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US Open, Musetti: “Jannik è opprimente da fondocampo, di un altro livello”

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D. Sono curioso, come pensi di aver giocato oggi e quali sono le tue impressioni?
LORENZO MUSETTI: Sento che, naturalmente, nel primo set sono stato un po’ troppo frettoloso. Non è stato facile trovare subito le giuste sensazioni con la palla, anche perché non avevo mai giocato in sessione serale finora. È stato piuttosto diverso rispetto alle partite precedenti che ho giocato di giorno. Però, devo dire che Jannik oggi era di un altro livello, in molte occasioni. Il secondo set, che è stato il migliore della partita, è quello in cui ho servito meglio e avuto più opportunità. Avevo una palla break che non sono riuscito a sfruttare. Penso che contro un avversario come lui bisogna cogliere le poche occasioni che ti dà, e io non ci sono riuscito.

D. Conosci molto bene Jannik, ma è la prima volta che lo affronti dopo due anni. Quanto è cambiato come giocatore in questo periodo?
LORENZO MUSETTI: Sono cambiate molte cose dall’ultimo nostro incontro. Siamo cresciuti entrambi, ma lui è diventato probabilmente il giocatore… Onestamente non avevo mai affrontato nessuno che mi mettesse tanta pressione negli scambi, non ho avuto molte chance ed era sempre lui a condurre il gioco. È stata una sensazione negativa, certamente, durante il match. Sono davvero impressionato dalla prestazione di Jannik oggi: ha servito benissimo e mi ha portato al limite. È stato superiore, lo ha dimostrato. Ma sono contento di aver giocato contro di lui, perché così ho capito anche quali aspetti devo migliorare. Spero di poterlo ritrovare presto per un altro confronto.

Lorenzo, ci avevi detto che affrontavi la più grande sfida del tennis di adesso, numero uno. Dopo questa sfida, che cosa, che informazione hai avuto? L’accennavi poco fa in inglese, sulle cose che magari ti possono ancora mancare per arrivare in cima a quest’ultimo gradino?
LORENZO MUSETTI: Sicuramente stasera Jannik ha vinto sotto tutti gli aspetti: servizio, risposta, aggressività, il fatto di comandare gli scambi. La strategia era cercare di variare molto le traiettorie per dargli fastidio, anche con la variazione in back, ma oggi sentivo che non avevo mai giocato di notte e credo sia parecchia differenza rispetto al giorno, dove la palla salta di più e riuscivo a dare più rotazione. Stasera, anche grazie al merito di Jannik, che è molto opprimente come tipologia di giocatore, per il mio tipo di gioco è stato difficile. Non sono mai riuscito a trovare una quadra che gli potesse dare fastidio, l’ho fatto giocare bene e non era il mio obiettivo. Volevo sporcare un po’ il gioco e non sono riuscito. Devo dare tanto merito a Jannik.

Hai avuto sette palle break. Te ne ricordi tutte o no? Ce n’è qualcuna della quale hai più rimpianto? Qualcuna che magari dici “Ah, quella magari” o no?
LORENZO MUSETTI: I rimpianti ormai me li tengo per me. Sicuramente, quando ho avuto due palle break consecutive, forse potevo rischiare un po’ di più, però Jannik ha messo due prime, mi sembra solo una seconda, ma ha servito comunque una buonissima seconda alla T. Nei momenti difficili ne è sempre uscito da campione; magari potevo fare qualcosa di più, ma non ho grandi rimpianti. Forse l’unico è non essere riuscito a ingabbiarlo con la mia variazione di gioco, perché non sono riuscito a far saltare tanto la palla, ad avere il comando dello scambio. Questo ha favorito il suo tipo di gioco, ero sempre un po’ in balia del suo gioco.

Ciao Lorenzo, ti volevo chiedere se sul cemento o sul veloce Sinner lo si possa mettere in difficoltà in questo momento.
LORENZO MUSETTI: Domanda interessante. Questa sera non l’ho messo tanto in difficoltà, quindi la domanda andrebbe fatta a chi ci ha vinto e l’ha messo più in difficoltà. Prendendo esempio dal match di oggi, bisogna servire veramente bene per avere una chance di gestire lo scambio, perché Jannik è veramente opprimente da fondo, ha una profondità incredibile, è solidissimo, concede pochissimo. Ti fa alzare i giri, e oggi ho anche sbagliato molto proprio per la sua tipologia di gioco, che ti porta ad alzare l’asticella e a uscire fuori giri. Forse Carlos è l’unico che abbiamo visto che, in condizione ottimale, può dargli fastidio. Ovviamente tutto può succedere, ma sono rimasto molto impressionato da Jannik stasera.

Hai detto in inglese che nel primo set hai avuto molta fretta. Puoi spiegare questo discorso? Era dovuto all’abituarsi dal centrale a Jannik? Come mai hai detto che hai avuto molta fretta nel primo set?
LORENZO MUSETTI: Credo si sia visto: ho messo pochissime prime, ho accettato molto poco lo scambio e sicuramente ho sentito la differenza delle condizioni. C’era molta confusione, non sentivo quasi nemmeno il rumore della pallina, non sentivo niente dal box, e sono dettagli a cui ti devi abituare. Non avendo mai giocato in quelle condizioni, è una cosa che affronti al momento. Ho provato anche a scendere di un chilo di tensione per sentire la palla in modo diverso, ma è tutta esperienza. Questo non è una scusa per l’esito della partita, Jannik ha strameritato e gli auguro di andare a difendere il titolo.

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