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US Open, de Minaur: “Pazienza perdere con Sinner, ma oggi avrei dovuto vincere”

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Alex de Minaur esprime forte rincrescimento per la sconfitta con Felix Auger-Aliassime nel quarto di finale dello US Open, rendendosi conto di aver perso una buonissima occasione per centrare finalmente la semifinale di un Major. È molto severo con sé l’atleta di Sydney, a partire dalla qualità del gioco espresso da entrambi.

Tutti e due avremmo potuto giocare meglio” è una frase quanto mai significativa dei concetti espressi in conferenza stampa da Alex De Minaur al termine del match, concetto peraltro espresso anche dallo stesso vincitore, che ha parlato di “incontro nervoso”. Il giocatore australiano è deluso e non manca di osservarlo: “dovrei forse guardare alle vicende che mi hanno portato fin qua con positività, ma per me oggi è una opportunità gettata via. È dura da accettare, non mi sono mai avvicinato al livello di gioco che mi sarebbe servito per vincere; peccato, perché queste opportunità non capitano spesso”.

Alex non ha difficoltà a individuare la lacuna principale del suo tennis: la battuta. “Il servizio mi sta mettendo in difficoltà; ho provato a forzare il match al quinto set esattamente come a Wimbledon con Djokovic, ma non posso pensare di vincere match di alto livello potendo contare su un servizio del genere. Se continuo così avrò sempre problemi di fronte ai giocatori più forti”. In generale la delusione del tennista australiano comprende un po’ tutta la parentesi newyorchese, non solo l’ultimo match: “ho cercato di fare le cose più utili per andare avanti, ma non mi sono mai sentito veramente a mio agio quest’anno; ci sono stati dei momenti buoni, ma non sono durati a lungo”.

Come è normale” – prosegue l’atleta di Sydney – “poi arrivano i momenti di tensione e la qualità del gioco cala; sì, è un’altra opportunità che scappa via”. In merito al problema tecnico del servizio, gli viene chiesto se un aiuto esterno potrebbe essere una soluzione praticabile e il giocatore apprezza la domanda: “in tanti match la battuta mi toglie dai guai, ma nelle partite di livello più alto è la risorsa che mi abbandona per prima e che finisce per mettermi pressione in ogni altro aspetto del gioco. Finisco per appoggiarmi solo alla seconda palla e piano piano perdo i colpi di rimbalzo perché scambio sulla difensiva”.

De Minaur spiega poi in maniera eloquente la sua malinconia, e per farsi comprendere bene, tira in ballo il numero uno del mondo: “inutile girarci attorno, mi è capitato di mettercela tutta e di perdere per esempio con Sinner e di rendermi conto di non aver avuto possibilità di cambiare il corso degli eventi, ma oggi… questo match me lo sentivo sulla racchetta, sentivo di potercela fare. È uno di quegli incontri che vorresti rigiocare… Bisogna andare avanti” – conclude de Minaur – “in fondo è solo tennis, giusto?”.

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