Rassegna stampa – Musetti eliminato, Berrettini si allena con Sinner
Toronto amara, Musetti eliminato (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)
Lorenzo Musetti ci ha provato fino alla fine, ma dopo due ore e mezza si è dovuto arrendere in rimonta ad Alex Michelsen, salutando il Masters 1000 di Toronto. Si è interrotta al terzo turno la corsa in Canada del carrarino, eliminato tra i rimpianti con il punteggio di 3-6 7-6(4) 6-4. Quarta sconfitta nelle ultime cinque sfide per Musetti, che sembra aver perso qualche certezza dopo l`infortunio rimediato nella semifinale del Roland Garros. Nonostante un ottimo primo set, l`azzurro non è riuscito a capitalizzare le tante chance avute, prima per allungare e poi per riaprire il match, ed è uscito di scena regalando allo statunitense la prima vittoria stagionale contro un top 10. Musetti era partito davvero bene, giocando un primo set ordinato e senza sbavature al servizio, ma gli è mancato un po` di coraggio nel secondo. Specialmente nel tie-break, in cui è stato troppo remissivo, diversamente da Michelsen che invece si è preso più di qualche rischio ed è stato premiato. Nel set decisivo, infine, a risultare fatale è stato l`1/10 sulle palle break. Non solo Lorenzo ne ha mancate quattro per issarsi sul 3-1, ma ha anche fallito le due che lo avrebbero portato sul 5-5. A nulla sono valsi i sei match point annullati, unico vero momento in cui ha saputo alzare il livello. Alla settima chance Michelsen è riuscito a chiudere e a regalarsi per la prima volta in carriera gli ottavi in un Masters 1000. […] Una foto insieme con Jannik Sinner per rompere il silenzio. Fermo da Wimbledon e alle prese con un momento difficile, Matteo Berrettini ha tranquillizzato tutti con un selfie postato sui social in cui sorride al fianco del numero uno al mondo. “Passo dopo passo con il migliore” ha scritto il romano, che si è allenato con Sinner a Montecarlo per preparare i prossimi impegni sul cemento statunitense. Mentre Jannik ripartirà da Cincinnati, Matteo tornerà in azione direttamente allo US Open dopo quattro forfait consecutivi. L’ultimo era arrivato proprio in occasione del Masters 1000 in Ohio e aveva suscitato preoccupazione, anche perché dopo l`infortunio a Roma Berrettini aveva disputato un solo incontro, a Wimbledon, perdendolo. Inoltre le sue dichiarazioni sulla salute mentale avevano fatto scattare l`allarme, perciò vederlo sorridente su un campo da tennis è il meglio che si potesse desiderare. […]
Ahi Musetti: fuori contro Michelsen (La Gazzetta dello Sport)
Alex Michelsen, n. 34 del mondo, firma la prima grande sorpresa al Masters 1000 del Canada e purtroppo lo fa a spese di Lorenzo Musetti. Non basta al numero 10 del mondo un ottimo primo set, in cui controlla l`aggressività dell`americano e riesce a farlo muovere verso gli angoli, sottraendogli le soluzioni di potenza. I rimpianti, per Musetti, si annidano in generale nel calo al servizio, ma in particolare nel terzo set, dove si trova inizialmente avanti di un break sul 2-0. Poi, però, la qualità al servizio scende (solo il 50% di punti vinti sulla prima) e il pesante 1/10 sulle palle break incide sull`esito del match, impedendo a Lorenzo anche l`aggancio in extremis sul 5-5 del parziale decisivo, quando annulla tre match point in aggiunta ai tre annullati nel suo game precedente al servizio. Si inchina alla settima opportunità per l`americano, pur avendo ottenuto complessivamente due punti in più dell`avversario. La svolta, per Michelsen, è arrivata grazie ad una tattica ancor più aggressiva a partire dal secondo set, con ben 38 discese a rete e 26 punti vinti. Si ferma così a quattro la striscia di ottavi di finale consecutivi nei 1000 per Musetti, che ci era sempre riuscito tra Miami e gli Internazionali d`Italia […].
Berrettini terapia Sinner (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Delle molte ripartenze simili a tempeste di fulmini lucenti come riflessi di lapislazzuli, che Matteo Berrettini ha seminato lungo una carriera che avrebbe potuto essere prodigiosa senza l`assedio dei guasti fisici che l`hanno costretto nelle classifiche del Guinness dell`infortunistica sportiva, quella che lui stesso propone oggi al suo popolo di tifosi disillusi ma ancora tra i più estesi nello sport italiano, ha il pregio di una sceneggiatura solida, foriera di sviluppi che – semmai dovessero prendere corpo – risulterebbero meritevoli di accorate considerazioni sull`amicizia e lo sport e il soccorso disinteressato tra campioni di una stessa disciplina. Riparte dal Numero Uno, il Berretto disperso, introvabile dal giorno della svogliata sconfitta contro il polacco impronunciabile, Majchrzak, sul Numero Tre di Wimbledon, che mentre ci perdeva in un`arruffata esibizione obbligava tutto lo stadio a chiedersi come fosse possibile, per uno del suo valore tennistico, finire per stracci contro un giocatorino distante chilometri (o miglia, visto che eravamo in Inghilterra) dal suo livello. Fu lì, che Matteo, con l`animo già ghermito da un preoccupante stato depressivo, fece sapere di essersi «rotto qui», e per non indulgere in pericolosi fraintendimenti, indicò subito la testa. Quattro settimane di silenzio, interrotto giusto da una manciata di foto che lo davano a spasso per Portofino con una ragazza senza nome (Vanessa Bellini, si è saputo dopo), ballerina nel tour di “Marracash”. […] Niente Gstaad, niente Kitzbuhel, i tornei post Championships che l`anno scorso aveva dominato, e niente Toronto né Cincinnati, con l`ovvio crollo in classifica, dal numero 30 all`attuale 57, che sarà un problema serio da affrontare, al momento dell`ennesimo tentativo di rimettersi in carreggiata. Serviva una scossa, ed eccola qui, ancora allo stato embrionale si dirà, ma tale da permettergli un annuncio dopo il lungo silenzio. Ovviamente via social, con foto che lo ritrae al fianco del numero uno Jannik Sinner dopo l`allenamento svolto insieme a Montecarlo. E una scritta a corredo del tutto, “step by step with the best”, passo dopo passo con il migliore. È una “amicizia contegnosa” che funziona maledettamente bene, quella fra i due. Nella quale prevalgono serietà e una certa imperturbabilità. Mi è capitato di scrivere che sono talmente distanti, Matteo e Jannik, come modi di essere e di fare, che potrebbero diventare i migliori amici di sempre. Si completano, c`è stima reciproca, e non è la prima volta che si danno una mano. Matteo è intervenuto rapido sulla questione Clostebol, che poi è costata a Sinner tre mesi di stop […], dicendosi stra-convinto della non colpevolezza di Jannik, e poi, più avanti, che tutti avrebbero dovuto fare i conti con lui al ritorno in campo. E Sinner ha preteso che Matteo fosse nel gruppo degli azzurri in festa per la conquista della prima Davis, convinto che un nome come il suo non dovesse essere dimenticato. Berrettini non vi poté partecipare, per via di uno dei soliti infortuni, ma l`anno dopo fu uno dei principali punti di forza della squadra, anche in doppio, che vide i due in campo per la conquista del punto decisivo contro l`Argentina (6-4 7.-5 a Gonzalez e Molteni) nei quarti di finale della fase conclusiva. E fu la terza Davis per l`Italia. Ora, di nuovo insieme, in allenamento e con diversi obiettivi. Quelli di Sinner li conosciamo. Tra Cincinnati e US Open (due vittorie, un anno fa) difende 3000 punti in classifica, e di sicuro subirà l`assalto di Carlos Alcaraz, ma se saprà confermarsi, o mantenere il primato, dopo potrà puntare a un finale di stagione in crescendo. Matteo mira a ritrovarsi, ancora una volta, in una stagione che l`ha visto battere Zverev e Djokovic, prima dell`infortunio agli addominali. […]
Ci vuole un amico (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Passo dopo passo. Ritrovando se stesso attraverso la solida forza dell`amicizia. Il giorno dopo aver ufficializzato la rinuncia a Cincinnati, quarto torneo di fila saltato dalla sconfitta al primo turno di Wimbledon, nonché un`ombra grave sul futuro agonistico, Matteo Berrettini ricompare agli occhi del mondo attraverso un post su Instagram insieme a Jannik Sinner. Corredato da un messaggio potente: «Step by step with the best», passo dopo passo con il migliore. Il selfie ritrae Matteo e Jannik al Country Club di Montecarlo, dove si sono allenati insieme per un giorno, e il loro sorriso conforta. Soprattutto, confortano le sei parole di The Hammer: di speranza, di fiducia, una fiammella dopo il buio. Berrettini comunica innanzitutto che l`infortunio ai muscoli pettorali patito a Madrid a fine aprile si sta risolvendo, altrimenti non avrebbe potuto sostenere una sessione di scambi pesantissimi contro il numero uno del mondo, che domani parte per Cincinnati, dove rientrerà il 9 o il 10 agosto, e dunque in questa settimana aveva bisogno di allenamenti di qualità e non certo di sparring acquiescenti. In secondo luogo, conferma che il legame strettissimo con Sinner, i suoi consigli, la sua vicinanza, rappresentano sempre una delle medicine migliori per superare dal punto di vista mentale i momenti delicati. Perciò, non è più un pio desiderio da appassionati pensare di rivederlo in campo agli Us Open. Ovviamente, non è la prima volta che i due campioni si concedono una training session insieme, anche sfruttando la comune residenza monegasca, ma il post di ieri ne riporta alla memoria un altro, sempre al Country Club, che la Volpe Rossa e il Martello pubblicarono alla fine di febbraio del 2024. Matteo stava per rientrare dopo il lungo stop seguito all`infortunio a una caviglia degli Us Open del settembre precedente e aveva rivelato che nei giorni dei pensieri più scuri le parole e il sostegno di Jannik erano stati determinanti per non cedere allo sconforto definitivo e non smarrire la passione. Anche Sinner, d`altro canto, ha spesso ricordato come Berretto gli sia stato vicino in alcuni periodi di crisi, aiutandolo a renderli meno amari. Un`amicizia virile fortificata e cementata, a fine 2023, dal trionfo in Davis, quando Jannik trascinò l`Italia al trionfo e Matteo, ancora fermo per i guai fisici, volò lo stesso a Malaga ricoprendo il ruolo di Grande Anima azzurra fuori dal campo con il suo carisma e la sua capacità di fare gruppo. Così, la sera della grande festa, Sinner gli promise che l`anno successivo l`avrebbero di nuovo vinta, ma stavolta entrambi da protagonisti, come poi è effettivamente accaduto, tra l`altro anche grazie a una preziosissima vittoria in un delicato doppio da dentro o fuori giocato insieme contro l`Argentina. Insomma, un rapporto inossidabile come l`acciaio: «Io e Matteo vediamo le cose in modo simile – ha più volte ricordato il n.1 del mondo – parliamo tanto di tennis, di come gestire certe situazioni, di come migliorare. Siamo vicini, anche se siamo arrivati al top per percorsi diversi: siamo simili, la nostra amicizia è tutta naturale» . Premure ricambiate: «Jannik è sempre stato un esempio, ho preso spunto dalla sua voglia di migliorare sempre». […]