US Open, Ferrero: “Abbiamo lavorato 15 giorni sui dettagli in vista di Sinner”
Carlos Alcaraz, nella serata italiana di domenica 7 settembre, ha conquistato il titolo nel singolare maschile allo US Open 2025, superando in 6-2 3-6 6-1 6-4 Jannik Sinner. Al termine della partita, come di consueto, anche il coach del vincitore è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Ecco, dunque, le dichiarazioni di Juan Carlos Ferrero.
D. Congratulazioni per la vittoria. Parliamo spesso della gioia che Carlos porta in campo, il suo sorriso e così via. Potresti raccontare quando hai visto per la prima volta questa caratteristica in lui e in che modo lo aiuta in campo?
Juan Carlos Ferrero: “Questo è un aspetto che si vede fin dall’inizio, la prima volta che l’ho visto penso avesse 12 o 13 anni. Si vedeva sempre il sorriso sul suo volto, tranne quando si arrabbia in campo. Ma per il resto del tempo si divertiva sempre, perché il modo in cui gioca è, diciamo, un po’ più facile rispetto ad altri tipi di gioco per divertirsi e avere gioia in campo. Quindi è una cosa che ha sin dall’inizio”.
D. Questo lo aiuta a rimanere leggero durante le partite?
Juan Carlos Ferrero: “Sì, sicuramente a volte. Spesso, quando prova certi colpi o certi tipi di performance, diciamo sempre che deve cercare di divertirsi in campo e di non stressarsi troppo, cercando di giocare i punti. Il suo stile di gioco rende tutto un po’ più facile rispetto ad altri”.
D. Dopo la finale di Wimbledon, nelle settimane successive, c’è stato qualcosa che hai voluto che Carlos facesse diversamente in vista della prossima partita contro Jannik?
Juan Carlos Ferrero: “Sì, diciamo che abbiamo rivisto un po’ le partite, Roland Garros e Wimbledon. Abbiamo cercato di individuare le piccole cose che potevamo migliorare per affrontare meglio le prossime partite contro Jannik. È stato molto importante, perché ci siamo allenati per 15 giorni molto concentrati sui dettagli che dovevamo migliorare in vista di Jannik. Sappiamo che su questa superficie, i campi duri, contro Jannik è sempre molto difficile giocarci e lui vince tante partite. Sì, credo che sia servito molto, perché Carlos ha capito cosa doveva migliorare molto, e io ero molto concentrato su questo”.
D. Ci puoi dare qualche dettaglio?
Juan Carlos Ferrero: “Non posso. Non posso (ride). Di sicuro Simone lo verrebbe a sapere“.
D. Bravo, Juan Carlos. Carlos ha detto l’altro giorno che sta diventando più maturo, e sono curioso di capire cosa hai visto recentemente in lui durante gli allenamenti, in campo e fuori, che ti dia la stessa impressione. Oppure magari non hai notato niente ed è sempre lo stesso?
Juan Carlos Ferrero: ”Non sta cambiando molte cose. Credo che stia crescendo. È la vita, gli anni che passano, sono cose naturali che arrivano. Ma sì, abbiamo molto chiaro su cosa deve migliorare in campo e fuori, e credo che ora sia più maturo nel credere che queste cose possa migliorarle molto di più per il futuro”.
D. Complimenti. I miglioramenti al servizio di Carlos sono stati una parte importante della sua grande stagione quest’anno. Com’è stato per te aiutarlo a migliorare questo colpo da quando ha cambiato il movimento durante la offseason fino ad ora?
Juan Carlos Ferrero: “Questo cambiamento è arrivato dall’Australian Open. Credo che lo scorso dicembre abbiamo deciso di cambiare un po’ il suo movimento al servizio. Sapevamo che ci sarebbe voluto del tempo per lavorarci in campo. Penso che in questo momento il suo servizio abbia fatto i maggiori progressi, ed è diventato molto utile in campo, e nei momenti importanti lo usa molto. Sia a Cincinnati che allo US Open, credo che il servizio sia stato una delle chiavi per vincere i tornei, senza dubbio”.
D. Novak ha detto che, avendo vissuto quella situazione, quasi tifa che un terzo giocatore emerga. Sicuramente sei molto contento della situazione attuale, ma secondo te, per il tennis maschile, serve qualcuno che si inserisca in questa rivalità? C’è il rischio che Jannik e Carlos si affrontino troppo spesso?
Juan Carlos Ferrero: “Non lo so. È difficile da dire. Credo che, se avessimo più giocatori a combattere per i grandi trofei, per il pubblico sarebbe ancora più divertente. Per noi sarebbe peggio, perché dovremmo gestire i tornei. Ma sì, sono sempre benvenuti i giocatori che emergono e giocano ad alto livello. Credo che la gente impari molto da queste partite. Sanno dove si trova il livello e dove devono arrivare. Di sicuro ci proveranno”.
D. Congratulazioni. A riguardo, quando giocavi hai vissuto la fine della rivalità Sampras-Agassi e attraversato quella Federer-Nadal. Come pensi che il dominio tra Sinner e Alcaraz si possa paragonare a quelle rivalità?
Juan Carlos Ferrero: “È difficile da dire. Con tutti i giocatori che ci sono in giro, vedendo Roger, Rafa, Novak, oggi è facile dirlo, ma vent’anni fa nessuno avrebbe immaginato che andasse così, quindi è molto difficile. Se dovessi dirlo ora, sembra così, ma chi può sapere se in futuro arriverà qualcun altro a lottare per i grandi titoli?”.
D. Come descriveresti ciò che hai visto nella prestazione di Carlos oggi e quali sono state le tue sensazioni osservandolo?
Juan Carlos Ferrero: “È difficile da dire. Credo che abbiamo preparato la partita molto bene, guardando altre partite e individuando i dettagli specifici su cui lavorare. Carlos ha fatto il 100%. È facile da dire e molto difficile da fare. Oggi la prestazione è stata perfetta. Si è impegnato sempre ad andare a prendersi la partita, ha cercato di mettere pressione sull’avversario prima di Jannik“.
“Penso che sia una delle chiavi. Questi ragazzi tirano la palla, entrambi, molto, molto forte, e chi colpisce per primo prende vantaggio nel punto. Carlos ha forse più varietà nel gioco, può fare slice, andare a rete e fare più cose rispetto a Jannik, e credo che questo aiuti a cambiare un po’ le dinamiche. Ma direi che è stata una partita perfetta per Carlos e una prestazione incredibile”.
D. Ci puoi raccontare qualcosa di come avete gestito la preparazione alla partita? È stata ritardata di mezz’ora. A che ora siete arrivati onsite per evitare il traffico? Come avete gestito il ritardo?
Juan Carlos Ferrero: ”Non abbiamo fatto molto. Abbiamo solo atteso. Abbiamo spostato un po’ il riscaldamento. Dovevamo iniziare a scaldarci alle 13:30, alla fine lo abbiamo spostato alle 14:00. Poiché aveva già pranzato prima di sapere che la partita sarebbe stata spostata alle 14:30, non potevamo spostare il pranzo, ma non abbiamo fatto molto. Abbiamo solo aspettato, senza pensarci troppo“.
Lo stesso Juan Carlos Ferrero ha poi risposto alle domande postegli in spagnolo.
Carlos ha detto già che il suo limite è il cielo. Quando hai una traiettoria con lui come quella che hai avuto e come quella che hai questa notte, cosa pensi del futuro di questo ragazzo che ha solo 22 anni?
Juan Carlos Ferrero: “Io mi pongo gli obiettivi a breve termine, alla fine non posso pensare se Carlos vincerà 20 Grand Slam; dobbiamo vivere giorno per giorno. Ovviamente il potenziale c’è, non lo neghiamo. Credo che sia un ragazzo con molto potenziale per vincere tanti titoli, tanti Slam, ma non diamo nulla per scontato; niente è automatico, tutto bisogna costruirlo. Ora, per arrivare di nuovo alla finale in Australia, bisogna prepararsi bene a dicembre e arrivare a un’altra finale Slam. Pensiamo a Carlos come a uno che lotterà sempre per i titoli, lo desideriamo e lo pensiamo, ma sappiamo che è molto difficile, e lavoriamo proprio su questo”.
Juan Carlos, complimenti. In cosa è stata diversa questa finale rispetto a quella del 2022 per te?
Juan Carlos Ferrero: ”Quella del 2022 con Casper, giusto? Ovviamente ora è un giocatore con molta più esperienza, viene da diverse finali, sei finali Slam in totale, quindi ha affrontato questo momento con meno nervosismo e più consapevolezza in campo, molto più sicuro su cosa fare, e ha giocato molto più sciolto rispetto a quell’altra finale. All’epoca era un giocatore ancora inconsapevole, molto impulsivo; oggi abbiamo un professionista molto più strutturato, che sa leggere meglio i momenti e le partite, e ha più titoli e molta più esperienza”.
Ha detto che non ha debolezze.
Juan Carlos Ferrero: ”Carlos ne ha, sì, ma ovviamente è un giocatore molto completo che sa gestire bene le situazioni difficili, perché ha una grande difesa; il suo DNA è più d’attacco, cerca di essere aggressivo e andare sempre avanti. La cosa incredibile di Carlos è che è camaleontico, si adatta a qualsiasi circostanza e alla fine riesce sempre. Questo lo trasferiamo tanto anche negli allenamenti.”
“Dopo Wimbledon, gli abbiamo chiesto di migliorare alcune cose per preparare le partite contro Jannik, e in una decina di giorni le ha migliorate significativamente. È incredibile quanto sia bravo a migliorare rapidamente gli aspetti su cui deve lavorare. Ovviamente, Carlos ha solo 22 anni e non possiamo pensare che sia perfetto, anzi, ha ancora moltissime cose da migliorare: tutto un po’. Ha un ottimo diritto, un ottimo rovescio, il servizio sta migliorando, la risposta pure; si può sempre migliorare e, se pensiamo che sia già tutto a posto, commettiamo un grave errore“.
Carlos, complimenti. Come festeggi questo risultato? Ti concedi qualcosa in particolare?
Juan Carlos Ferrero: “Come sempre, credo che il team abbia fatto un grande lavoro per permettere a Carlos, dopo la sconfitta di Wimbledon, di avere un piccolo riposo e poi una buona preparazione prima della tournée americana. Vincere a Cincinnati e poi qui è qualcosa di speciale per tutto il team, ogni volta è importante anche se sembra che ci siamo abituati. Diamo sempre il giusto valore a ogni vittoria, sappiamo che è difficilissimo vincere, e c’è grande merito nel lavoro del team, che sa gestirlo e creare le condizioni affinché Carlos pensi solo a giocare a tennis e farlo al meglio”.