WTA Montreal, Tauziat (coach Mboko): “Se rimane in salute, non ci sono limiti a quello che può fare”
Da Montreal, il nostro inviato
Dopo il ritiro (definitivo) di Bouchard, quello (si spera) temporaneo di Andreescu e l’eliminazione al primo turno con polemica di Fernandez, le speranze canadesi nel torneo di casa sono ancorate alla esplosiva 18enne Victoria Mboko, che ha passato la prima parte della stagione a fare incetta di ITF ed ora, arrivata nel circuito WTA che conta, sta continuando a far parlare di sè mettendo in mostra doti fuori dal comune.
Alla vigilia del suo quarto turno contro la n. 1 del tabellone Coco Gauff, la sua allenatrice Nathalie Tauziat ha incontrato la stampa per parlare della sua pupilla.
Tauziat, finalista di Wimbledon nel 1998 e da tempo ormai collaboratrice della federazione canadese (per conto della quale ha allenato per un periodo anche Eugenie Bouchard), ha parlato con grande compostezza delle enormi possibilità della sua giocatrice.
Che tipo di allieva è?
TAUZIAT: È molto seria. Quando è in campo è completamente concentrata. Dà retta. Ad esempio, ieri dopo il primo set ha ascoltato quando le abbiamo detto che cercare di fare vincenti ogni punto non l’avrebbe aiutata a vincere la partita. Le abbiamo detto di lottare, tenere gli scambi e costruire i punti pazientemente. Ha fatto proprio così, entrando pian piano in partita e il match è cambiato al momento giusto.
Nathalie, come riuscite a far mantenere la concentrazione e l’attenzione a una ragazza di 18 anni che improvvisamente ha tutta questa attenzione su di sé?
TAUZIAT: Lei è concentrata sul suo obiettivo, sa dove vuole arrivare. Domani ha una partita difficile contro Coco Gauff, ma si allena da molto tempo per questo. Vicky sa di avere un grande potenziale e mentalmente è pronta; sta iniziando a realizzare il suo sogno. La teniamo concentrata con delle routine precise che lei accetta. Oggi abbiamo ripreso una routine in cui le abbiamo permesso di dormire fino a tardi stamattina, ha fatto una preparazione fisica un’ora prima del tennis e abbiamo leggermente ridotto la sessione di tennis perché ieri ha finito tardi e domani c’è una partita importante. Cerchiamo di mantenerla in buona salute, che è molto importante. Lei è felice di essere qui, è coinvolta nel suo progetto e sta avendo successo, quindi va tutto bene.
Come analizzate la partita di ieri?
TAUZIAT: Come prima cosa le abbiamo chiesto perché è entrata in campo così, soprattutto perché mezz’ora prima le avevamo spiegato cosa fare. Ha risposto che non era del tutto presente. Giocare davanti a un grande pubblico è ancora un’esperienza nuova per lei a 18 anni; non è ancora abituata e non è facile. Per ora se la cava bene, ma bisogna gestirla correttamente. Bisogna essere schietti con lei: ieri non è partita bene, ma domani gioca contro Coco Gauff e se entra in campo così, se ne andrà presto a casa. Deve capire che non è accettabile ripetere certe cose durante la stagione.
Cosa vi impressiona di più in lei?
TAUZIAT: Conosco Vicky da quando aveva 14 anni. Il modo in cui colpisce la palla è impressionante, ha dei bei colpi. Quest’anno è stata completamente dedicata al suo progetto sin dall’inizio; le chiediamo cose non semplici per una ragazza di 18-19 anni, ma le fa. Sa perché è qui e tiene duro. La cosa importante per noi è tenerla in buona salute, senza infortuni. Se rimane sana e lavoriamo bene su di lei, può arrivare al massimo livello. Se non si progredisce, si regredisce. Lei accetta queste condizioni ed è serena con noi. Ciò che mi impressiona è la sua serenità, che cerchiamo di mantenere perché il suo gioco è aggressivo e richiede calma. Finora funziona e continueremo così.
Come preparerete la partita di domani [contro Gauff]?
TAUZIAT: Manteniamo la stessa routine dall’inizio del torneo. Giocare contro giocatrici top 3 non significa che bisogna cambiare qualcosa. Le ho detto di fare il suo gioco e vedere come va, ovviamente con consigli tattici. Sa che affronterà avversarie forti, non ha niente da perdere. Ad esempio, Coco Gauff ha vinto il Roland Garros quest’anno ed è una combattente; sarà dura, ma anche Vicky lotta molto. Spero sarà una buona partita.
Con quale stato d’animo è arrivata qui?
TAUZIAT: Quando abbiamo parlato dopo il Roland Garros l’obiettivo era Montreal e lo US Open. Ora siamo a Montreal, uno degli obiettivi di questa estate. Finora ha fatto bene qui, anche se il torneo non è finito, ha ancora una partita domani e forse sarà ancora qui lunedì. L’obiettivo era Montreal, siamo vicini a raggiungere un buon risultato.
Cosa significa raggiungere un buon risultato?
TAUZIAT: Significa che era pronta a giocare questo torneo. Abbiamo fatto tutto per prepararla. Dopo la stagione su terra abbiamo gestito con molta attenzione il suo programma per evitare infortuni. Ad esempio abbiamo cancellato tornei preparatori prima di Wimbledon perché era stanca. Ha fatto sei mesi intensi. Wimbledon non è andato male: ha perso nelle qualificazioni ma è entrata come lucky loser e ha battuto una top 25 al primo turno. Poi si è riposata, si è allenata qui e poi Washington con una wild card, che è stata una buona preparazione per essere pronta qui. L’obiettivo era questo torneo, Montreal.
Dato che l’obiettivo era Montreal e più in generale lo US Open, quale risultato si voleva raggiungere in questi eventi?
TAUZIAT: Andare il più lontano possibile. Non fissiamo obiettivi precisi come quarti o semifinali. Come detto prima, il cielo è il limite, dobbiamo lavorare, ma può fare tutto. So che può battere le migliori.
Come riesce alzare il suo livello quando gioca contro teste di serie o giocatrici top 50? Per una ragazza di 18 anni è difficile, perché sembra giocare meglio con queste avversarie?
Non è che gioca meglio, semplicemente è in grado di giocare a que livello. Ha il livello delle migliori. Se è sana, lavora bene e manteniamo la routine, può battere chiunque.