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US Open, Fritz: “L’aura di Djokovic non è cambiata, ma ora ci sono giocatori in grado di batterlo”

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Taylor Fritz è uscito dal campo con la sensazione di aver disputato la sua migliore partita del torneo, finalmente libero dalle condizioni ventose che avevano complicato i match precedenti. «Oggi sono riuscito a trovare ritmo, a giocare in modo uniforme su entrambi i lati del campo, servendo e rispondendo molto bene», ha dichiarato con soddisfazione. La sorprendente capacità di mantenere aggressività e costanza è stata la chiave del successo: «È stato un buon equilibrio tra essere solido e prendere l’iniziativa quando serviva».

L’intervista si sofferma sul cambiamento rispetto ai precedenti scontri con lo stesso avversario: «Quando abbiamo giocato a Sydney, lui mi aveva nettamente dominato. Oggi le condizioni erano diverse, si commettono più errori e si riesce a essere più incisivi. Ho risposto meglio, mettendo tante palle profonde». La bravura di Fritz è stata accentuata dal fatto che il suo avversario ha un livello di gioco altissimo, ma può alternare giornate straordinarie ad altre meno brillanti.

La sfida con Djokovic

Le domande si concentrano sulla possibile sfida contro Novak Djokovic, avversario con cui Fritz ha un bilancio negativo ma dei recenti progressi. «I primi sette-otto incontri contro di lui ero semplicemente un giocatore non ancora abbastanza forte» sottolinea, «solo recentemente sono diventato competitivo e ho avuto vere opportunità». Il punto cruciale è la capacità di Djokovic di servire aggressivamente e di rispondere sempre molto bene: «È difficile metterlo in difficoltà, bisogna approfittare dei pochi momenti che concede».

Essere l’ultimo americano ancora in corsa ha il suo peso: «Spero che il pubblico si faccia sentire ancora di più, ora che sono l’ultimo. È una situazione particolare, gli altri ragazzi sono stati sfortunati o hanno trovato avversari pericolosi».

L’esempio di Coco Gauff

Interpellato sul modo per ribaltare una rivalità negativa contro un campione come Djokovic, Fritz cita l’esempio di Coco Gauff contro Swiatek: «Quando ha iniziato a vincere era semplicemente diventata una giocatrice migliore. Per me vale lo stesso: non penso alle vecchie sconfitte; ora sono un altro atleta». Ricorda i match recenti come momenti mancati per poco nelle fasi decisive: «Contro questi campioni, devi essere tu a prenderti il punto: non regalano nulla».

Amarcord 2015

Spazio anche ai ricordi del titolo juniores conquistato dieci anni fa: «È stato uno dei primi momenti in cui mi sono davvero messo pressione. Volevo quella vittoria più di ogni altra cosa. Resta uno dei ricordi più felici della mia vita sportiva». L’amicizia con Tommy Paul si riflette anche su quell’esperienza: «Mi ha battuto al Roland Garros, ma qui ho avuto la mia rivincita».

La mentalità del presente

Interrogato su come vive la preparazione mentale contro un fuoriclasse come Djokovic, Fritz ha risposto con maturità: «L’aura di Novak non è cambiata: chiunque riconosce il valore dei suoi record. Ma oggi ci sono altri giocatori in grado di batterlo; io stesso sono molto cresciuto». E, infine, la chiave per affrontare i migliori: «Negli scambi decisivi non bisogna limitarsi a sperare in un loro errore. Bisogna osare e prendersi il punto, aggredire, soprattutto nei momenti importanti».

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