Il curioso caso delle sorelle Pieri: sei scontri diretti, zero partite concluse
C’è un filo rosso, o forse sarebbe meglio dire “un filo interrotto”, che lega i derby tra Jessica e Tatiana Pieri. Sei volte si sono trovate una di fronte all’altra in un tabellone ufficiale, sei volte il match non è arrivato alla fine. Quattro volte a vincere è stata Tatiana, due volte Jessica; alternandosi hanno dovuto alzare bandiera bianca, sempre per ritiro. Non è gossip, non è illazione, non è inchiesta. È un fatto statistico, curioso nella sua unicità, che vale la pena raccontare.
Dal 2019 a oggi: una serie mai vista
Il primo capitolo della saga risale al 2019, a Bagnatica, torneo ITF da 25.000 dollari. Tatiana vince il primo set 6-1, perde un durissimo tie-break nel secondo, ma poi si trova avanti 3-0 quando Jessica si ferma. Tre anni dopo, a Perugia, le parti sembrano invertirsi: Jessica conduce 4-1 nel primo set, ma è lei a ritirarsi.
Poi, la serie si infittisce. Nel 2023 a Cordenons, Tatiana domina il primo set 6-0 e avanza dopo il ritiro della sorella. Stesso copione nel gennaio 2025 a Rome (Georgia), sempre con un 6-0 iniziale per Tatiana. Ad aprile, a Santa Margherita di Pula, è Jessica a condurre 4-3 quando si arrende. Infine, il caso più recente: 14 agosto 2025, torneo W35 di Bydgoszcz, Polonia. Stavolta Jessica non entra nemmeno in campo.
Ritratti di famiglia
Jessica Pieri, classe 1997, è la sorella maggiore. Nata a Lucca, inizia a colpire le prime palline a 5 anni, entra nel circuito professionistico nel 2015 e costruisce la sua carriera principalmente sulla terra battuta, dove ha conquistato 6 titoli ITF. È una giocatrice dal tennis lineare, con buone geometrie, capace di reggere scambi lunghi e di mettere sotto pressione le avversarie con la regolarità.
Tatiana, tre anni più giovane, ha un tennis più frizzante, con maggior propensione all’attacco e qualche lampo di imprevedibilità in più. Ha centrato vittorie di prestigio, come quella contro Ajla Tomljanovic a Rabat, e si muove con disinvoltura anche su superfici diverse dalla terra. Entrambe hanno spesso diviso il campo in doppio, con buoni risultati in Serie A1 per il CT Lucca. Le allena e le segue il padre, Ivano Pieri, figura centrale nel loro percorso, punto di riferimento sia tecnico sia emotivo.
Sorelle più famose e incroci sul tour
Il tennis ha conosciuto in passato storie di fratelli e sorelle che si sono sfidati a livello professionistico, ma raramente una sequenza così costante di match “incompiuti”. L’esempio più celebre resta quello delle sorelle Williams. Negli anni 2000, soprattutto attorno alle tre finali di Wimbledon che si spartirono tra il 2002 e il 2009 (due a Serena, una a Venus), non mancarono le insinuazioni sul fatto che fosse il padre Richard a “dirigere” l’esito degli incontri.
Accuse mai provate, spesso alimentate dalla difficoltà del pubblico ad accettare che due sorelle potessero giocarsi un trofeo così importante lasciando fuori dalla porta le dinamiche familiari, ma il sospetto, si sa, nel tennis corre veloce, specialmente quando i risultati tra parenti sembrano seguire schemi ricorrenti.
Curiosità e unicità di un dato
Nel caso delle sorelle Pieri, sei ritiri/forfait su sei incontri sono un dato talmente insolito da meritare una nota a margine nella cronaca del tennis minore. Non ci sono prove, né ragioni note al di fuori di quanto ufficialmente riportato nei tabellini: “ritiro per problemi fisici”. È un caso che, per tempistiche e costanza, ha pochi precedenti nella storia recente del circuito ITF.
Il tennis è pieno di partite finite in anticipo: infortuni, crampi, problemi fisici, condizioni meteorologiche, ma quando la stessa combinazione di giocatrici produce sempre lo stesso esito “interrotto”, l’attenzione, inevitabilmente, si accende.
Jessica e Tatiana Pieri continueranno, ognuna per la propria strada, a inseguire punti e successi nel circuito e magari un giorno riusciremo a vedere un loro match fino all’ultimo punto, per capire come si sviluppa davvero una sfida tra due sorelle cresciute sui campi del TC Lucca Vicopelago. Fino ad allora, resterà il fascino – e il mistero – di un derby infinito, che in verità non si è mai giocato fino in fondo.