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US Open: dopo quattro ore e qualche sbadiglio Auger-Aliassime supera de Minaur. Ora Sinner

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[25] F. Auger-Aliassime b. [8] A. de Minaur 4-6 7-6(7) 7-5 7-6(4)

Sarà Felix Auger-Aliassime l’avversario di semifinale del vincente di Sinner; il canadese torna in semifinale dopo quattro anni (perse con il futuro campione Medvedev nel 2021) a coronamento di un’ottima tornata sul cemento americano, sostanziatasi nei quarti nel Master 1000 di casa e appunto nel penultimo atto di New York come risultato minimo. Auger-Aliassime ha prevalso su un de Minaur meno capace di altre volte di imporre la sua notevole mobilità e molto falloso alla battuta: solo il 42% di prime palle in campo, dato che ha ispirato il rivale, sempre consapevole di poter riguadagnare terreno in qualsiasi momento in ribattuta.

Felix ha meritato perché, in una partita nervosa e giocata fasi alterne da entrambi i duellanti, ha dato segnali di coraggio nei frangenti più difficili, comprendendo tra questi il tie-break del quarto set, punteggiato da una coppia di doppi falli per ciascuno. Ora per il nordamericano c’è l’ostacolo italiano: Auger-Aliassime ci è parso più maturo per come ha saputo riprendere il quarto set quando la soluzione al quinto era vicinissima, ma anche distratto per come ha inizialmente compromesso la stessa frazione; per quanto visto sinora, non solo Sinner ma anche Musetti dovrebbero affrontarlo da favoriti. Comunque sia FAA ha vinto meritatamente, mentre per de Minaur non può non esserci delusione per una semifinale che sfuma decisamente non solo per meriti altrui.

Primo set: Auger-Aliassime solido, ma de Minaur è più concreto nei momenti chiave

Inizio di match equilibrato, con entrambi i giocatori che dimostrano fin da subito di voler imporre il proprio ritmo al servizio. Auger-Aliassime parte con autorità, affidandosi a prime potenti e ben angolate che gli consentono di tenere agevolmente il game d’apertura. Dall’altra parte della rete, de Minaur risponde presente: l’australiano si affida a prime piatte e centrali per disinnescare le risposte del canadese, mostrando subito una buona solidità.

I primi quattro giochi scorrono senza particolari sussulti: entrambi i giocatori servono bene e non concedono palle break, mantenendo un equilibrio che si riflette nel punteggio (2-2). È un inizio ordinato, quasi speculare, in cui la differenza la fa la precisione nei colpi di inizio gioco.

La prima vera scossa arriva nel settimo game. Auger-Aliassime inizia a mostrare qualche crepa in fase di costruzione, complice un calo di precisione con il rovescio. de Minaur, come suo solito, non regala nulla: approfitta di un paio di seconde di troppo del canadese e si fa trovare pronto con risposte profonde e incisive. È break per l’australiano, che conferma immediatamente nel game successivo con autorevolezza e coraggio, salendo 5-3.

Auger-Aliassime prova a rimanere agganciato al set, ma ormai l’inerzia è tutta dalla parte di de Minaur. Non bastano gli 8 ace messi a segno nel corso del parziale per salvare il canadese: troppo alto il rendimento dell’australiano nei momenti importanti, troppo pochi gli spiragli concessi in risposta. de Minaur chiude il primo set per 6-4, premiato da una maggiore solidità e da una capacità costante di capitalizzare ogni minima occasione.

Secondo set: scambi spettacolari e tensione alle stelle, si decide tutto al tie-break

Nel secondo set il copione iniziale sembra ricalcare quello del primo: Auger-Aliassime parte con autorità, trovando con regolarità il campo con la prima di servizio. de Minaur, però, continua a rimanere aggrappato al match con la sua solita tenacia e una notevole lucidità nelle scelte tattiche in risposta.

Il terzo gioco è il più spettacolare dell’intero parziale: un lungo scambio chiuso da de Minaur con un lob giocato da sotto le gambe che lascia fermo il canadese. Il pubblico apprezza, e il livello di intensità sale visibilmente. Il game si trascina ai vantaggi, ma alla fine è ancora equilibrio: 2-2.

Il primo strappo arriva nel quinto game. Auger-Aliassime commette un paio di errori gratuiti e si lascia sorprendere da una risposta anticipata di de Minaur. L’australiano non si fa pregare e centra il break, salendo 3-2. Ma la reazione del canadese è immediata: nel game successivo alza il livello, in particolare col dritto, e riesce subito a strappare il servizio a de Minaur, riportando il punteggio in parità.

Auger-Aliassime riesce poi a capitalizzare il momento positivo tenendo il servizio a zero nel settimo gioco, chiuso con un ace centrale che segna il 4-3 in suo favore. Ma nessuno dei due sembra intenzionato a mollare: de Minaur torna a spingere, mentre il canadese continua ad affidarsi a un servizio che resta il suo principale alleato.

Con entrambi i giocatori estremamente concentrati e poco disposti a concedere, l’epilogo naturale è il tie-break, inevitabile conseguenza di un set giocato sul filo del rasoio, con scambi spettacolari, variazioni tattiche e tanta intensità mentale. A spuntarla, alla fine, è proprio il caro vecchio, al termine di un secondo set combattutissimo.

Terzo set: Auger-Aliassime trova il break, non chiude subito per paura ma si prende ugualmente la frazione

L’australiano ha cancellato dalla memoria il setpoint non trasformato nel tie-break che gli avrebbe dato il 2-0 e riprende con buona sicurezza ma il nordamericano dimostra di aver acquisito coraggio dopo il contro-break conquistato nel cuore della seconda frazione, e ne profonde una parte importante nel contenere le iniziative dell’avversario, facendosi vivo in contrattacco anche con il rovescio lungolinea. De Minaur non trova varchi e nel quinto game va in difficoltà; prova a uscirne forzando ma sia il dritto che una seconda di servizio prendono il largo e sanciscono il primo break del set, a favore di Auger-Aliassime.

Potrebbe essere l’inizio di una nuova fase del match ma il canadese si squaglia in un paio di sciocchezze e concede il 15-40. Il game diventa importante quando chi serve mette una prima di cemento e nel punto successivo un dritto lungolinea che tange appena la linea buona del corridoio; è la parità ma Felix non si accontenta e con notevole autorità impone la sua legge anche nei due scambi seguenti, che gli garantiscono un 4-2 dal sapore particolarmente dolce. Prima fuga del parziale e il rovescio slice della testa di serie numero 25 sa dare noia al dritto del favorito sulla carta.

Felix ha diminuito il numero degli ace ma la percentuale di punti con la prima palla, già alta, è ulteriormente salita, mentre il dato del colpo analogo dell’australiano si sta deteriorando, segno dell’intraprendenza in ribattuta di Auger-Aliassime. De Minaur non desiste dallo spingere ma il numero degli errori cresce al crescere dei rischi che sceglie di percorrere; sulla diagonale del dritto in particolare il ragazzo di Sydney fatica a far ripartire il gioco e lascia troppo campo aperto. Alex riesce comunque, anche grazie a un paio di discese a rete, a portarsi sul 4-5, sempre in ritardo di un break. Per Auger-Aliassime è tempo di concretizzare un set giocato con intelligenza ma il polso trema e gli allunga un dritto che riporta la frazione in parità.

La stretta finale arriva quando il match non ha il suo padrone, dal momento che de Minaur serve un doppio errore e manda anch’esso un dritto nel verde selvaggio oltre la riga di fondo; Auger-Aliassime gioca male una palla-break ma nella seconda un altro dritto di provenienza oceanica oltrepassa l’ultima riga utile e causa un nuovo break. Più demeriti che meriti nel 6-5 con cui l’atleta nordamericano torna a servire per il set: Felix serve un doppio fallo sul 30-0 ma subito dopo cala una coppia di assi con cui sbanca la frazione.

Quarto set: de Minaur scappa ma Auger-Aliassime lo riprende e vince al tie-break

De Minaur chiude il set con un malinconico 35% di prime palle in campo, cui Auger-Aliassime oppone un dato che veleggia verso il doppio: il 66% ha avuto grande parte nel traguardo della montagna del ragazzo di Montreal, a un solo set dalla seconda semifinale allo US Open e negli Slam in generale. Tra l’australiano e la sua battuta principe continua ad esserci del freddo e forse Auger-Aliassime non ha abbastanza cattiveria nel gioco di apertura per provare a mettere subito spazio tra sé e il suo rivale in difficoltà; la situazione si ripete nel terzo game e Alex riesce con personalità a ovviare per la seconda volta alle tare odierne del suo servizio, ma il suo rivale ha certo perso delle occasioni per riprendere il largo.

De Minaur ne è consapevole e, in ossequio al suo nomignolo, parte diabolicamente al contrattacco e si porta sullo 0-30, che diventa poi 15-40 e il break che ne scaturisce viene a punire un Auger-Aliassime troppo timido in un momento delicato e a premiare l’istinto del numero otto del ranking, che sull’abbrivio del punto in ribattuta sale facilmente 4-1 anche grazie a degli errori grossolani del canadese, disorientato come quando ci si culla troppo sugli allori. Alex nel frattempo porta sul 50% il 35 di fine set precedente, tra l’altro riempiendo il dato con un 10 su 10 troppo bello per non dipendere dai disastri del suo rivale, che pare scarico dal punto di vista nervoso.

Sembra giunto il passaggio al quinto set ma sul 3-5 Felix decide di riprendere a colpire la pallina e forse non è troppo tardi, se è vero che gli bastano quattro punti giocati con rinnovata spavalderia in risposta per cogliere il contro-break che lo rimette in gara; il ragazzo del Québec è rigenerato e il suo atteggiamento in campo dà in merito segnali inequivocabili e i duellanti entrano nella quinta ora di match proprio quando il canadese perfeziona l’aggancio a quota sei nel punteggio e il secondo tie-break della partita può così avere inizio.

Due doppi errori, uno per parte, aprono il tredicesimo game; lungo applauso dello stadio ai protagonisti ma per vedere un bel punto bisogna aspettare il dritto lungolinea del canadese che cambia campo sul 4-2. Alla ripresa del gioco c’è un secondo, incredibile scambio di doppi falli e il primo a scrollarsi di dosso la paura è ancora una volta Felix, che scarica un dritto inside in per il 6-4 e spinge ancora per il definitivo 7-4.

(in collaborazione con Francesco De Salvin)

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