è riuscito a concretizzare: avanti 3-1 e con tre palle per il doppio break, si è fatto rimontare fino a cedere nel dodicesimo game, al secondo match point.

A rendere ancora più amara la giornata ungherese ci ha pensato Lukas Neumayer, che ha compiuto l’impresa più inattesa battendo il numero uno magiaro Marton Fucsovics 6-3 3-6 7-6(7) dopo tre ore di battaglia. Il 23enne austriaco, al successo più importante della sua giovane carriera in Davis, ha saputo tenere i nervi saldi in un tie-break finale carico di tensione. Fucsovics, sostenuto dal pubblico, non è riuscito a sfruttare le occasioni per girare l’inerzia. Con due vittorie pesantissime, l’Austria mette l’Ungheria spalle al muro: servirà una rimonta perfetta, a partire dagli scontri di sabato, per tenere aperto il confronto.

Olanda – Argentina 0 – 2

A Groningen l’Argentina mette subito la freccia portandosi avanti 2-0 e avvicinandosi a un successo che avrebbe un peso enorme in chiave qualificazione. Nel primo singolare Tomas Martin Etcheverry ha superato Jesper de Jong 6-4 6-4, al termine di una partita più equilibrata di quanto non dica il punteggio. L’olandese, all’esordio assoluto in Coppa Davis, ha mostrato generosità e qualche bel passaggio offensivo, ma nei momenti decisivi ha pagato inesperienza e nervosismo. Etcheverry, più solido negli scambi da fondo, ha fatto valere la maggiore abitudine alla pressione e, nonostante abbia avuto bisogno di cinque match point per chiudere, ha conquistato il quinto successo in sette singolari disputati in Davis.

Il raddoppio è arrivato per mano di Francisco Cerundolo, che ha piegato Botic van de Zandschulp 7-6(4) 6-1. L’olandese ha avuto diverse occasioni per indirizzare il match, trovandosi avanti di un break per tre volte nel primo set, ma non è riuscito a concretizzare. Il tie-break ha premiato l’argentino, che da lì in avanti ha preso il controllo della partita, approfittando di una giornata storta del numero uno di casa tra errori gratuiti e nastri sfavorevoli. Nel secondo parziale Cerundolo ha dominato con autorità, chiudendo al secondo match point e firmando la sua settima vittoria in singolare con la maglia dell’Argentina.

Per l’Olanda, finalista nell’ultima edizione, la situazione si complica: per rientrare nel confronto servirà un’impresa a partire dal doppio, mentre l’Argentina potrà contare sulla solidità di un gruppo che ha mostrato compattezza e maturità sin dal primo giorno.

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