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US Open, Cobolli: “È difficile stare fuori casa un mese e mezzo per giocare sei partite”

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È solo il tuo terzo main draw agli US Open?
FLAVIO COBOLLI: No, è il secondo.

Eppure sei già testa di serie, è stata una progressione molto rapida.
FLAVIO COBOLLI: Anche lo scorso anno, al mio primo US Open, ero testa di serie.

Qual è la differenza quest’anno, soprattutto dopo aver vinto due titoli?
FLAVIO COBOLLI: Sto semplicemente giocando il mio tennis e sicuramente ora ho più fiducia in me stesso. Quando gioco entro in campo con un atteggiamento diverso. Voglio sempre vincere anche contro i grandi giocatori, quindi cerco di giocare il mio tennis in ogni partita. Ora ho l’opportunità di essere testa di serie qui e sono molto felice e orgoglioso perché l’anno è stato ottimo. Ma ora sono concentrato sulla partita, la prima la gioco contro un altro italiano. È un derby per noi, è sempre speciale giocare contro amici e persone dello stesso paese. Sono pronto. Ho avuto qualche giorno impegnativo a causa dei denti, ma ho fatto l’intervento, ho recuperato e sono pronto a combattere.

Ho letto che a Wimbledon hai detto di aver cambiato abitudini, migliorato nel dormire, più professionale. È stato anche un cambiamento nella dieta o nell’alimentazione?
FLAVIO COBOLLI: No, ho semplicemente una buona squadra che mi ha indicato la strada giusta per fare il meglio per me. Mi hanno sempre sostenuto e spinto a fare il meglio per la prestazione in campo. Ora continuo a cercare di migliorare anche fuori dal campo. Ho dormito molto bene in queste ultime tre notti, quindi penso di essere pronto a correre per molte ore.

Problema ai denti, che è successo?
FLAVIO COBOLLI: Ho avuto un problema qualche giorno fa, mi hanno devitalizzato un dente. Sono stato bravo nel capire e fare tutto in fretta, ora non ho più dolore e per fortuna sono recuperato al cento per cento, sono tranquillo.

Ancora fastidioso, non ci dormi.
FLAVIO COBOLLI: No, infatti ho fatto immediatamente l’operazione. Era qualcosa che dovevo fare prima, ma con i nostri impegni non è mai facile. Per fortuna ho un’amica qui che mi ha aiutato a trovare un dentista, e sono riuscito a fare tutto velocemente.

Quando sei riuscito a fare l’operazione?
FLAVIO COBOLLI: L’ho fatta ieri. Da dieci giorni soffrivo un po’ di mal di denti, quindi prima che peggiorasse ho fatto questa cosa.

Sul tennis, allora: io ho ancora negli occhi certe tue scelte, davvero pazzesche. Da fuori almeno, sembra questa la tua superficie migliore, dove metti insieme le tue qualità. Che aspettative hai? Arrivi a questo US Open forse più convinto che mai.
FLAVIO COBOLLI: Sono positivo, anche se sono un po’ dispiaciuto per le ultime due partite che ho perso perché secondo me, guardando anche lo score, potevo finire meglio e magari mi davano quello slancio di fiducia in più che serve per avanzare negli Slam. Comunque sono convinto che posso fare bene. Ho avuto tanto tempo per prepararmi, è difficile stare fuori casa per un mese e mezzo e giocare comunque sei partite. È tanto tempo fuori ed è sia produttivo che pesante, quindi bisogna tenere le energie mentali e psicofisiche per rendere al meglio nei tornei come questo, il Grande Slam.

Hai molta gente vicina che ti dà supporto? Chi ti sei portato con te? Un mese e mezzo non è poco.
FLAVIO COBOLLI: Ho cercato di portare con me le persone che amo: mio fratello, la mia fidanzata, e in Cina verrà anche Matteo Santopadre [il figlio di Vincenzo n.d.r.]. Ho tutto organizzato per dare il meglio di me. Mi conosco bene e so che se ho le persone più care vicino posso rendere al massimo. Dicono tutti che in questo Slam ho portato poche persone, ma alla fine siamo cinque o sei e vuol dire molto, perché quando gioco porto sempre tanti amici. Questo mi fa stare bene e mi aiuta anche in campo.

Come vi siete organizzati? Casa, albergo ufficiale, albergo vostro?
FLAVIO COBOLLI: Siamo in un albergo che ci aiuta con le camere.

Dopo Wimbledon stai più attento alle case, vero?
FLAVIO COBOLLI: Sì.

Sei uno che preferisce vedere il tabellone o non ti interessa sapere chi potresti incontrare se continui a vincere?
FLAVIO COBOLLI:Per me è uno stimolo, non so come fanno le persone a non voler sapere con chi giocano. Anche se non volessi, alla fine lo scopro tramite i social, gli amici: mi scappa. Conosco perfettamente tutto il tabellone fino alla finale. Però penso una partita alla volta, il mio obiettivo è vincere partita dopo partita, provando sempre a infastidire i giocatori più forti.

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