Notizie

Wimbledon, Fritz: “Se gioco come nei primi due set dei quarti non c’è molto che Alcaraz possa fare”

0 0

Aveva rischiato a inizio torneo, ma Taylor Fritz è ora in semifinale. Quattro set sono serviti al numero 5 al mondo per sbarazzarsi del russo Karen Khachanov ai quarti di finale di Wimbledon. Due set ineccepibili, poi il rientro di prepotenza dell’avversario e infine un quarto parziale vinto in extremis al tie-break. Una prova di carattere, da vero leader del tennis americano. “Sono molto felice per la vittoria”, ha fatto sapere lo statunitense in conferenza stampa. “Soprattutto per come sono rientrato dopo uno strano terzo set. Ho giocato un buon tie-break per chiudere il match”, ha commentato Taylor, che ha conquistato l’accesso alla sua prima semifinale ai Championships. Di seguito, le sue dichiarazioni ai giornalisti.

D: Hai già parlato di come tu sia duro ed esigente con te stesso per quanto riguarda i tuoi standard. Al momento come sei da questo punto di vista? Sei ancora così o sei magari un po’ più gentile?
Taylor Fritz: “Sono ancora così, sicuramente. È una dinamica buona per me perché mi stimola a migliorare. Riguardo i primi due turni sono stato molto contento di come io sia riuscito a giocare da fondocampo. Pensavo però che avrei potuto servire un po’ meglio e con migliori piazzamenti. Negli ultimi due match credo di aver messo insieme i pezzi un po’ di più. Quando gioco le partite cerco di lasciare queste cose sul campo di allenamento, accettando qualunque cosa possa accadere durante la partita, quindi giocando con quello che ho. In questo modo, non mi innervosirò se qualcosa non andrà. Quando però torno ad allenarmi, essere severo e sincero con me stesso su quello che funziona e non è positivo per me perché mi permette di migliorare”

D: Se sfiderai Alcaraz in semifinale, qual è il modo in cui andrai là fuori con la consapevolezza di poter vincere?
Taylor Fritz: “Se sarà lui, ne sarò felice. Anche perché non sarà al Roland Garros, sulla terra rossa e con le palline che utilizzavamo là. Sarebbe stato un incubo per me. Credo che l’erba sia una superficie che livella. Mi fido del mio tennis. So il modo in cui ho giocato oggi nei primi due set e in questo caso non c’è molto che un avversario possa fare dall’altro lato della rete”

D: Avendo giocato una finale nel posto più affollato e dove la pressione è più alta per un americano (Arthur Ashe Stadium, finale dello US Open persa contro Sinner, ndr), che effetti ha avuto ciò sulla tua carriera e, se ci sono stati, sulla tua mentalità?
Taylor Fritz: “Mi ha dato molta fiducia vivere quei momenti e quelle situazioni. Esserci già passato mi porta a pensare che possa farlo ancora. Mi sento come se, nei quarti di finale che ho già giocato qui negli anni passati (2022 e 2024, ndr), avvertissi che si trattava di un match molto importante. Oggi invece ero molto più calmo e rilassato. Non mi sono sentito come le scorse volte, avendo già l’esperienza di altre cavalcate negli Slam che sono riuscito a compiere negli ultimi anni. Questo comprende anche ciò che è successo all’ultimo US Open. Credo che niente possa essere più stressante di giocare contro Frances (Tiafoe, ndr) a New York per un posto in finale

D: Il sistema elettronico nel quarto set ha chiamato quel dritto fuori. Cos’hai pensato a riguardo? E qual è il tuo pensiero sull’ELC?
Taylor Fritz: “Succede a volte. Credo che avrei perso il punto, quindi mi ha aiutato concedendomi l’opportunità di servire di nuovo la prima. Ci saranno degli errori qua e là, ma, se devo essere onesto, credo sia meglio avere l’Electronic Line Calling che esegue le chiamate invece degli arbitri. Il motivo? Mi piace non dover pensare al fatto che dovrei chiamare un challenge nel bel mezzo di un punto. Mi piace poi che non si possa fare polemica sulle chiamate e tutto quello che gli va dietro. La palla viene chiamata, noi lo sappiamo, ed è finita lì. Credo sia un sistema migliore così”

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored