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Atp Los Cabos: Shapovalov parte forte, Rublev domina. Crollo Davidovich con Duckworth

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Tra il Pacifico e la sabbia del Baja California Sur, Los Cabos è uno dei posti più belli da visitare in Messico; è una piccola Monte Carlo del centro America, non solo per il contesto cittadino, ma anche perchè il connubio, glamour, mare e tennis si sposa perfettamente, così come accade nel Principato. La giornata dedicata agli ottavi ha emesso verdetti netti e in qualche caso spiazzanti, con un Rublev che si conferma leader del seeding, un Shapovalov in pieno controllo e una sorpresa in arrivo da Down Under che ha spedito a casa una delle teste di serie più attese.

Shapovalov vola, ma mette le mani avanti: “Non sarà mai facile”

È durata appena un’ora la partita d’esordio di Denis Shapovalov, terza testa di serie, che ha spazzato via Govind Nanda, qualificato americano, con un secco 6-1 6-2. “Shapo”, reduce da mesi altalenanti ma sempre seguito con affetto dal pubblico messicano, ha cominciato il match con il piede sull’acceleratore, chiudendo il primo set in meno di mezz’ora, con vincenti a raffica e un Nanda visibilmente in affanno. Nel secondo parziale, però, un piccolo passaggio a vuoto ha riaperto per un attimo il match, con l’americano avanti 3-1 dopo aver strappato il servizio al canadese. Ma è stato solo un lampo, spento immediatamente dal ritorno del n.30 ATP, che ha chiuso con autorità sfruttando al massimo la sua esplosiva combinazione di servizio e dritto. “Nessuna partita è facile”, ha detto Shapovalov a fine incontro. “Oggi ho giocato bene, ma basta poco per complicarsi la vita. Govind veniva da una buona settimana e ha avuto un bel percorso nelle qualificazioni. So che da ora in poi sarà sempre più difficile, ma sono fiducioso”.

Rublev non sbaglia: solido, cinico, dominante

Nel secondo match sul campo centrale, Andrey Rublev ha confermato le aspettative. Il russo, prima testa di serie e Top 10 del ranking, ha spento i sogni del messicano Alex Hernandez, che pure aveva acceso il pubblico di casa eliminando Taro Daniel al primo turno. Ma la differenza di caratura è stata netta: 6-3 6-2 in un’ora e un quarto, senza alcuna sbavatura da parte del russo.
Rublev ha concesso appena una palla break (poi annullata) e ha chiuso con 11 ace, vincendo il 92% dei punti con la prima di servizio: numeri da schiacciasassi. Hernandez, spinto da un centrale tutto per lui, ha resistito nei primi game, ma il break subito sul 3-3 del primo set ha fatto crollare il castello. “So di non poter giocare a quella velocità, devo diventare più solido”, ha ammesso onestamente il messicano dopo l’incontro. Ma anche in mezzo alla sconfitta, Hernandez trova motivi per sorridere: “Ho capito che posso stare in campo con questi giocatori. Lunedì ho battuto un ex top 50, oggi ho lottato con un Top 10. Questo torneo mi ha fatto crescere e mi ha dato fiducia per il futuro”.

L’impresa della giornata è di Duckworth: fuori Davidovich

Il colpo di scena più clamoroso è arrivato in chiusura di giornata. Alejandro Davidovich Fokina, seconda testa di serie e recente finalista ad Acapulco, è stato eliminato senza appello da un ispiratissimo James Duckworth, n.113 del mondo. L’australiano ha giocato un primo set perfetto, chiuso 6-3 ma dopo essere stato avanti addirittura 5-0. Il pubblico, sorpreso, ha visto lo spagnolo faticare sin dall’inizio, commettendo 42 errori gratuiti complessivi e mostrando un linguaggio del corpo sempre più scoraggiato.
Nel secondo set, Duckworth ha brekkato ancora una volta in avvio e ha gestito con autorità fino al 6-4 finale in un’ora e 27 minuti. Davidovich, mai realmente entrato in partita, ha salutato il torneo al primo turno, tradito da una prestazione nervosa e confusa. “Non è stata la mia giornata”, ha ammesso a denti stretti lo spagnolo. Duckworth invece si proietta ai quarti con l’aria di chi può ancora stupire.

I quarti prendono forma

Con questi risultati si va componendo un tabellone che mischia talento, sorprese e certezze. Rublev si conferma il favorito naturale, ma Shapovalov sembra pronto a sfidarlo sul cemento messicano, con un gioco che si adatta alla perfezione alle condizioni. E attenzione proprio a Duckworth, che da possibile vittima si è trasformato in mina vagante.

Questi nel dettaglio i quarti:
Rublev-Nava
Ficovich-Kovacevic
Schoolkate-Shapovalov
Walton-Duckworth

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