ATP Washington, doppio: Bolelli e Vavassori troppo forti, Nys e Roger-Vasselin cedono il passo in due set
[1] S. Bolelli A. Vavassori b. [3] H. Nys/E. Roger-Vasselin 6-3 6-4
Nessun patema d’animo per Simone Bolelli e Andrea Vavassori nella finale di doppio del Mubadala Citi DC Open in scena domenica a Washington, Hugo Nys e Edouard Roger-Vasselin si rivelano meno insidiosi di quanto ci si potesse aspettare e si arrendono per 6-3 6-4. La vera differenza tra i due binomi è scaturita dal rendimento complessivo della seconda palla di servizio, che per i favoriti della vigilia si è attestata nei dintorni del 55% mentre per i loro avversari si è arrestata trenta punti più in basso.
L’abilità del sodalizio nostrano, in ottima giornata soprattutto per quanto riguarda Bolelli, ha scavato il solco in questione, che si è concretizzato in due break, uno per set, e nel numero zero alla voce palle-break per la coppia franco-monegasca, numero che è aumentato di una unità proprio sul matchpoint per gli azzurri, giunto nell’unico deciding point sulla loro battuta. Un ace di Andrea ha rotto l’ultimo 40 pari e ha dato ai ragazzi il quarto titolo del 2025 dopo Adelaide, Rotterdam e Amburgo. Bolelli e Vavassori consolidano così il quinto posto nella Race, a 3700 punti.
Il match
Sul servizio di Vavassori il match si apre con un punto praticamente già vinto dalla coppia azzurra che Bolelli riapre schiaffeggiando la pallina da destra verso sinistra e incontrando in dritto di Nys, che, partito con grande anticipo, gioca un dritto in recupero da posizione angolatissima. La coppia favorita si salva ma deve difendersi con una volée bassa tutt’altro che semplice; come previsto, i servizi dominano, Vavassori non va per il sottile quando vuole passare l’uomo a rete con il dritto e Nys opera nello stesso modo con uno smash a rimbalzo che non va troppo distante dalla testa di Andrea. I gesti di scusa con la mano non mancano e il tennis scorre velocemente con Vavassori che sigla il 3-2 con uno smash acrobatico dopo meno di venti minuti.
Il più alto dei due italiani ha un buon riflesso a rete con la volée di rovescio e dà il là a un ottimo sesto game in risposta; entrambi i nostri portacolori lavorano in opposizione con sufficiente vivacità per mettere in ambasce Nys fino al 15-40, risultato che il tennista monegasco riesce a tamponare con la battuta fino alla parità ma non nel deciding point, che sorride ai davisman azzurri. Si gioca di più durante i turni di battuta delle teste di serie numero tre, Bole e Vava sfoderano maggiore brio e si portano sul 5-2 che diventa 6-3 dopo 36 minuti: solo quattro punti persi da chi ha vinto la frazione, uno dei quali è un doppio errore. Per gli azzurri otto punti su undici conquistati sulla seconda battuta dei rivali.
Bolelli fa subito nove perché Nys apre il secondo parziale con un doppio errore da destra, ma con Vavassori al volenteroso Hugo non va meglio dal momento che al tennista nato a Torino funziona la risposta di rovescio; il servizio non arreca fastidio ai nostri beniamini che oltraggiano il colpo di inizio gioco degli avversari fino al break. Bolelli sigla agevolmente il 2-0 appena in tempo prima della nuova interruzione per tema di scariche elettriche. Sopraggiunge anche la pioggia e dalle tredici – ora locale – la partita riprende solo due ore dopo e gli organizzatori decidono che i quattro protagonisti debbano ripiegare sul Campo Numero Uno per fare luogo alla finale femminile.
La pausa non pare aver offuscato la giornata di buona vena del duo tricolore, che con Bolelli lascia intravedere qualche piccola gemma, come un passante di dritto vincente scoccato indietreggiando, colpo che vale ai numeri uno del tabellone il punto del 3-1; il bolognese mostra i colpi migliori quando il canovaccio dell’incontro si discosta dagli schemi più scheletrici e tipici della disciplina e Nys se ne accorge quando ingaggia un duello di dritti incrociati e ne esce con le ossa rotte durante l’ottavo game. Il gioco vale il 5-3, all’atleta del Principato riesce la parziale rimonta ma nel decimo gioco per i terzi favoriti della manifestazione non arriva altro che il primo break point dell’intero match, su cui si abbatte l’ace giustiziere di Vavassori.