US Open, Sinner vs Alcaraz: prima rivalità con tre finali Slam in una stagione…dal 1964!
Oramai è ufficiale: il 2025 è l’anno di “Sincaraz“. Con la partita di questa sera allo US Open, per la prima volta nell’Era Open, due giocatori si saranno affrontati in tre finali Slam nella stessa stagione. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno messo in scena un duello continuo e cangiante, passando dalla polvere rossa del Roland Garros, al verde impeccabile di Wimbledon, fino al cemento infuocato di Flushing Meadows. Una sequenza senza precedenti, che nemmeno le grandi rivalità del passato – da Borg-McEnroe a Federer-Nadal, fino a Djokovic-Murray – erano riuscite a realizzare. Questa statistica, più di tutte, certifica la portata storica della loro rivalità: Sinner e Alcaraz non solo si contendono i titoli, ma riscrivono le strutture stesse del calendario tennistico mondiale con la loro presenza costante ai vertici.
Il bilancio tra i due è equilibrato ma con leggere oscillazioni, e il dominio nei Major è chiaro. Carlos Alcaraz guida l’head-to-head complessivo con 9 vittorie a 5, ma Sinner ha accorciato le distanze nelle ultime sfide, rompendo la striscia di cinque sconfitte consecutive contro lo spagnolo con la straordinaria vittoria in quel di Wimbledon edizione 2025. Nei Major, il bilancio è 3-2 per Alcaraz, con gli ultimi tre scontri andati in scena tra semifinali e finali. La loro rivalità ha assunto, già ora, contorni epici: basti pensare alla finale del Roland Garros 2025, terminata dopo 5 ore e 29 minuti, la più lunga nella storia del torneo parigino, con Alcaraz vincente in rimonta dopo essere stato sotto due set a zero e aver salvato tre match point. Una battaglia che molti indicano già come uno dei più grandi match dell’era moderna.
E se Parigi aveva visto trionfare il cuore oltre l’ostacolo di Alcaraz, Londra ha incoronato la perfezione geometrica di Sinner. A Wimbledon, il campione italiano ha dominato la finale in quattro set, infliggendo ad Alcaraz la sua prima sconfitta in una finale Slam (lo spagnolo era 5-0 nei Major fino a quel momento). Sinner ha vinto con autorità: 4-6, 6-4, 6-4, 6-4, mostrando una padronanza assoluta del gioco su erba e una solidità mentale che ormai non sorprende più nessuno. Con quella vittoria, Jannik ha conquistato il suo secondo Slam stagionale (dopo l’Australian Open). Il suo tennis meccanico ma efficace ha trovato la sua consacrazione contro il talento più creativo del circuito, in un confronto di stili che esalta il pubblico e accende i dibattiti tra gli appassionati.
Non è solo la qualità degli incontri a rendere Sincaraz una rivalità storica, ma anche la quantità e la costanza. Dal settembre 2022 (US Open vinto da Alcaraz) fino a settembre 2025, i due hanno vinto 10 degli ultimi 13 Slam (finale di questa sera compresa), lasciando le briciole alla concorrenza. Un dominio duopolistico che non si vedeva dai tempi d’oro del triumvirato Federer-Nadal-Djokovic. Ma qui c’è una differenza sostanziale: Sinner e Alcaraz sono entrambi nati nel XXI secolo (2001 e 2003) e si trovano già a occupare stabilmente la scena dei Major. Nessun altro duello, nella storia Open, ha visto due giocatori così giovani affrontarsi tanto spesso e con tale posta in palio. Di fatto, sono i due leader indiscussi della nuova generazione, e nessuno tra i loro coetanei è riuscito ad avvicinarli in termini di continuità e impatto.
A livello storico, Sinner e Alcaraz si collocano già in un contesto ristretto e prestigioso. Potrebbero diventare infatti la quarta rivalità della storia a fronteggiarsi in tre finali Slam consecutive, a riuscirci in una sola stagione. Prima di loro, solo tre coppie ci erano riuscite, mai però in un singolo anno solare: Djokovic e Nadal hanno disputato quattro finali Slam consecutive tra 2011 e 2012 (Wimbledon, US Open, Australian Open, Roland Garros), con tre successi per il serbo e uno per Nadal; Rod Laver e Roy Emerson giocarono tre finali consecutive tra 1961 e 1962; Fred Stolle e Roy Emerson fecero lo stesso tra il 1964 e il 1965 (e rimangono gli ultimi ad essersi affrontati tre volte in una finale Slam nella stessa stagione, nel 1964). Inoltre, nell’Era Open, le rivalità con più finali Slam sono state Nadal-Djokovic (9 finali, 5-4 Nadal), Nadal-Federer (9 finali, 6-3 Nadal) e Djokovic-Murray (7 finali, 5-2 Djokovic). Seguono Djokovic-Federer (5), Agassi-Sampras (5), Lendl-Wilander (5). Sinner e Alcaraz, con le loro tre finali Slam, sono già a livello di coppie leggendarie come Lendl-McEnroe, Becker-Edberg, Federer-Murray, Becker-Lendl e Djokovic-Medvedev. Non solo sono entrati nel club: sono in corsa per diventarne i leader.
Le cifre sono impressionanti anche a livello individuale. Alcaraz ha già vinto cinque Slam, diventando uno dei pochi ad averli conquistati su tutte le superfici prima dei 23 anni. Sinner, dal canto suo, ha raccolto quattro Slam e, soprattutto, è l’unico italiano della storia a vincere più di un Major. Entrambi hanno già occupato il trono ATP: Alcaraz per la prima volta nel 2022 dopo il trionfo a New York, Sinner occupa stabilmente la prima posizione del ranking mondiale dal 10 Giugno del 2024. La loro rivalità è fatta di numeri, ma anche di contrasti stilistici: il talento esplosivo e variabile di Carlos contro la regolarità quasi ingegneristica e la disciplina tattica di Jannik. In questo, Sincaraz richiama alla memoria grandi duelli del passato, ma con un’impronta totalmente nuova, fresca, e figlia di una generazione cresciuta a pane, analytics e superfici uniformate.
In definitiva, Sincaraz è la rivalità che il tennis aspettava per traghettarsi oltre l’era dei Big Three. Non solo perché mette in scena match di altissimo livello tecnico e agonistico, ma perché incarna una continuità spettacolare che i tornei major non vedevano da anni. Con tre finali Slam consecutive nel 2025, i due hanno scritto una pagina che resterà negli annali. Ma ciò che impressiona davvero è la sensazione che tutto questo sia solo l’inizio: Alcaraz ha appena 22 anni, Sinner ne ha 24. Il loro duello sembra destinato a durare almeno un altro lustro e potrebbe entrare nei libri di storia non solo per numeri e record, ma anche per impatto culturale. In soldoni, “Sincaraz” è il presente — e con ogni probabilità — anche il futuro del tennis mondiale.