US Open, Anisimova: “La finale di Wimbledon mi ha migliorato molto. Sento fiducia in me stessa”
Sicuramente non sarà un anno facile da dimenticare per Amanda Anisimova. La tennista statunitense, dopo aver raggiunto la finale a Wimbledon, è arrivata all’ultimo atto anche dello US Open 2025. Decisiva la vittoria in grande stile e in rimonta su Naomi Osaka per 6-7(4) 7-6(3) 6-3.
D. Amanda, penso che forse uno dei tuoi punti di forza più grandi stasera sia stato che hai vinto due terzi dei punti sulla seconda di servizio in risposta e stai guidando il torneo di gran lunga per numero di vincenti sulla seconda di servizio. Stasera ne hai messi a segno sei. Qual è il tuo processo mentale e il tuo approccio quando vedi la seconda palla come la stai vedendo adesso?
AMANDA ANISIMOVA: “Non conoscevo questa statistica. Sento che non sto davvero cercando i vincenti, ma di essere aggressiva. Cerco di usare questo a mio vantaggio. È sempre stato un mio punto di forza. È bello sapere che sto facendo bene in questo, ma la cosa più importante è anche giocare lo scambio“.
D. Brava Amanda. Puoi raccontarci un po’ l’altalena di emozioni sia durante la partita sia dopo, cosa hai provato passando attraverso tutto questo e cosa hai provato alla fine nello scappare fuori da quella situazione?
AMANDA ANISIMOVA: “È stata una partita davvero dura. Per la maggior parte del tempo ho pensato che mi sarebbe scivolata via e che non sarei riuscita ad arrivare in finale. In certi momenti cercavo di accettarlo, per quanto fosse difficile. Poi nei momenti finali del secondo set cercavo di ricordarmi cosa c’era in palio e l’opportunità che avevo. Sono scesa in campo e ho sentito che non stavo giocando il mio tennis perché ero nervosa e lasciavo che lo stress mi condizionasse un po’, ma poi ho provato a scavare a fondo e trovare il mio gioco. Penso che durante la partita sono riuscita a trovarlo sempre di più, la cosa più importante è stata che ho continuato a lottare. Ovviamente dopo il match, sono stata felice e sollevata. Ora voglio recuperare per prepararmi alla finale“.
D. Quando provi quello stress che hai appena descritto, ci sono cose che ti dici o provi a fare per toglierlo dalla testa e concentrarti sul giocare il tuo miglior tennis?
AMANDA ANISIMOVA: “Continuo a ripetermi che posso farcela e che credo in me stessa, non solo durante il match, ma per tutto il giorno. Cerco davvero di dire al mio cervello, cerco di restare positiva e allegra. Ovviamente oggi è stata una partita stressante. Le emozioni erano un po’ dappertutto“.
D. Naomi ha detto che non riusciva a leggere i tuoi schemi di gioco. Segui l’istinto o avevi un piano specifico contro di lei?
AMANDA ANISIMOVA: “No, penso di aver giocato come giocherei normalmente. Ovviamente il ritmo era molto veloce perché anche lei colpisce la palla molto forte quindi era uno scambio continuo, ma non ho fatto nulla di particolarmente diverso dal solito. Penso che tutte le nostre partite siano sempre state battaglie molto dure e ogni volta che abbiamo giocato il livello è sempre stato molto alto“.
D. L’altro giorno hai parlato di quanto fossi orgogliosa di quello che hai fatto tornando dopo Wimbledon. Ora che ti prepari a questa partita contro Aryna, quali sono i tuoi pensieri su essere a questo punto e davanti a questa nuova sfida?
AMANDA ANISIMOVA: “Sono super entusiasta di essere in finale allo US Open. È davvero speciale, cercherò solo di fare tutte le cose giuste, prepararmi bene per essere nella miglior condizione mentale e fisica possibile. Non vedo l’ora e penso che sia una grande opportunità“.
D. Qualcosa su Aryna?
AMANDA ANISIMOVA: “Beh, parliamo della numero 1 al mondo e sta giocando un tennis incredibile. Sarà una partita davvero dura, una battaglia. Sono entusiasta. Ogni volta che ci siamo affrontate è sempre stato bello“.
D. Pensi che farai qualcosa di diverso nella preparazione a questa finale rispetto all’ultima, qualcosa che hai imparato da quell’esperienza?
AMANDA ANISIMOVA: “Sento che nelle ultime settimane la sensazione è stata un po’ diversa. A Wimbledon ogni partita per me era come una sorpresa, restavo scioccata per ogni vittoria che ottenevo. Qui invece sento più fiducia in me stessa, come se potessi davvero farcela. Credo che questo sia stato il cambiamento per me, almeno qui allo US Open. Mi preparerò come ogni altro giorno, ovviamente sono emozionata, ma sto cercando di spegnere tutti i rumori intorno a me, cancellare tutto dal telefono e concentrarmi solo sull’opportunità che ho, facendo tutto il possibile per essere pronta“.
D. Hai giocato parecchie volte contro Aryna nella tua carriera. C’è una di quelle partite che ricordi in particolare? L’Australia di sei anni fa, per esempio?
AMANDA ANISIMOVA: “Sì, abbiamo avuto partite davvero molto dure. Molte sono state anche nei tornei dello Slam, soprattutto all’inizio della mia carriera. Ma penso che quella che spicca di più sia stata Wimbledon. È stata una partita altalenante che è quasi sempre il caso quando la affronto. Credo che quella sia stata la più speciale per me”.
D. Quando giochi contro qualcuno come Aryna, che è così aperta nelle sue emozioni e tutto il resto, devi cercare di non elaborare quello che sta accadendo dall’altra parte della rete e rimanere concentrata su te stessa oppure ti lasci trascinare quando la vedi frustrata? Come gestisci un’avversaria così?
AMANDA ANISIMOVA: “No, non mi interessa davvero quello che fa la mia avversaria. Non direi nemmeno che lei sia così tanto emotiva, penso che sia piuttosto normale. Però sì, è una grande combattente e quando gioco contro di lei sono davvero concentrata solo su me stessa, non guardo costantemente quello che fa. Per me è irrilevante“.
D. In campo hai detto che da bambina sognavi di giocare una finale dello US Open. Quali sono i tuoi primi ricordi di questo torneo? C’era un’avversaria che sognavi di affrontare o un momento particolare che sognavi di vivere?
AMANDA ANISIMOVA: “No, l’unica cosa che ho sempre immaginato era me stessa che vincevo il torneo – dichiara sorridendo -. Riesco solo a visualizzarmi mentre alzo il trofeo ed è sempre stata questa la visione che avevo“.
D. Cosa pensi dica di te il fatto di essere riuscita a tornare dopo Wimbledon e, alla prima occasione, darti la possibilità di giocare un’altra finale Slam?
AMANDA ANISIMOVA: “Penso che dimostri quanto abbia lavorato sodo, soprattutto sul lato mentale, e sul non mollare. Come oggi: avrei potuto facilmente dire “lei sta giocando meglio di me, non posso farci nulla”. Invece ho provato in ogni modo a restare nella partita, anche se era durissima e lei stava giocando benissimo.
Credo di aver lavorato molto su me stessa per riuscire a gestire questi momenti e credere in me stessa, anche quando sembra che non ci sia motivo per crederci, quando non stai giocando così bene. Sì, penso di essere migliorata molto in questo, soprattutto dopo la finale di Wimbledon. Ho cambiato atteggiamento“.