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US Open, Sinner: “Non ho pensato di avere davanti Lorenzo, ma il numero 10 del mondo”

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D. Hai raggiunto le semifinali in tutti e quattro gli Slam quest’anno. Cosa dice questo riguardo alla tua costanza e al tuo livello di gioco nei grandi eventi?
JANNIK SINNER: “Sì. Certo, i principali eventi dell’anno sono ovviamente i Grand Slam, e sono molto felice. Sono davvero occasioni speciali. Trovarmi di nuovo in semifinale in uno Slam è un grande risultato, sono davvero molto contento di questo. Cerchiamo sempre di prepararci al meglio per essere in questa posizione. Mi piace arrivare in fondo ai tornei e provare ad alzare il mio livello. Sento questa sensazione da due anni, soprattutto nei Grand Slam, mi piace molto giocare al meglio dei cinque set. Ora conosco meglio il mio corpo, quindi sono molto felice e soddisfatto di essere di nuovo in semifinale.

D. Domanda diversa: dopo la tua ultima partita contro Bublik, ho visto un video in cui davi un asciugamano a un tifoso e un altro tifoso ha provato ad aprire la tua borsa. Come qualcuno che cerca di essere generoso con il suo tempo, è mai frustrante quando le persone ne approfittano? Ti è mai capitato qualcosa del genere?
JANNIK SINNER: “No, non mi era mai capitato prima. Ho controllato subito se avesse preso qualcosa, perché nella borsa non ho solo le racchette: ci sono il telefono, il portafoglio, non so… Comunque, penso che la sicurezza faccia davvero un grande lavoro. Soprattutto in campo, c’è molta sicurezza. Credo che nei grandi tornei il loro lavoro sia ottimo, ci fanno sentire protetti. Anche quando succedono cose nuove come questa, si comportano molto bene. Quindi va tutto bene.

D. Hai giocato recentemente contro FAA e hai fatto molto bene. Cosa pensi di affrontarlo di nuovo ora, dopo quella partita e dopo la serie di risultati che hai?
JANNIK SINNER: “Beh, sarà completamente diverso, perché qui le condizioni sono diverse. Lui ha ottenuto grandi vittorie di recente, quindi è molto più fiducioso. Vedremo cosa succederà. Penso che possa accadere di tutto. Per quanto mi riguarda, cerco sempre di guardare a me stesso, e sono molto felice di essere di nuovo in semifinale in uno Slam. Secondo me lui è molto migliorato. Anche in una sola settimana si possono fare grandi cambiamenti, e penso che lui li abbia fatti. Sì, sarà una partita davvero difficile per entrambi. Sicuramente sarà diversa, perché in uno Slam c’è un’energia differente, tutto è differente. Sarà molto interessante vedere cosa succederà.

Domande in italiano

D: “Complimenti, una clamorosa dimostrazione di forza questa sera, anche Musetti si è dichiarato impressionato dal tuo tennis. Puoi giocare ancora meglio, così da far paura agli altri giocatori?
JANNIK SINNER: “Onestamente oggi credo che la partenza abbia fatto molto. Sono subito partito bene, ho cercato di leggere il suo gioco. Lui è un giocatore molto talentuoso, molto difficile da affrontare. Non ha servito benissimo il primo set, sono sempre riuscito a rispondere bene; poi non è facile rientrare in partita. Nel terzo set stava entrando in partita, però sulle palle break ho servito bene, ho giocato un buon punto, quindi ho chiuso in tre set, anche se le cose si stavano un po’ complicando. Questo dimostra che lui ha la qualità per essere un avversario molto fastidioso, può cambiare spesso tipologia di gioco: a volte tira forte, altre gioca dietro, ha un ottimo slice. Non a caso è nei primi dieci al mondo. Sono entrato in partita senza pensare al derby, ma considerando che avevo davanti il numero 10 al mondo. Sicuramente migliorerà ancora tanto e poi vedremo come andrà

D: “Durante tutto il torneo hai spesso fatto riferimento alla necessità di migliorare la percentuale delle prime. Stasera per la prima volta sei andato sotto il 60%. È vero che magari le percentuali non ti hanno soddisfatto, però ora hai una seconda di servizio che è quasi come una prima. È uno dei segreti del tuo percorso anche il fatto che la seconda sia diventata molto consistente?
JANNIK SINNER: “Dobbiamo anche considerare quando uno serve il 50%, ma soprattutto quando mette le prime. È importante servirle nei momenti chiave, come sulle palle break o sul 30 pari. Oggi ho servito molto bene nei punti importanti e sono riuscito a migliorare leggermente la percentuale, cosa che aiuta sempre. Ovviamente giocare con la prima è molto meglio, ma sulla seconda stiamo facendo dei cambiamenti: proviamo a spingere un po’ di più, ma anche con più spin. Ora inizio anche a variare, non sempre vado al corpo; riesco a trovare angoli diversi, dipende anche dalla giornata. Sicuramente oggi sono riuscito a servire meglio

D: “Giocare contro il numero 10 al mondo e vincere perdendo solo sette game cosa vuol dire? Sei talmente superiore rispetto agli altri giocatori, dal numero quattro in poi, tranne forse Alcaraz, che domini tutti gli altri?
JANNIK SINNER: “Non lo so. Se il set finisce 6-3, magari hai vinto solo due punti in più. Puoi aver conquistato i punti più importanti, ma non è sempre detto che se vinci 6-3 o 6-4 sia tutto facile: magari è solo un break di differenza. A volte si è semplicemente in giornata, mentre l’altro magari no, e la differenza può essere ampia. Onestamente, non sto pensando a questo. Penso piuttosto al motivo per cui riesco a giocare a questo livello e al lavoro svolto. Bisogna sempre migliorarsi, perché sono i dettagli che fanno la differenza: se curi i dettagli il gap può essere grande, ma se abbassi l’intensità o c’è qualcosa fuori dal campo che non va, tutto può cambiare. Sono molto contento di come sto gestendo sia la parte tecnica sia quella fuori dal campo

D: “A New York si gioca sempre in un casino notevole, gente che si muove, parla. Stasera il Centrale mi è sembrato più rumoroso del solito. Lorenzo ha detto che non riusciva a sentire il suono della palla. Se l’hai notato, come riesci a isolarti?
JANNIK SINNER: “Sì, si nota, è un torneo molto diverso. Questo lo rende anche speciale. Ho imparato a giocare bene qui quando ho accettato questo aspetto. A volte l’Armstrong è ancora più rumoroso. Di sera è diverso, il pubblico cambia e dipende anche dalla partita giocata prima. Penso sia più difficile giocare la seconda partita perché dipende dalla partita delle 19:00. Bisogna accettarlo. Non tutti i posti sono come Wimbledon, dove è tutto molto diverso, però anche quello è il bello dello sport: ogni torneo ha una sua atmosfera. Quindi sì, non è sempre facile concentrarsi al 100%

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