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US Open, Fritz: “I grandi giocatori vincono i punti importanti, a me è mancato il servizio”

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Si spegne l’ultima speranza statunitense maschile per quanto riguarda lo US Open 2025 con l’eliminazione di Taylor Fritz per mano di Novak Djokovic. Il tennis a stelle e strisce rimanda ancora una volta la vittoria nello Slam di casa con l’ultimo successo nel 2003 targato Andy Roddick. Sotto nei primi due set, Taylor ha avuto una reazione nel terzo ma il quarto è stato quello decisivo in favore del 38enne di Belgrado.

D. Taylor, come pensi di aver giocato questa partita, in particolare a partire dal terzo set?
TAYLOR FRITZ: “Dal terzo set ho servito molto meglio rispetto al primo e al secondo. Da fondo campo non penso di aver giocato molto meglio che nel primo e nel secondo set. A dire la verità, i primi tre set non sono stati granché, credo che il livello del quarto set sia stato probabilmente il migliore che ho espresso. Anche lui ha giocato molto meglio nel quarto set. La vera differenza nel terzo set rispetto ai primi due è stata che ho servito bene e ho concretizzato una palla break. Di solito mi basta questo per vincere un set: convertire una palla break e servire bene. Nei primi due set invece non è andata così”.

D. Parliamo delle palle break. Hai strappato il servizio solo all’11ª occasione. Cosa stava succedendo nelle prime 10? Ti sei innervosito? Ti sembrava di avvicinarti o di fare progressi? Come l’hai vissuta?
TAYLOR FRITZ: “Il fatto di essere stato 0/10 suona meglio di com’è stato realmente perché non conta quante volte sono stato 15-30, 0-30, 30-30. Dire 0/10 è anche riduttivo. Ho avuto molte più occasioni che non compaiono nelle statistiche perché sono stato in tanti punti in cui ero avanti 0-30, 15-30, 30-30. Semplicemente ho giocato quei punti male. Sulle palle break in sé, direi che in 5 o 6 delle prime 10 lui ha giocato molto bene. Magari su 4 ho proprio giocato male io: troppo conservativo oppure ho sbagliato il momento in cui forzare. Cattive decisioni, non stavo giocando come avrei voluto. In quelle situazioni di pressione diventa complicato sapere cosa voglio fare davvero“.

D. Visto quello che hai detto, quanto ti sei sentito vicino a batterlo quando sei arrivato al quarto set?
TAYLOR FRITZ: “Il punto è che il suo livello nel quarto set è salito molto e anche il mio. Il quarto è stato l’unico set in cui entrambi abbiamo giocato un tennis davvero buono da fondo, con continuità. Entrambi abbiamo ridotto molto gli errori e credo che lui mi abbia concesso più possibilità del solito. Io non stavo facendo granché eppure avevo avuto tutte quelle palle break nei primi due set. La realtà è che non posso uscire dai primi due set sotto 0-2. Devo giocare meglio ed è frustrante perché non avrei bisogno di molto di più per riuscirci: tutte quelle occasioni giocando così così, mi sarebbe bastato servire un po’ meglio. Nei primi due set ho servito davvero male. Alla fine è questo che rende grandi i giocatori: vincono i punti importanti. L’avevo detto anche prima del match: devo andare a prendermi io quei punti, lui non me li regala. Infatti è andata così. Molti dei miei colpi d’attacco non hanno funzionato, mi sono venuti meno. Quindi è stato difficile andare a prendermi quei punti”.

D. Prima del match avevi parlato del servizio di Novak. Cosa ti ha messo in difficoltà stasera? Sembrava molto vario.
TAYLOR FRITZ: “Credo che lui serva sempre bene con la prima. Colpisce le zone giuste, ottiene tanti punti gratis e ace. Penso di aver fatto un buon lavoro rimettendo in campo diverse risposte. Il problema, anche in passato, è stata la grande varietà della sua seconda. Mi piacerebbe aggredirla di più, ma è complicato perché a volte tira una seconda più morbida al centro o sul rovescio, ma non è facile attaccarle quando ti aspetti anche la seconda pesante sul dritto, soprattutto dal lato dei vantaggi. Ama tirare quella seconda quasi come una prima al 75%, un kick slider a 175 km/h sul dritto. Onestamente lo fa ogni volta che giochiamo. È imbarazzante quante volte l’aspettavo, ero pronto e ho comunque sbagliato la risposta. Non posso permettermelo. A volte è difficile attaccare le seconde più lente perché sto comunque aspettando quella più pesante che ogni tanto mette“.

D. Molti pensano che l’idea di Djokovic che batte te, poi Carlos e poi Jannik sia impossibile. Che pensi di lui dopo averlo affrontato stasera?
TAYLOR FRITZ: “È difficile da dire perché credo che il livello si sia alzato molto nel quarto set. Ha servito meglio, ha fatto meno errori e dunque ha giocato meglio nel quarto. Nei primi tre set non credo che nessuno dei due abbia espresso il proprio miglior tennis. Dipenderà da quanto questa partita gli è costata fisicamente, non posso parlare per lui. Però ero molto motivato dall’idea di avere questa opportunità: affrontare Novak e potenzialmente provare a superare lui, Carlos e Sinner. L’ho trovato stimolante, una sfida bellissima”.

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