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US Open: Sabalenka domina Bucsa, Vondrousova sorprende Rybakina. Saranno avversarie nei quarti

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Prosegue senza sbavature il cammino di Aryna Sabalenka allo US Open. La forte tennista bielorussa ha sconfitto la rivale spagnola Cristina Bucsa con un netto 6-1 6-4, qualificandosi così per i quarti di finale del prestigioso slam statunitense per il quinto anno consecutivo. Un traguardo importante, che conferma la sua ormai consolidata familiarità con il cemento newyorkese, dove ha vinto 27 delle ultime 30 partite disputate. Non solo.

Per la numero 1 del mondo, infatti, si tratta della 54ª vittoria stagionale e dell’undicesimo successo consecutivo sul cemento di New York. Sabalenka sta costruendo, mattone dopo mattone, un torneo estremamente solido: prima di servizio dominante, pochi errori gratuiti, aggressività sempre sotto controllo.

Nel match che ha chiuso il programma di giornata, invece, è arrivato il successo di Marketa Vondrousova su Elena Rybakina, in una delle sfide più attese degli ottavi. La ceca, campionessa a Wimbledon due anni fa, ha brillato nei momenti chiave e ha vinto con il punteggio di 6-4 5-7 6-2, raggiungendo il quinto quarto di finale Slam della sua carriera, il secondo a New York dopo quello del 2023. Vondrousova ha stupito con 13 ace e 29 vincenti, giocando un tennis sorprendentemente potente, ma allo stesso tempo tattico e vario. Una prestazione da giocatrice matura, che potrebbe dire la sua anche nella corsa al titolo.

Detto questo, Sabalenka e Vondrousova si ritroveranno di fronte nei quarti di finale della kermesse americana. Le due si affronteranno per un posto in semifinale, in una sorta di incrocio tra potenza e variazioni.

[1] A. Sabalenka b. C. Bucsa 6-1 6-4

Sulla carta, l’ottavo tra Aryna Sabalenka e Cristina Bucsa non prometteva grande equilibrio, e il campo ha confermato i pronostici. La spagnola, numero 35 del ranking e autrice di un ottimo torneo, è riuscita a contenere la furia della bielorussa solo in pochi frangenti. Il primo set è volato via in appena 27 minuti: un 6-1 condito da 10 vincenti di Sabalenka, appena 4 errori gratuiti e 100% di punti vinti con la prima di servizio.

Nel secondo set, Bucsa ha provato a variare di più, alternando traiettorie e cercando il rovescio della bielorussa, ma il break iniziale le ha subito complicato la rimonta. Sabalenka ha servito con percentuali altissime (72% di prime in campo) e ha messo pressione costante in risposta, costringendo l’avversaria a forzare oltre i suoi limiti. Con questa vittoria, Aryna approda dunque ai quarti per la quinta edizione consecutiva dello US Open, un risultato che solo Serena Williams aveva centrato con costanza negli ultimi vent’anni.

Dopo un’estate segnata da grande continuità, Sabalenka dimostra di aver trovato una nuova dimensione mentale. Più lucida, più paziente, ma sempre esplosiva. Il suo bilancio stagionale è di 54 vittorie complessive, un dato che la piazza nettamente in testa nella Race to Riyadh, cui è già ampiamente certa di partecipare.

M. Vondrousova b. [9] E. Rybakina 6-4 5-7 6-2

Sul cemento dell'”Arthur Ashe Stadium” è andata in scena una sfida tra due giocatrici dallo stile profondamente diverso: la potenza lineare e aggressiva della kazaka contro il tennis variato, ricco di slice e cambi ritmo della mancina ceca. Vondrousova ha mostrato qualcosa in più: una solidità mentale e una forza al servizio inedite, che le hanno permesso di dominare soprattutto il terzo set.

Il primo parziale è stato equilibrato fino al 4-4, poi un passaggio a vuoto di Rybakina ha consegnato il break decisivo alla ceca. Il secondo set ha vissuto di strappi, con Vondrousova avanti 5-3 ma incapace di chiudere: la kazaka ha infilato quattro game consecutivi, trascinando il match al terzo. Ma è lì che la 26enne di Sokolov ha mostrato la sua miglior versione: servizio implacabile (13 ace totali), colpi profondi, variazioni continue, e Rybakina ha finito per disunirsi sotto la pressione.

Con questo successo, Vondrousova centra il suo quinto quarto di finale Slam in carriera, confermando una crescita lenta ma continua, fatta di lavoro silenzioso e grande consapevolezza. Il dato più curioso? Oltre ai 13 ace, ha chiuso con 29 vincenti e appena 16 errori gratuiti. Un tennis chirurgico e allo stesso tempo spavaldo, perfetto per il cemento rapido (ma non troppo) di Flushing Meadows.

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