Flavio Cobolli supera Cilic e vola nei quarti a Wimbledon: “Un giorno che non dimenticherò mai”
“È il giorno che non dimenticherò mai”. Flavio Cobolli ha firmato a Wimbledon l’impresa più importante della sua giovane carriera: ha battuto Marin Cilic, finalista a Londra nel 2017, con il punteggio di 6-4 6-4 6-7 7-6 e ha conquistato l’accesso ai quarti di finale di uno Slam per la prima volta in carriera. Un traguardo sognato, cercato, e oggi diventato realtà sui prati dell’All England Club. “Questo è il tipo di match per cui vivo, per cui gioco a tennis. Tutta la mia famiglia e il mio team me lo hanno sempre detto: ‘sei nato per giocare partite così’. Credo abbiano ragione”. Cobolli ha mostrato la versione migliore di sé: determinato nei momenti chiave, aggressivo quando serviva, lucido nei due tie-break – perso il primo, vinto con autorità il secondo – capace di tenere testa all’esperienza e alla potenza di un ex campione Slam. “Amo giocare contro i grandi, contro le leggende del nostro sport – ha spiegato Flavio – e amo giocare su questo palcoscenico. Wimbledon è un torneo che sento mio, e l’erba è una superficie che mi piace moltissimo”. Cilic, attuale n.167 ATP ma con un curriculum da Top 10 e finali in tre Slam, era un avversario temibile anche a 36 anni. Flavio, però, ha giocato con la calma di un veterano e la fame di un debuttante. “Sin dal primo punto ho creduto di poter vincere. Non mi interessava chi c’era dall’altra parte della rete, volevo semplicemente godermi la partita, divertirmi e restare aggressivo. Ho sentito il campo più lento, più adatto al mio gioco, e questo mi ha aiutato”, ha raccontato.
La famiglia, Gully e la casa londinese
Il rapporto con la famiglia è uno dei pilastri del percorso di Cobolli. A Londra erano presenti papà Stefano (commosso a fine match), mamma Francesca, il fratellino Gully e il grande amico Edoardo Bove, ex centrocampista della Roma. Un gruppo solido, affiatato, che segue Flavio in ogni passo. “Mi hanno sempre lasciato libero, aiutandomi a crescere come persona prima che come giocatore. Mio padre è il mio allenatore: non è sempre facile, ma oggi posso dire che è stato un vantaggio. Averli qui con me è speciale”. Nel post-partita, Cobolli ha sorriso anche parlando del suo soggiorno inglese: “La prima casa che avevo preso era troppo piccola e caldissima… ma adesso ho trovato una sistemazione perfetta. Dormo bene, sto bene, e mi sento in forma“.
E ora Djokovic: il sogno continua
Sarà Novak Djokovic, che ha battuto Alex De Minaur in 4 set, l’avversario di Flavio nei quarti di finale. E non un avversario qualsiasi: il suo idolo di sempre. I due si affrontati solamente una volta a Shanghai lo scorso anno (vinse nettamente Nole in due set al terzo turno), ma proprio a Wimbledon si sono allenati insieme nei giorni scorsi. E in quell’occasione, Djokovic ha palleggiato anche con Gully, il fratello di Flavio, tra sorrisi e applausi. Un dettaglio che dice molto su come la famiglia Cobolli viva il tennis: insieme, sempre, con leggerezza e passione. “Non voglio pensare troppo a chi affronterò. Voglio solo godermi questo momento, l’atmosfera, il pubblico. Mi sto divertendo, e voglio continuare così: punto su di me, sul mio tennis, non su chi ho davanti”. Con questo successo, Flavio Cobolli entra di diritto tra le rivelazioni dello Slam londinese e, soprattutto, fa l’ingresso virtuale in Top 20 ATP. Il suo percorso è ancora lungo, ma oggi il romano ha dimostrato di avere il tennis, la testa e il cuore per sognare in grande.
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