Giornali, lasciate in pace Sinner. Sennò ha ragione a non leggervi
“Al mio segnale, scatenate l’inferno”. Una delle frasi più famose della storia del cinema, pronunciata dal Gladiatore Massimo Decimo Meridio, si adatta bene a un fenomeno di cui ci siamo accorti negli scorsi giorni. Per darci un tono si potrebbe dire che siamo nell’ambito della sociologia della comunicazione mediale ma non vogliamo produrci in una noiosa lezione universitaria. Tutt’altro.
Molto più semplicemente, dal nostro osservatorio privilegiato da cui siamo chiamati a tenere d’occhio cosa scrivono le altre testate, abbiamo visto partire domenica sera e continuare a gran ritmo nei giorni successivi la (rin)corsa a scrivere qualsiasi cosa si potesse scrivere su Sinner. Non c’è stato nessun Gladiatore a dare il via, ma perché il giornalismo funziona anche e soprattutto per meccanismi che si mettono in moto automaticamente e così si è scatenato questo piccolo e del tutto innocuo “inferno”.
Abbiamo allora deciso di effettuare un rapido esperimento. Cercando Sinner su Google, dopo l’utile schermata con la raccolta dei suoi risultati, tra le notizie “principali” si trova la qualunque. 7 curiosità, 5 “cose che non sapevate”, chi è il fratello Mark, lo scomodo segreto di Jannik e, come ciliegina sulla torta, la vacanza d’amore con Laila.
Quest’ultima “notizia” (le virgolette sono necessarie) rappresenta il trend più fresco, seguito non solo dalle testate specializzate nella cronaca rosa ma anche da giornali teoricamente di qualità – anche loro pienamente dentro questa corsa.
Del resto, il tennista più forte del mondo non può essere single, quindi bisogna capire chi sia la fidanzata e prendere il buco proprio su questo argomento sarebbe imperdonabile e non solo per www.tuttoilgossipdellavita.it. Perché? Beh, perché tutti parlano di Sinner, tutti vogliono sapere qualcosa in più di lui e se questo qualcosa ha un ché di voyeuristico ancora meglio no?
Stando alle nuove e a quanto pare universali leggi del giornalismo, costretto a vedersela con il frastuono dei social, sembrerebbe di sì. Oltretutto, la deontologia professionale non vieta la trattazione di alcun tipo di argomento. Semmai si può discutere, oltre che della correttezza delle informazioni riportate, della loro rilevanza e della forma con cui sono state espresse. Ma non è questo il punto: scrivere della presunta nuova “fiamma” di Sinner è totalmente legittimo (anche se – diciamo la verità – il termine fiamma è veramente brutto!).
È però anche legittimo che qualcuno possa storcere il naso e quel qualcuno potrebbe essere lo stesso Sinner. Per carattere e mentalità Jannik non sarà mai quel tipo di atleta pronto a concedere troppo spazio ai giornalisti e alle nostre esigenze di titoli e scoop. Di questo eravamo già ben consapevoli prima di Wimbledon ma sul finire delle due settimane londinesi è arrivata un’ulteriore sentenza.
Quando dopo la semifinale contro Djokovic gli è stato chiesto che titolo gli sarebbe piaciuto vedere sui giornali del giorno dopo, la sua risposta è stata tanto fredda quanto sincera: “Niente, perché tanto non li leggo”.
Nulla di così sorprendente. I giornali non li legge più nessuno, figuriamoci se ha il tempo e la voglia di leggerli chi ha gran parte del suo tempo occupato da allenamenti, sessioni di fisioterapia, partite e incombenze con chi su quei giornali poi scrive. Se uno degli hobby di Sinner fosse leggere i giornali che parlano di lui sarebbe anche piuttosto narcisistico e, onestamente, non ci sembra il tipo.
C’è però chi, tra gli addetti ai lavori, non ha preso benissimo quella risposta di Sinner. Indubbiamente, lui che è sempre molto attento a pesare le sue dichiarazioni (come si suol dire, spesso da “zero a zero”) per evitare interpretazioni sbagliate, per una volta non è stato troppo diplomatico. Poveri noi: l’unica categoria a cui Sinner ha risposto male in 6 anni di carriera senza sbagliare mezza dichiarazione!
Scherzi a parte, siamo abbastanza convinti che Jannik migliorerà la sua comunicazione e quindi anche il suo rapporto con i giornalisti magari mostrandosi più disponibile e aperto. Bisognerà però venirgli incontro o quantomeno evitare di indisporlo ulteriormente. E di certo andare a caccia della novità sulla sua vita amorosa non è la strategia migliore. Così come non lo è stato, tempo fa, attaccarlo per aver rinunciato a un impegno (di importanza non primaria) di Coppa Davis o per la sua residenza a Montecarlo o ancora per non aver provato a giocare comunque alle Olimpiadi dello scorso anno nonostante la tonsillite.
Sarà anche vero che l’era dei social impone la ricerca costante della polemica e dello scoop ma ne vale veramente la pena? Vale veramente la pena rischiare di rovinare i rapporti con quello che a detta di molti è già il miglior atleta della storia dello sport italiano per ottenere qualche click in più?
Forse siamo noi arretrati e impreparati a tutto questo, ma capiteci… fino a qualche anno fa ci esaltavamo se Fognini vinceva un ATP 500 o se Seppi arrivava agli ottavi a Wimbledon. I grandi quotidiani nazionali non rientravano nella nostra rassegna stampa semplicemente perché di tennis non parlavano proprio (giustamente). Ora è tutta un’altra storia: siamo entrati nel pantagruelico mondo del mainstream e abbiamo scoperto due cose. Innanzitutto che si può parlare di tennis anche senza parlare solo di tennis e poi che le testate di “qualità” hanno la capacità di assumere la forma del caro vecchio tabloid inglese per rispondere alla presunta sete di scoop dei lettori sui personaggi pubblici più in voga.
Suo malgrado, Sinner appartiene a questa categoria. Peccato però che di lui si sappia veramente poco e allora diventa necessario inserire un bel “FORSE” nel sottotitolo o, ancora meglio, il tipico marchio dell’inattendibilità nel XXI secolo: il PUNTO INTERROGATIVO nel titolo!
Insomma, sarà anche scoppiata la SINNER-MANIA (e ovviamente anche noi la cavalchiamo: dopo la finale di Wimbledon non ci siamo certo messi a parlare dei vincitori e delle sorprese dei Challenger della settimana, ecco), ma siamo davvero al punto in cui basta ipotizzare che Jannik si stia frequentando con una modella danese e che sia fuggito (ma da chi?) in vacanza con lei per sfruttare e alimentare questo fenomeno? Davvero, come dice il proverbio, piuttosto che niente è meglio piuttosto?
In realtà l’argomento “fidanzata” è solo al 20esimo posto tra i più cercati su Google negli ultimi tre giorni in riferimento al numero 1 del mondo. Evidentemente non è questo quello che stuzzica agli utenti del web… c’è bisogno di scavare più a fondo.
Quale sarà il prossimo passo quindi? Sapere l’itinerario della vacanza oppure se Laila (o chi per lei) è stata anche a Sesto Pusteria per essere presentata a mamma Siglinde? La nuova frontiera del giornalismo sembra infatti essere il tracciamento degli aerei privati. Peccato però che ci voglia un minimo di attenzione anche in queste operazioni e, se ve lo stavate chiedendo, sappiate che a differenza di quanto è stato detto l’aereo di Sinner non è passato da Linate
Scusateci: volevamo dimostrarvi che anche noi possiamo darvi queste fondamentali notizie. Ora possiamo svestire i panni di Catone il Censore e tornare alla nostra routine redazionale. Ma senza diventare Massimo Decimo Meridio.